Aimé Lepercq
Aimé Marie Antoine Lepercq (Collonges-au-Mont-d'Or, 2 settembre 1889 – Lilla, 9 novembre 1944) è stato un politico, partigiano, militare, ingegnere e dirigente d'azienda francese.
Biografia
modificaLaureato in ingegneria all'École polytechnique e specializzatosi all'École nationale supérieure des mines de Paris, dopo aver servito nell'esercito nel corso della prima guerra mondiale, guadagnandosi la Legion d'onore,[1][2] divenne un imprenditore e dirigente d'azienda. Tra il 1923 ed il 1929 lavorò in Cecoslovacchia, diventando tra l'altro amministratore delegato di Škoda.[2]
Venne richiamato alle armi nel 1939, e fu impiegato come chef d'escadron dell'artiglieria nella campagna di Francia;[1] rifiutò di deporre le armi, nonostante gli ordini dei superiori, fino all'entrata in vigore del secondo armistizio di Compiègne. Fu arrestato nel giugno 1940, e liberato nel successivo mese di ottobre.[1]
Divenuto presidente del Comité d'organisation des combustibles minéraux solides, ne venne allontanato nel 1943, per la sua opposizione alle politiche di Pierre Laval.[1][2] Da quel momento si impegnò nella resistenza francese, dapprima nei quadri dell'Organisation Civile et Militaire (di cui divenne capo a partire dal febbraio del 1944), quindi - dal settembre 1943 al suo arresto da parte della Gestapo l'8 marzo 1944 - come capo militare delle Forces Françaises de l'Intérieur.[1]
Venne liberato il 17 agosto 1944, approfittando del caos che regnava nell'amministrazione tedesca[1] e dopo la liberazione di Parigi fu incaricato del comando militare dell'Hôtel de Ville.[1][2]
Charles de Gaulle lo volle come ministro delle finanze del Governo provvisorio della Repubblica francese. Morì in un incidente automobilistico a Lille il 9 novembre 1944, ed il 29 dicembre successivo venne insignito dell'Ordre de la Libération.[1][2]
Onorificenze
modificaOnorificenze estere
modificaNote
modificaCollegamenti esterni
modifica- (FR) Aimé Lepercq, su Ordre de la Liberation. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Aimé Marie Antoine Lepercq (1889-1944), su Annales. URL consultato il 30 settembre 2022.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 120722886 · ISNI (EN) 0000 0000 7932 9511 · BNF (FR) cb10782638v (data) |
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