Apsû
Apsû o Abzû (Cuneiforme: 𒍪 𒀊, ZU.AB; Sumerico: abzu; Accadico: apsû, ), chiamato anche engur (Cuneiforme:𒇉, LAGAB×HAL; Sumerico: engur; Accadico: engurru - lit. ab='acqua' zu='profondo') è la personificazione delle acque sotterranee primordiali, contenute nell'Abisso, nelle religioni della Mesopotamia. Apsû è sposo di Tiāmat e progenitore degli dei. Tutte le fonti di acqua dolce (sorgenti, fiumi, laghi e pozzi) erano ritenute provenire da un unico oceano abissale sotterraneo, di cui Apsû era la figura divina, dio dell'oceano sotterraneo o delle acque sotterranee. Altro non si conosce di lui. In seguito l'acqua dolce diventa dominio del dio Enki/Ea.
Mitologia
modificaApsû si accoppiò con Tiāmat con il fine di creare gli dei più giovani. Nell'Enūma eliš, trovò l'opposizione di Tiāmat quando decise di sterminare le giovani divinità, avvisando il più potente tra loro, Enki, il quale riuscì ad addormentare Apsû con un incantesimo per poi ucciderlo.
Secondo la mitologia babilonese, Apsû genera, insieme a Tiāmat, i serpenti mostruosi Laḫmu e Laḫamu, i quali a loro volta generano Anšar ("tutto il cielo") e Kišar ("tutta la terra"), che a loro volta generarono gli dei Anunnaki, tra cui Marduk, figlio di Ea.
Storia
modificaIl poema cosmogonico Enūma Eliš descrive la nascita di tutte le cose dal caos primordiale come una mescolanza delle acque dolci di Apsû con le acque salate di Tiāmat.
Bibliografia
modifica- Luigi Cagni, «La religione della Mesopotamia», in Storia delle religioni. Le religioni antiche, Laterza, Roma-Bari 1997, ISBN 978-88-420-5205-0
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