Albina di Cesarea
Albina di Cesarea (Cesarea marittima, 238 – Cesarea marittima, 250), riconosciuta come santa e martire dalla Chiesa cattolica, fu molto venerata nell'antichità come esempio di vergine cristiana coraggiosa anche se giovanissima.
Sant'Albina di Cesarea | |
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Santa Albina, dipinto di Antonio Sicurezza del 1964 nella chiesa di Sant'Erasmo a Formia | |
Vergine e martire | |
Nascita | Cesarea marittima, 238 |
Morte | Cesarea marittima, 250 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Chiesa di Sant'Albina, Scauri |
Ricorrenza | 16 dicembre |
Attributi | palma del martirio |
Patrona di | Scauri |
Agiografia
modificaNata a Cesarea e appartenente alla gens Albina, un'antica stirpe romana, era una fanciulla molto bella e nota in città perché dotata di grande intelligenza, ma anche di grande pietà verso il prossimo.
Quando l'imperatore Decio, al potere dal 249 al 251, decise di restaurare e promuovere la religione romana, stabilì l'obbligo per tutti i cittadini romani di sacrificare agli dei dello Stato; in cambio avrebbero ricevuto un libellus, una sorta di certificato attestante l'espletamento del sacrificio.
Albina si rifiutò di sacrificare agli dei dichiarando: «Io mai cesserò di confessare la mia fede in Cristo, mio Signore, nel quale confida l'anima mia ed in onore del quale io elevo la mia lode».
Fu quindi decapitata, e il suo corpo, posto in un'imbarcazione assieme a quello di altri cristiani, fu lasciato andare alla deriva nel Mediterraneo, approdando alla spiaggia di Scauri, dove fu pietosamente raccolto e seppellito a Gaeta insieme a quello di Erasmo di Formia.
Culto
modificaIl culto di sant'Albina fu diffuso nell'antichità nell'area di Gaeta, ed essa era spesso paragonata a Reparata di Cesarea di Palestina, infatti a Scauri di Minturno esiste una parrocchia a lei dedicata.
Il Martirologio romano fissa la memoria liturgica il 16 dicembre.
Collegamenti esterni
modifica- Albina di Cesarea, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- (EN) La scheda sul sito www.catholic.org, su catholic.org.