Pervyj kanal

rete televisiva russa
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Pervyj kanal (in russo Первый канал?, lett. "Primo canale"; IPA: [pʲervɨj kɐˈnal]) è la principale emittente televisiva pubblica della Russia, nonché quella con la più vasta area di copertura. Secondo una pubblicazione dello stesso governo russo, quest'ultimo controlla il 51% delle quote. La sede è nel centro tecnico Ostankino, presso la torre di Ostankino, a Mosca.

Pervyj kanal
Первый канал
Logo dell'emittente
Logo dell'emittente
StatoRussia (bandiera) Russia
Linguarusso
Tipogeneralista
VersioniPervyj kanal 16:9 576i (SDTV)
(data di lancio: 1 aprile 1995)
Nomi precedentiCT SSSR (ЦТ СССР) (1951-1991)
1-'ij Kanal Ostankino (1-ый канал Останкино) (1991-1995)
Obščestvennoe Rossijskoe Televidenie (Общественное Российское Телевидение) (1995-2002)
Editore
Sito1tv.ru
Diffusione
Terrestre
digitale
Primo multiplex
Pervyj kanal (Russia)
- FTA
1 SDTV

Il canale era ricevibile gratuitamente in Europa e Medio Oriente attraverso i satelliti Hot Bird posti a 13° Est, nonché al canale 577 di Sky Italia (rimosso a partire dal 1º marzo 2022, dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina).

Dal 1º giugno 2011 trasmette nel formato panoramico 16:9.

Dal 1993 è membro effettivo dell'Unione europea di radiodiffusione (UER)[1], per conto della quale ha organizzato l'Eurovision Song Contest 2009 a Mosca. L'affiliazione all'UER è stata interrotta il 26 febbraio 2022 in seguito all'esclusione della nazione al concorso canoro dovuto alla crisi russo-ucraina del 2021-2022, con la successiva invasione del territorio ucraino da parte delle forze armate russe.[2][3]

Palinsesto

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Telenovelas brasiliane

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Fiction

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  1. ^ (EN) Members, su ebu.ch, Unione europea di radiodiffusione. URL consultato il 31 agosto 2020.
  2. ^ (EN) EBU statement regarding the participation of Russia in the Eurovision Song Contest 2022, su eurovision.tv, 25 febbraio 2022. URL consultato il 26 febbraio 2022.
  3. ^ (EN) Anthony Granger, Russia: Channel One, VGTRK & Radio Dom Ostankino Leave the European Broadcasting Union, su eurovoix.com, 26 febbraio 2022. URL consultato il 26 febbraio 2022.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN153965911 · ISNI (EN0000 0004 4661 5799 · LCCN (ENno2012158846 · GND (DE1258247720