Étienne Pierre de Rochechouart

ammiraglio francese del Settecento, distintosi nella guerra d'indipendenza americana

Pierre Paul Étienne de Rochechouart (Tolosa, 15 febbraio 17241799) è stato un ammiraglio francese, distintosi durante la Guerra dei sette anni e la Guerra d'indipendenza americana. Durante la rivoluzione francese emigrò all'estero, come molti nobili, per sfuggire al regime del Terrore.

Pierre Paul Étienne de Rochechouart[1]
NascitaTolosa, 23 novembre 1714
Morte1799
Dati militari
Paese servito Regno di Francia
Forza armataMarine royale
ArmaMarina
Anni di servizio1741-1792
GradoLuogotenente generale delle armate navali
GuerreGuerra dei sette anni
Guerra d'indipendenza americana
BattaglieBattaglia di Capo Spartel
dati tratti da Etienne Pierre Vicomte de Rochechouart (1724 - 1799)[2]
voci di militari presenti su Wikipedia

Biografia

modifica

Nacque a Tolosa (Alta Garonne) il 15 febbraio 1724, figlio di Charles, barone poi conte di Clermont, visconte di Soulan (1681-1730), tenente generale, e di Françoise de Montesquieu.[3] Si arruolò nella Marine royale il 1 gennaio 1741, assegnato alla compagnia dei guardiamarina di Tolone.[4]

Si imbarcò successivamente sull'Espérance (1741-1742), sul Borée (1742-1743), ancora sull'Espérance e sull'Alcyon (1744-1745). Effettuò tre campagne nel Mediterraneo e nelle Azzorre, venendo promosso enseigne de vaisseau il 1 gennaio 1746. Imbarcato sul vascello da 74 cannoni Terrible (1746-1747) partecipò, agli ordini di Hubert de Brienne conte di Conflans, alla scorta a un convoglio con destinazione Saint-Domingue, missione nel corso della quale il 26 ottobre 1746 fu catturata la Severn.[4] Nel 1748 imbarcato sul Zéphyr effettuò una missione in Canada, nel 1749, sulla Emeraude in Marocco, e nel 1750 a bordo del Protée sui banchi di Terranova.[2] Il 17 maggio 1751 fu promosso tenente di vascello, e si imbarcò sulla Mutine. Nel 1752 sulla Protée effettuò una missione sulla coste della Guinea, e nel 1754 si imbarcò a bordo della Actif appartenente alla squadra d'evoluzione.[4] Nel 1755 era bordo dell'Héros appartenente alla squadra di MacNemara e Duguay,[4] effettuò una missione di scorta nell'Oceano Atlantico, e nel 1756 si imbarcò sul vascello Soleil Royal.[2] Il 17 aprile 1757 fu promosso capitano di vascello, e il 1 novembre dello stesso anno nominato Cavaliere dell'Ordine di San Luigi assunse il comando del guardiacoste Thétis.[5] Nel 1758 divenne vicecomandante del Protée della squadra navale al comando di Maximin de Bompar alle Antille.[2] Nel 1760 comandò la Fortune, nel 1761 il Brillant alle Antille, e nel 1764 l'Union.[6] Il 15 novembre 1771 fu nominato Brigadiere della armate navali, e il 1 maggio 1772 capitano del 1º battaglione del reggimento di Saint Malo. Tra il 1772 il 1775 fu comandante della Tourterelle della squadra di evoluzione, e il 9 novembre 1776 fu promosso chef d'escadre.[2] Nel 1778 assunse il comando del Duc de Bourgogne appartenente alla squadra di Louis Guillouet d'Orvilliers, ma non partecipò alla battaglia di Ouessant.[7] Nel 1779 comandante dello Auguste e di una divisione della flotta combinata franco-spagnola, partecipò alla campagna dell'Atlantico e del Canale della Manica.[2] Nel 1779 divenne Cavaliere dell'Ordine di San Lazzaro e di Nostra Signora del Monte Carmelo, (A fait ses preuves de noblesse, 9 quartiers), e il 12 gennaio 1782 promosso Luogotenente generale delle armate navali.[5][8] Tra il 1781 e il 1782 fu comandante del vascello da 110 cannoni Majestueux e di una divisione della squadra franco-spagnola riunitasi a Cadice sotto il comando dell'ammiraglio Luc Urbain du Bouëxic de Guichen.[5] Il 20 ottobre 1782 partecipò a una battaglia contro la squadra britannica al comando di Lord Howe davanti a Gibilterra.[5] Nel 1789 era uno dei 15 luogotenenti generali delle armate navali[N 1] che speravano di assumere il comando della flotta di Ponente, che fu invece assegnato da Luigi XVI a Pierre Antoine de Raymondis d'Éoux.[8] Dopo lo scoppio della Rivoluzione francese rimase brevemente in servizio, e nel gennaio 1792 lasciò la Marine royale conservando i privilegi dovuti al suo grado.[5] Emigrò poi all'estero, dove si spense nel 1799.[1][2]

Onorificenze

modifica

Annotazioni

modifica
  1. ^ Tra i 15 vi erano Du Chaffault (81 anni), Breugnon (72 anni), Guichen (77 anni), La Jonquière (83 anni), Laccary, Fabry (74 anni), Rochechouart, Barras (70 anni), La Motte-Piquet (69 anni), conte d'Hector (67 anni), Vandreuil (65 anni).
  1. ^ a b Rochechouart 1859, p. 245.
  2. ^ a b c d e f g Ecole Navale.
  3. ^ Rochechouart 1859, p. 244.
  4. ^ a b c d Granier 1995, p. 494.
  5. ^ a b c d e Granier 1995, p. 495.
  6. ^ Marley 2008, p. 435.
  7. ^ Crawford, Cox 2019, p. 1130.
  8. ^ a b Vergé-Franceschi 1990, p. 260.

Bibliografia

modifica
  • (EN) Michael J. Crawford (a cura di) e Samuel J. Cox, Naval Documents of the American Revolution, Volume 13, Washington D.C., United States. Naval History and Heritage Command, 2019.
  • (EN) Hubert Granier, Marins de France au combat Volume 3, 1715-1789, Éditions France-Empire, 1995.
  • (EN) David F. Marley, Wars of the Americas [2 volumi]: A Chronology of Armed Conflict in the Western Hemisphere, Santa Barbara, ABC-CLIO, 2008.
  • (FR) Louis Victor Léon comte de Rochechouart, Histoire de la maison de Rochechouart, Paris, Émile Allard Imprimeur-Éditeur, 1859.
  • (FR) Étienne Taillemite, Dictionnaire des Marins français, Paris, Éditions maritimes et d'Outre-Mer, 1982.
  • (EN) Rif Winfield e Stephen S. Roberts, French warships in the age of sail, 1626-1786: design, construction, careers and fates, Barnsley, Seaforth, 2017.
Periodici
  • (FR) Michel Vergé-Franceschi, Marine et Révolution. Les officiers de 1789 et leur devenir, in Histoire, économie & société, n. 2, September–December 1990, pp. 259-286.

Collegamenti esterni

modifica