Acanthodraco dewitti
Acanthodraco dewitti Skóra, 1995 è un pesce della famiglia dei Batidraconidi, i pesci drago antartici. Unica specie del suo genere, è presente nell'Oceano Australe e nel Pacifico sud-orientale.[1]
Acanthodraco dewitti | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Perciformes |
Famiglia | Bathydraconidae |
Genere | Acanthodraco Skóra, 1995 |
Specie | A. dewitti |
Nomenclatura binomiale | |
Acanthodraco dewitti Skóra, 1995 |
Biologia
modificaDue esemplari provenienti dal mare di Ross misuravano rispettivamente 125 e 128 mm di lunghezza e avevano 27 raggi nella pinna dorsale e 25-26 nella pinna anale. I due esemplari erano di sesso diverso e le loro gonadi si stavano sviluppando in procinto della riproduzione. Questo, insieme al rinvenimento di postlarve nella baia Terra Nova, suggerisce che la specie si riproduca nel mare di Ross.[2]
Distribuzione e habitat
modificaA. dewitti è un pesce batidemersale che vive ad una profondità di almeno 255 m. Finora è stato rinvenuto solamente nel mare di Ross e nel Pacifico sud-orientale al largo del Cile,[1] ma ha probabilmente una distribuzione circumpolare attorno all'Antartide, ed è sostituito nei mari intorno alla Georgia Australe da una specie simile, Psilodraco breviceps.[3]
Tassonomia
modificaIl genere Acanthodraco venne istituito nel 1995 dall'ittiologo polacco Krzysztof Edward Skóra in concomitanza con la descrizione ufficiale della specie. La località tipo di A. dewitti è l'arcipelago delle Shetland Australi.[4] Il nome del genere, Acanthodraco, è formato dall'unione delle parole acanthus, «aculeo» o «spina», in riferimento al maggior numero di spine sull'opercolo rispetto ai generi ad esso imparentati, e draco, cioè «drago», un suffisso comune nei nomi scientifici dei pesci nototenioidi. L'epiteto specifico commemora l'ittiologo americano Hugh Hamilton DeWitt, un noto studioso dei pesci antartici.[5]
Note
modifica- ^ a b Rainer Froese e Daniel Pauly (a cura di), Acanthodraco dewitti, su FishBase, 2021. URL consultato il 1º febbraio 2024.
- ^ Mario La Mesa, Catherine Ozouf-costaz e Marino Vacchi, First occurrence of Acanthodraco dewitti Skora, 1995 (Notothenioidei, Bathydraconidae) in the Ross Sea, in Polar Biology, vol. 24, n. 6, 2001, pp. 471-472, DOI:10.1007/s003000100239.
- ^ Thomas Desvignes, John Postlethwait e Peter Konstantinidis, Biogeography of the Antarctic dragonfishes Acanthodraco dewitti and Psilodraco breviceps with re-description of Acanthodraco dewitti larvae (Notothenioidei: Bathydraconidae), in Polar Biology, vol. 45, n. 5, 2020, pp. 565-572, DOI:10.1007/s00300-020-02661-y.
- ^ William N. Eschmeyer, Ron Fricke e Richard van der Laan (a cura di), Species in the genus Acanthodraco, su Catalog of Fishes, California Academy of Sciences. URL consultato il 9 ottobre 2021.
- ^ Christopher Scharpf e Kenneth J. Lazara (a cura di), Order Perciformes: Suborder Notothenoididei: Families Bovichtidae, Pseaudaphritidae, Elegopinidae, Nototheniidae, Harpagiferidae, Artedidraconidae, Bathydraconidae, Channichthyidae and Percophidae, su The ETYFish Project Fish Name Etymology Database, Christopher Scharpf e Kenneth J. Lazara, 12 aprile 2021. URL consultato il 6 ottobre 2021.