A Berenice - Sol nascente

A Berenice - Sol nascente (K 70 - K6 61c) è un'aria, introdotta da un recitativo, per soprano e orchestra, composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Salisburgo nel febbraio 1769.[1]

A Berenice - Sol nascente
CompositoreWolfgang Amadeus Mozart
TonalitàSol maggiore
Tipo di composizioneRecitativo accompagnato e aria
Numero d'operaK 70 - K6 61c
Epoca di composizioneSalisburgo, febbraio 1769
Prima esecuzione28 febbraio 1769
AutografoBiblioteca di Stato di Berlino
Organicosoprano, due oboi, due corni, archi

Descrizione

modifica

Si tratta di un brano composto in occasione dei festeggiamenti per il compleanno dell'arcivescovo di Salisburgo Sigismund von Schrattenbach, il cui nome è citato espressamente nel testo del recitativo. È dunque una "licenza", ossia una composizione destinata a celebrare una persona importante, presente al momento dell'esecuzione.

La circostanza che all'inizio del recitativo vengano citati «Berenice e Vologeso sposi» induce a ritenere che questa licenza sia stata eseguita al termine di una messa in scena dell'opera Vologeso di Giuseppe Sarti il 28 febbraio 1767.[2]

La composizione è introdotta da 43 battute di recitativo accompagnato. L'aria (Sol nascente) è un Allegro moderato in Sol maggiore, con la struttura di un'aria con da capo: la prima sezione è in 4/4 (battute 1-123); la breve sezione centrale (Del tuo lustro chiaro) è in 3/8 (battute 124-152); la terza sezione, infine, è identica alla prima.

Il testo dell'aria è di un autore ignoto.

«A Berenice e Vologeso sposi
apparve al fin aurora
di contentezza e pace.
Luce assai più festiva e più vivace,
Ch’oggi nacque di nuovo,
a me si rappresenta
in Sigismondo prence e mi rammenta
il mio dover di raccontar le lodi
di questo dì solenne. Io lo previdi,
e volendo formar il mio concetto,
deboli troppo i sensi miei trovai.
Confuso dunque e in fretta io mi portai
del Pegaso su le ale
sin alla etrusca sponda
da quella Musa celebre e faconda,
a domandar soccorso.
Ma non bastante anche essa
a soddisfar le mie richieste ansiose,
in questi pochi accenti a me rispose:
virtù, che di lodare in ciel istesso
la cura ed il potere a sé ritiene,
solo ammirar tacendo a noi conviene.

Sol nascente in questo giorno,
deh! perdona al tenue ingegno,
e ammirarti io vo’ tacendo,
e ammirando io tacerò.
Del tuo lustro chiaro e degno,
di virtù sì rare adorno,
la grandezza io non comprendo,
e a dover spiegar non so.»

  1. ^ Gianfranco Sgrignoli, Invito all'ascolto di Mozart, Milano, Mursia, 2017
  2. ^ Mozart. Tutti i testi delle composizioni vocali, cit., vol. 2, p. 781.

Bibliografia

modifica
  • Hermann Abert, Mozart. La giovinezza, Milano, Il Saggiatore, 2000. ISBN 88-428-0725-7.
  • Marco Murara, Bruno Bianco, Mozart. Tutti i testi delle composizioni vocali, Torino, Marco Valerio Editore, 2004. ISBN 978-88-75470-11-1.
  • Stanley Sadie, Wolfgang Amadeus Mozart. Gli anni salisburghesi 1756-1781, Milano, Bompiani, 2006. ISBN 978-88-45255-79-3.

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàLCCN (ENno2005042356
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica