Papa Gregorio XV

234° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1621 al 1623
(Reindirizzamento da Alessandro Ludovisi)

Gregorio XV, nato Alessandro Ludovisi (Bologna, 9 gennaio 1554Roma, 8 luglio 1623), è stato il 234º papa della Chiesa cattolica dal 1621 alla morte.

Papa Gregorio XV
Guercino, Ritratto di Papa Gregorio XV (1622); olio su tela, 133,7×98,4 cm, Getty Center, Los Angeles
234º papa della Chiesa cattolica
Elezione9 febbraio 1621
Incoronazione14 febbraio 1621
Fine pontificato8 luglio 1623
(2 anni e 149 giorni)
Cardinali creativedi Concistori di papa Gregorio XV
Predecessorepapa Paolo V
Successorepapa Urbano VIII
 
NomeAlessandro Ludovisi
NascitaBologna, 9 gennaio 1554
Ordinazione sacerdotalein data sconosciuta
Nomina ad arcivescovo12 marzo 1612 da papa Paolo V
Consacrazione ad arcivescovo1º maggio 1612 dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese
Creazione a cardinale19 settembre 1616 da papa Paolo V
MorteRoma, 8 luglio 1623 (69 anni)
SepolturaChiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio

Biografia

modifica

Alessandro Ludovisi nacque a Bologna da Pompilio Ludovisi e Camilla Bianchini, ottavo figlio e terzo maschio della coppia. Suo nonno era il duca di Samoggia. Suo fratello fu Orazio, da lui creato I duca di Fiano. Dal 1569 al 1571 il Ludovisi studiò filosofia e teologia al Collegio dei Gesuiti di Roma. Successivamente studiò diritto al Collegio Germanico e si addottorò in utroque iure nell'ateneo di Bologna il 4 luglio 1575. Pochi giorni dopo il completamento degli studi, il 23 giugno era già a Roma.

Dopo aver ricevuto gli ordini sacri, iniziò una rapida ascesa negli incarichi più delicati all'interno della Curia romana. Nel 1597 fu nominato Arcivescovo vicegerente della diocesi di Roma.

Nel 1612 divenne arcivescovo di Bologna e si trasferì nel capoluogo emiliano. Fu consacrato il 1º maggio nella chiesa di Sant'Andrea al Quirinale dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese, co-consacranti Fabio Biondi, patriarca titolare di Gerusalemme e Volpiano Volpi, arcivescovo di Chieti.

Come arcivescovo di Bologna, nel 1616 fu nominato nunzio straordinario in Savoia per dirimere la controversia sul Monferrato tra il Duca di Savoia Carlo Emanuele e il re di Spagna Filippo III.

Nel concistoro del 19 settembre 1616 papa Paolo V lo nominò cardinale e il 3 dicembre 1618 ricevette il titolo di Santa Maria in Traspontina.

Cronologia incarichi

modifica

Il conclave del 1621

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Conclave del 1621.

Dopo la morte di papa Paolo V il 28 gennaio 1621, i cardinali entrarono in conclave l'8 febbraio. Gregorio XV fu eletto il giorno dopo (9 febbraio) nella Cappella Paolina del Palazzo Vaticano. Il 14 febbraio fu incoronato nella basilica di San Pietro in Vaticano dal cardinale protodiacono Andrea Baroni Peretti Montalto, al suo terzo conclave. Nella scelta del nome pontificale si ispirò probabilmente a Gregorio XIII (1572-1585), bolognese di nascita come lo stesso Ludovisi. Il 14 maggio il nuovo pontefice prese possesso dell'arcibasilica del Laterano.

Il Pontificato

modifica

Riforma delle regole del conclave

modifica

Gregorio XV cercò di porre un argine alle ingerenze degli Stati cattolici nell'elezione pontificia. La Spagna, la Francia e l'Austria, infatti, ad ogni elezione papale esercitavano la loro decisiva influenza tramite i rispettivi porporati presenti in conclave, infrangendo il principio di fede secondo il quale l'elezione del nuovo pontefice avviene per opera e virtù dello Spirito Santo. A tal fine emanò il 15 novembre 1621 la costituzione apostolica Aeterni Patris Filius, seguita, il 12 marzo 1622, dalla bolla Decet Romanum Pontificem, mediante le quali veniva riaffermata la necessità della clausura per il Conclave, nonché l'obbligo dell'elezione mediante una maggioranza dei due terzi del collegio cardinalizio, oltre a tutta una serie di atti formali a garanzia degli obblighi testé citati.

Relazioni con le istituzioni della Chiesa

modifica
Approvazioni pontificie
 
Indulgenza del 19 aprile 1622 - Monastero San Pietro in Lamosa.
  • Gregorio XV consentì ai Francescani di riformare l'istituto del vicario generale;
  • Approvò la Congregazione di San Mauro (17 maggio 1621)[1];
  • Consentì ai Mercedari scalzi di eleggere un vicario generale e proibì ai "calzati" di interferire nella vita di quel ramo dell'ordine (26 novembre 1621)[2];
  • Riconobbe gli Scolopi, elevandoli a ordine regolare (18 novembre 1621).
Istituzioni
  • Gregorio XV fondò la Congregatio de Propaganda Fide (oggi Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli) con la bolla Inscrutabili Divinae Providentiae del 22 giugno 1622. Incaricata della diffusione della fede, nacque come organismo che soprintendeva a tutta l'attività missionaria della Chiesa.

