Abisso Laurenziano
L'Abisso Laurenziano è una depressione sottomarina situata di fronte alla costa del Canada nell'Oceano Atlantico.[1]
Anche se dal punto di vista geologico non è propriamente un abisso, ma è assimilabile piuttosto a una fossa oceanica, con i suoi oltre 6000 metri di profondità è comunque uno dei punti più profondi dell'Atlantico. L'abisso Laurenziano è il prodotto degli effetti delle glaciazioni e delle correnti sottomarine provenienti dal fiume San Lorenzo.
Nella fossa si trova un sistema di sorgenti idrotermali intorno alle quali ruota un proprio ecosistema che non dipende dalla luce solare.[2]
L'abisso è posto approssimativamente alle coordinate 43°N e 56°W.
Nella cultura di massa
modificaL'abisso Laurenziano viene citato o compare in almeno tre pellicole cinematografiche: viene nominato come punto di incontro tra il sottomarino sovietico e quello statunitense nel thriller di spionaggio del 1990 Caccia a Ottobre Rosso. Tuttavia il luogo non appare nel romanzo del 1984 di Tom Clancy da cui è stato tratto il film.
Nel film Transformers del 2007, i resti di Megatron, Blackout, Brawl e degli altri Decepticon sconfitti sono gettati nell'abisso, teorizzando che l'elevata pressione e le bassissime temperature della depressione avrebbero schiacciato e congelato i malvagi robot. Nel doppiaggio italiano del film viene erroneamente detto che l'abisso è il punto più profondo sulla Terra, mentre in realtà la profondità maggiore viene raggiunta nell'oceano Pacifico nell'abisso Challenger, all'interno della fossa delle Marianne, con i suoi 10994 metri di profondità.
In Transformers - La vendetta del caduto, séguito del precedente, l'abisso Laurenziano viene nuovamente citato quando alcuni Decepticon raggiungono il fondale marino dove si trovano i resti di Megatron, per resuscitarlo.
Note
modifica- ^ Geography of the Ocean and the Structure of Planet Water - MarineBio.org, su marinebio.org. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2007).
- ^ C. L. V. Dover, The Ecology of Deep-Sea Hydrothermal Vents, USA, Princeton University Press, 2000, p. 352, ISBN 978-0-691-04929-8 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).