21. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Skanderbeg"

La 21te Waffen-Gebirgs-Division der SS Skanderbeg fu costituita nel 1944 principalmente con volontari albanesi provenienti dall'Albania e dal Kosovo, a cui successivamente furono aggregati qualche centinaio di marinai provenienti dagli esuberi della Kriegsmarine.[1]

21. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Skanderbeg"
Simbolo della divisione
Descrizione generale
Attivafebbraio 1944 -
8 maggio 1945
NazioneGermania (bandiera) Germania
Servizio Waffen SS
TipoFanteria da montagna
RuoloTruppe da montagna
Dimensione9.275 uomini di nazionalità albanese
Guarnigione/QGPrizren
SoprannomeSkanderbeg
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale:
Comandanti
Degni di notaSS-Brigadeführer August Schmidhuber
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Nel 3 settembre 1943, l'Italia capitolò segnando un armistizio con le forze alleate.[2][3] I tedeschi furono quindi costretti ad occupare il territorio albanese a causa del collasso delle truppe italiane in Albania. I tedeschi spedirono la centesima Jäger-Division dalla Grecia e la 297ª divisione di fanteria dalla Serbia ad occupare l'Albania. Queste truppe erano state organizzate nel XXI corpo d'armata di montagna sotto il comando del generale Paul Bader.[4]

In seguito all'occupazione da parte delle truppe tedesche, si rese necessario il reclutamento di forze addizionali composte da albanesi al fine garantire il controllo del territorio e il contrasto di eventuali attacchi da parte di truppe partigiane. A questo proposito venne creata la 21. Waffen-Gebirgs-Division der SS Skanderbeg[2] e a partire dal 1944, il reclutamento di uomini iniziò sotto la direzione del partito nazista albanese il quale venne creato grazie agli sforzi di Ernst Kaltenbrunner.[5]

Agendo su istruzioni del Reichsführer SS Heinrich Himmler, l'ufficio principale delle SS ordinò la formazione di una divisione di montagna volontaria albanese il 17 aprile 1944.[2][3]

L'alto comando delle SS progettava di creare una divisione da montagna di 10.000 uomini. Il Comando Superiore delle SS e della Polizia in Albania, in collaborazione con il Comitato Nazionale Albanese, elencò 11.398 possibili reclute per la divisione da montagna delle Waffen SS.[3] La maggior parte di queste reclute erano albanesi del Kosovo.[5]

La Divisione Skanderbeg è stata formata e addestrata in Kosovo ed era composta principalmente da albanesi-kosovari di fede mussulmana. Erano stati reclutati anche volontari provenienti dal nord dell'Albania e un numero ristretto di albanesi provenienti dal sud.[6]

Il primo comandante della divisione Skanderbeg fu SS Brigadeführer Generalmajor delle Waffen SS Josef Fitzhum,[7] che comandò la divisione da aprile a giugno 1944.[3] Dopo il 20 luglio Fitzhum fu nominato comandante supremo in Albania. A giugno, SS Stardentenführer August Schmidhuber fu nominato comandante di divisione, un incarico che mantenne fino all'agosto 1944.[8] Il 21 giugno 1944, Schmidhuber fu promosso SS Oberführer e più tardi durante la guerra, sarebbe stato promosso a SS Brigadeführer.[9]

Comandanti

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Ordine di battaglia

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  • Waffen-Gebirgsjäger-Regiment der SS 50 (albanisches nr. 1) (I. - III.)
  • Waffen-Gebirgsjäger-Regiment der SS 51 (albanisches nr. 2) (I. - III.)
  • Waffen-Gebirgs-Artillerie-Regiment der SS 21 (albanisches nr. 1) (I.-IV.)
  • SS-Gebirgs-Aufklärungs-Abteilung 21
  • SS-Sturmgeschütz-Abteilung "Skanderbeg"
  • SS-Gebirgs-Panzerjäger-Abteilung 21
  • SS-Gebirgs-Pionier-Bataillon 21
  • SS-Gebirgs-Nachrichten-Abteilung 21
  • SS-Sanitäts-Abteilung 21
  • SS-Wirtschafts-Bataillon 21
  • SS-Divisionstruppen 21
  • SS-Gebirgs-Feldersatz-Bataillon 21

[3][10]

  1. ^ Lemkin, p. 99-100.
  2. ^ a b c Williamson, p. 128.
  3. ^ a b c d e Saimir Lolja, The Division Skanderbeg and Yugoslavia Nr.3, in Tirana Times, 1º gennaio 2013. URL consultato il 23 giugno 2024.
  4. ^ Tomasevich, p. 153.
  5. ^ a b Fischer, p. 185.
  6. ^ Skenderbey SS Division, su www.kosovo.net. URL consultato il 23 giugno 2024.
  7. ^ 21. SS Waffen-Gebirgs-Division der SS Skanderbeg (albanische Nr. 1) – Axis History, su axishistory.com. URL consultato il 23 giugno 2024.
  8. ^ Williamson, p. 18.
  9. ^ Williamson, p. 38.
  10. ^ Nafziger, p. 21.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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