Afro-rock
L'afro-rock è un genere musicale di fusione nato negli anni sessanta.[1]
Afro-rock | |
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Origini stilistiche | Rock Funky Musica africana |
Origini culturali | Inghilterra, fine anni sessanta |
Strumenti tipici | Chitarra Basso Tastiera Sintetizzatore Congas Claves Shekere Campane Fischietti |
Popolarità | bassa |
Generi derivati | |
Disco music | |
Generi correlati | |
Afrobeat, highlife |
Caratteristiche
modificaCome suggerisce il nome, l'afro-rock contamina il genere rock con influenze afroamericane e afrocubane. Ne risulta una musica che, a differenza del rock di matrice anglosassone, privilegia l'uso delle percussioni (bongo e conga) e uno stile di chitarra elettrica e basso pizzicati.[1][2] Oltre a tali strumenti, può essere eseguito utilizzando tastiere elettroniche e sintetizzatori, claves, shekere, campane e fischietti, ed alla parte vocale, che viene di solito rappresentata in lingua africana con inflessioni tipiche della musica rock e funky.[senza fonte] L'afro-rock ha pertanto diverse analogie con altri stili neri molto percussivi nati tra gli anni sessanta e settanta come il funk, l'R&B, l'afrobeat e la disco music, considerata una sua discendente.[1][3]
Artisti
modificaI principali artisti dell'afro-rock comprendono, oltre gruppi proto-disco come gli Osibisa[1][4] e i Lafayette Afro Rock Band,[1] Carlos Santana e il suo gruppo.[2][3] Questi ultimi proponevano uno stile che, discendendo dalla musica latinoamericana, era di conseguenza debitore della musica africana e sono ritenuti responsabili della diffusione del genere.[3] Oltre ad essi, sono considerati gruppi e artisti afro-rock i MonoMono,[5] K. Frimpong[senza fonte] e gli Assagai.[6]
Note
modifica- ^ a b c d e Andrea Angeli Bufalini, Giovanni Savastano, La storia della Disco Music, Hoepli, 2019, pp. 6-9.
- ^ a b Claudio Quarantotto, Dizionario della musica pop & rock, Tascabili Economici Newton, 1994, p. 14.
- ^ a b c (EN) Rob Partridge, Black Music on Its Own in U.K., in Billboard, 2 dicembre 1972.
- ^ (EN) Jason Toynbee, Bob Marley - Herald of a Postcolonial World?, Polity Press, 2013.
- ^ (EN) John Collins, Fela: Kalakuta Notes, Wesleyan University Press, 2012, p. 278.
- ^ (EN) History of Contemporary Music of South Africa - Parte 1, Università della Virginia, 1994, p. 4.
Bibliografia
modifica- (EN) Sean Barlow, Afropop!: An Illustrated Guide to Contemporary African Music, Chartwell Books, 1995.