31ª Divisione fanteria "Calabria"

La 31ª Divisione fanteria "Calabria" fu una grande unità di fanteria del Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'armistizio di Cassibile restò in vita come Divisione per la Sicurezza Interna "Calabria" dell'Esercito Cobelligerante Italiano.

31ª Divisione fanteria "Calabria"
Divisione di sicurezza interna "Calabria"
Stemma della 31ª Divisione fanteria "Calabria"
Descrizione generale
Attiva15 ottobre 1939 - 25 settembre 1943
25 settembre 1943[1] - 15 agosto 1946
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Regio esercito
Tipodivisione di fanteria
divisione di sicurezza interna
Guarnigione/QGSassari
Battaglie/guerreseconda guerra mondiale (territorio metropolitano)
Parte di
1940: XIII Corpo d'armata
1943: XXX Corpo d'armata
1944-1945: Stato Maggiore del Regio Esercito
1946: VIII Comando militare territoriale
Reparti dipendenti
59º Reggimento fanteria "Calabria"
60º Rgt. fanteria "Calabria"
177ª Legione CC.NN. d'assalto "Logudoro"
49º Rgt. artiglieria "Caprera"
Comandanti
Dal 1939 al 1943Gen. D. Giovanni Vecchi
Gen. B. Carlo Petra di Caccuri
Gen. D. Gian Giacomo Castagna
Gen. B. Mario Nannei (int.)
Gen. D. Giovanni Casula
Gen. B. Arduino Garelli
Simboli
Mostrina dei reparti della 31ª Divisione fanteria "Calabria"
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La brigata Calabria

modifica

Le origini della divisione risalgono alla Brigata "Calabria", costituita il 16 aprile 1861 sul 59º e sul 60º Reggimento fanteria, sciolta nel 1871 insieme a tutte le brigate permanenti. Le brigate vengono ricostituite dieci anni dopo e reparti della Brigata "Calabria" vengono inviati nelle colonie d'Eritrea e di Libia. Viene impiegata estesamente durante la prima guerra mondiale.

Nel 1926, nell'ambito del riordino delle brigate su base ternaria, il Comando ed il 60º Reggimento vengono sciolti, mentre il 59º viene aggregato alla XXX Brigata di Fanteria. Nel settembre del 1934 il 59º Reggimento fanteria "Calabria" ed il 45º Reggimento fanteria "Reggio" confluiscono nella ricostituitia XXXI Brigata di fanteria, alle dipendenze del Comando Militare di Sassari-Divisione di fanteria "Caprera" (31ª).

La seconda guerra mondiale

modifica

Nell'ambito del riordino del 1939, la brigata, anch'essa ridenominata Brigata di Fanteria Caprera (XXXI), viene soppressa, ponendo il 59º Reggimento fanteria "Calabria" ed il 60º Reggimento fanteria "Calabria", con il 40º Reggimento artiglieria "Calabria", alle dirette dipendenze del Comando della 31ª Divisione fanteria "Calabria".

La divisione viene assegnata all'Armata per la Difesa Territoriale di Ubaldo Soddu, inserita nella 27ª Zona Militare del Comando Difesa Territoriale di Cagliari. Schierata a difesa delle coste nord-occidentali della Sardegna, è stanziata a Sassari, Porto Torres, Alghero e Santa Teresa di Gallura e vi rimane anche dopo l'entrata in guerra. Nell'aprile del 1942 assume la responsabilità di tutto il Settore Nord dell'isola, fino all'armistizio dell'8 settembre 1943. Il giorno successivo si schiera a difesa di Sassari e dal 12 al 14 mette in atto azioni di disturbo a Martis ed a Trinità d'Agultu contro i tedeschi in via di evacuazione.

Nel Regno del Sud

modifica

La Sardegna dopo l'8 settembre 1943 rimane sotto il controllo del Regno del Sud e la divisione entra a far parte dell'Esercito Cobelligerante Italiano, con compiti di difesa costiera ed ordine pubblico.

Divisione sicurezza interna

modifica

Il 25 settembre 1944 viene ridenominata in Divisione per la Sicurezza Interna "Calabria". L'organico viene rimodulato su due brigate di sicurezza interna (S.I.): la V Brigata S.I. ha in forza il 59º ed il 60º Reggimento fanteria "Calabria"; la VI Brigata S.I. viene formata con il 236º Reggimento fanteria "Piceno"[2] della 152ª Divisione da occupazione e con il 40º Reggimento artiglieria "Calabria", privo di pezzi di artiglieria ed impiegato come unità di fanteria.

Nel maggio del 1945 cessa la sua attività e riassume brevemente la denominazione di Divisione di fanteria "Calabria".

Il 15 agosto 1946 viene sciolta e ricostituita all'interno dell'Esercito italiano, come Brigata di fanteria "Calabria", sciogliendo il 236º Reggimento e riducendo il 40º Reggimento artiglieria a gruppo misto. L'unità viene sciolta definitivamente il 1º febbraio 1948.

Ordini di battaglia

modifica

1940-1942

modifica

1942-1943

modifica
  • Comando della fanteria divisionale (Gen. B. Mario Nannei dal 1º maggio 1942 - Gen. B. Giovanni Casula dal 10 maggio 1943)
  • 59º Reggimento fanteria "Calabria"
  • 60º Reggimento fanteria "Calabria"
  • 177ª Legione CC.NN. d'assalto "Logudoro"
    • CLXXVII Battaglione CC.NN. "Logudoro"
    • CLXXVIII Battaglione CC.NN. "Gennargentu"
    • 171ª Compagnia mitraglieri
  • 40º Reggimento artiglieria "Caprera"
    • I Gruppo
    • II Gruppo
    • III Gruppo
  • XXXI Battaglione mortai da 81
  • XVIII Battaglione carri M
  • 195ª Compagnia mortai da 81
  • VII Battaglione mitraglieri
  • 31ª Compagnia mista telegrafisti/marconisti

1944-1946

modifica
  • V Brigata Sicurezza Interna
    • 59º Reggimento fanteria "Calabria"
    • 60º Reggimento fanteria "Calabria"
  • VI Brigata Sicurezza Interna
    • 236º Reggimento fanteria "Piceno"
    • 40º Reggimento artiglieria "Calabria"
  • XXXI Battaglione misto genio
  • servizi divisionali[3]

Comandanti

modifica
  1. ^ Ricostituita coma Divisione di sicurezza interna "Calabria".
  2. ^ Esercito Italiano- 236º Reggimento fanteria "Piceno" (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2013)..
  3. ^ L'Esercito del Regno del Sud del 1944..

Bibliografia

modifica

George F.Nafziger "Italian Order of Battle: An organizational history of the Italian Army in World War II" (3 vol)

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica