al-Hafiz
al-Ḥāfiẓ li-dīn Allāh (Arabo الحافظ; Ascalona, 1074-1076 – Il Cairo, 10 ottobre 1149) è stato l'11º Imam fatimide.
Al-Hafiz | |
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Dinar d'oro di Al-Hafiz coniato ad Alessandria d'Egitto nel 1149 | |
imam–califfo dei Fatimidi | |
In carica | 23 gennaio 1132 – 10 ottobre 1149 |
Predecessore | Al-Amir bi-ahkam Allah (fino al 1130) Abu l-Qasim Tayyib (tra 1130 e 1132 ma non universalmente riconosciuto) |
Successore | Al-Zafir |
Nascita | Ascalona, 1074-1076 |
Morte | Il Cairo, 10 ottobre 1149 |
Dinastia | Fatimidi |
Padre | Abu'l-Qasim Muhammad ibn al-Mustansir Billah |
Figli | Sulayman Haydara Hasan Isma'il Yusuf (padre di al-'Adid)[1] |
Religione | Ismailismo |
Abū l-Maymūn ʿAbd al-Majīd, il cui laqab fu al-Ḥāfiẓ li-dīn Allāh (Il Guardiano della religione di Dio), assunse la suprema carica califfale in quanto cugino del suo predecessore, al-Āmir bi-aḥkām Allāh (1101–1130), caduto assassinato nel 1130, forse dai Nizariti.
In quell'occasione l'erede avrebbe dovuto essere, secondo la tradizione, il figlio piccolissimo (Abū l-Qāṣim Ṭayyib di appena 8 mesi) dell'Imam ucciso ed è come Reggente che ʿAbd al-Majīd assume il potere, col decisivo appoggio dei due comandanti dell'esercito, Hazārmard e Barghash, ufficialmente in attesa che Jihā, moglie di al-Āmir, mettesse alla luce un altro figlio del defunto Imam.
Ṭayyib scompare e nulla più del piccolo si sa. Qualche giorno dopo, ʿAbd al-Majīd viene rovesciato da vizir al-Afḍal Kutayfāt, figlio di al-Afḍal b. Badr al-Jamālī.[2] Secondo gli storici dell'epoca, al-Afḍal Kutayfāt, che s'era sbarazzato dei due comandanti dell'esercito, cercò di assicurare il trono a uno sciita duodecimano e viene perciò rovesciato nel dicembre del 1132 e ucciso, presumibilmente proprio dai sostenitori di al-Ḥāfiẓ.
ʿAbd al-Majīd - grazie al sostegno dei giovani seguaci dell'Imam ucciso (gli Āmiriyya), condotti dal ḥājib Yānis, di origini armene[3] - riassume la carica di Reggente per proclamarsi nel febbraio del 1133 direttamente Imam, col laqab califfale di al-Ḥāfiẓ. Fu una rottura questa della tradizione ismailita, che voleva che la successione avvenisse per linea diretta maschile, che al-Ḥāfiẓ giustificò in base al precedente, d'impronta sciita, che Maometto aveva designato suo "wali" e suo "wasi" il cugino ʿAlī.
Ne risultò un ennesimo scisma nelle file dell'Ismailismo, tra i seguaci di al-Ḥāfiẓ (la Ḥāfiẓiyya) e quelli del piccolo Abū l-Qāṣim Ṭayyib (i Ṭayyibiyya).
Al-Ḥāfiẓ morì per una violenta colica intestinale (qawlanj) il 10 ottobre 1149 e gli succedette al trono il figlio al-Zafir.
Note
modifica- ^ (EN) Farhad Daftary, The Ismāʿı̄lı̄s: Their History and Doctrines, 2 ed., Cambridge, Cambridge University Press, 2007, pp. 250-251, 508, ISBN 978-0-521-61636-2.
- ^ Che era stato a sua volta vizir dei due Imam fatimidi precedenti (al-Mustaʿlī e al-Āmir.
- ^ Fatto avvelenare da al-Ḥāfiẓ nel 1131.
Bibliografia
modifica- Lemma «al-Ḥāfiẓ» (A.M. Magued), su: The Encyclopaedia of Islam.
- al-Maqrīzī, Ittiʿāẓ al-ḥunafāʾ (varie edizioni).
- S. M. Stern, "The succession to the Fatimid imam al-Āmir", in: Oriens, IV (1951), pp. 193–255.
Voci correlate
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