Abaqa

sovrano mongolo

Abāqā (in mongolo ᠠᠪᠠᠭᠠ ᠬᠠᠨ; Mongolia, 1234Hamadan, 1282) fu il secondo Īlkhān di Persia.

Abaqa
Abaqa a cavallo incontra suo figlio Arghun che ha in braccio il figlio Ghāzān (miniatura del XIV secolo)
Ilkhan
In carica1265 –
1282
PredecessoreHūlāgū
SuccessoreAhmad Teküder
Nome completoAbāqā Khāa
NascitaMongolia, 1234
MorteHamadan, 1282
DinastiaIlkhanidi
PadreHūlāgū
MadreYesuncin Khatun
ConsorteMaria Palaiologina
FigliArghun
Gaykhatu
Öljätäi
El Qutlugh Khatun (figlia)
ReligioneBuddhismo

Al potere dal 1265, Abāqā (in mongolo Абага, ossia Abaga[1]) era di religione buddista, come suo padre Hūlāgū. Favorì l'elemento cristiano (sua madre era infatti nestoriana) e fu quindi in buoni rapporti con i papi Clemente IV e Gregorio X dando vita ad una alleanza per una progettata azione comune contro i Mamelucchi d'Egitto. I suoi piani però fallirono, perché fu sconfitto più volte da Baybars nei suoi diversi tentativi di conquista della Siria dapprima e dell'Egitto poi.

Abāqā fu ostacolato in questo progetto dalle difficoltà che gli crearono le altre potenze mongole con lui confinanti: il Khanato dei Kipchak, ossia l'Orda d'Oro, e il Khanato chagataide, che gli disputarono un certo numero di territori, alleandosi persino coi Mamelucchi contro gli Ilkhanidi.

Sposò Maria Palaiologina, figlia dell'Imperatore bizantino Michele VIII Paleologo e di una sua amante.

  1. ^ Dal mongolo avga: zio paterno.

Bibliografia

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  • Reuven Amitai-Preiss, Mongols and Mamluks: The Mamluk-Īlkhānid War, 1260-1281, Cambridge University Press, New York, 1995. ISBN 0-521-46226-6.
  • Jean-Paul Roux, Histoire de l'Empire Mongol, Fayard, Parigi. ISBN 2-213-03164-9
  • (FR) Jean Richard, Histoire des Croisades, Fayard, 1996, ISBN 2-213-59787-1, OCLC 415021104.
  • Steven Runciman, Storia delle Crociate,2 voll., Torino, Einaudi, 1966 (4ª ed.). Trad. it. dell'originale A History of the Crusades, Londra, Cambridge University Press, 1951.
  • Michele Bernardini, Storia del mondo islamico - II. Il mondo iranico e turco, Einaudi, Torino, 2003.

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