Decisioni in materia liturgica

modifica
  • Con la bolla Universi Dominici Gregis (30 agosto 1622), il pontefice stabilì che in alcuni casi il segreto della confessione potesse essere violato (per esempio, il confessore può obbligare il penitente a denunciare un reato subito);
  • Approvò le innovazioni rituali introdotte nell'India meridionale (Malabar) dal missionario gesuita Roberto de Nobili (lettera Romanae sedis, 31 gennaio 1623).
  • Nel 1621 fissò la data della Festa di San Giuseppe il giorno 19 marzo. Consentì anche la memoria religiosa dell'arcivescovo Beato Ambrogio Sansedoni (1220-1286) e, il 17 febbraio 1623, del Beato Bruno di Colonia.

Decisioni in materia teologica

modifica
  • Gregorio XV proibì la difesa anche in privato (cioè nelle discussioni tra dotti) di opinioni negazioniste sull'Immacolata concezione (1622). Il suo predecessore Paolo V aveva proibito di attaccare in pubblico il dogma[3];
  • Il pontefice confermò la condanna dell'eresia degli Alumbrados (Illuminati), nata in Spagna nel XVI secolo;
  • Gregorio XV introdusse la pena di morte per i colpevoli di apostasia al demonio e per chi avesse causato la morte di una persona attraverso riti magici (bolla Omnipotentis dei del 20 marzo 1623)[4]. Fu l'ultimo atto ufficiale di un papa sulla stregoneria.

Relazioni con i monarchi europei

modifica

Gregorio XV salì al Soglio pontificio durante la Guerra dei trent'anni. Sua principale preoccupazione fu quella di creare le condizioni affinché tornasse la pace tra le nazioni europee. Inoltre il pontefice si impegnò ai fini della restaurazione del cattolicesimo nei Paesi dove era stato sradicato dai monarchi protestanti.

La diplomazia pontificia nella Guerra dei trent'anni

Il pontefice inviò presso l'imperatore Ferdinando II il nunzio Carlo Carafa (1584-1644). Egli rimase alla corte di Vienna per sette anni (1621-28). Contribuì alla soluzione della crisi dinastica nel Ducato di Lorena ed operò a favore della ricattolicizzazione di Germania, Boemia, Moravia e Ungheria[5]. Ottenne la nomina di un cattolico, Massimiliano di Baviera a principe elettore del Palatinato. In questo modo i cattolici raggiunsero la maggioranza all'interno del collegio dei principi elettori. Come riconoscenza per la preferenza accordatagli, Massimiliano donò alla Santa Sede la Biblioteca Palatina di Heidelberg. I libri furono trasferiti a Roma; da allora sono conservati nella Biblioteca apostolica vaticana.

Nel periodo in cui il cardinal Carafa fu nunzio a Vienna, Rodolfo Massimiliano (1596-1647) figlio del duca di Sassonia-Lauenburg, si convertì al cattolicesimo. La Santa Sede sostenne finanziariamente la Lega cattolica formata dagli stati tedeschi cattolici in opposizione all'Unione Evangelica creata dagli stati protestanti.

Relazioni con la Francia

La Francia era attraversata da contrasti confessionali. Gregorio XV sottolineò la necessità di continuare la lotta agli ugonotti e ripristinare l'unità religiosa della nazione. Fu Gregorio XV a creare cardinale Armand-Jean du Plessis, passato alla storia come il cardinale Richelieu.
La Santa Sede fece da mediatore tra la Francia e gli Asburgo, che si contesero i Grigioni e la Valtellina nella Guerra di Valtellina (1620-1639).

Relazioni con la Polonia

Gregorio XV sostenne il re di Polonia Sigismondo III nella sua lotta contro l'Impero ottomano.

Relazioni con l'Inghilterra

In una nazione dove il cattolicesimo era stato quasi completamente sradicato, suscitò nuove speranze il progetto di matrimonio tra l'erede al trono d'Inghilterra Carlo, figlio di Giacomo I e l'Infanta di Spagna Maria Anna d'Asburgo. Ma le trattative tra Londra e Madrid non andarono a buon fine[5].

Nel 1622 Gregorio XV creò il Vicariato apostolico d'Inghilterra. Il 15 marzo 1623 nominò il primo vescovo cattolico per Inghilterra, Galles e Scozia nella persona di William Bishop. Siccome il cattolicesimo era proibito sin dal 1559, il pontefice gli assegnò il titolo di vescovo titolare di Calcedonia.

Patrono di arti e scienze

modifica
 
Busto di papa Gregorio XV, realizzato da Gian Lorenzo Bernini.

Papa Gregorio XV fu un mecenate del Domenichino e del Guercino. A quest’ultimo in particolare commissionò la grande pala d'altare con la Sepoltura e gloria di santa Petronilla, collocata sull'altare dedicato alla stessa santa nella basilica di San Pietro in Vaticano (ora nei Musei Capitolini), una delle opere più importanti mai licenziate dal Guercino, capolavoro del soggiorno romano del pittore di Cento.

Istituì il Collegio benedettino di Roma (18 marzo 1621).

Consentì alla Compagnia di Gesù il privilegio di conferire il titolo di dottore (Bolla In eminenti del 1621).

Morte e sepoltura

modifica
 
Tomba di Gregorio XV nella Cappella Ludovisi.

Papa Gregorio XV morì l'8 luglio 1623 nel Palazzo del Quirinale a Roma e fu sepolto nella Basilica Vaticana.

Il 13 giugno 1634 le sue spoglie sono state traslate nella cappella dell'Annunziata del Collegio Romano; infine è stato sepolto nella chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, dove riposa tuttora.

Diocesi erette da Gregorio XV

modifica

Elevazione al rango di arcidiocesi

modifica

Concistori per la creazione di nuovi cardinali

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Concistori di papa Gregorio XV.

Gregorio XV convocò quattro concistori, nei quali creò undici nuovi cardinali.[6]

Beatificazioni e canonizzazioni del pontificato

modifica

Gregorio XV canonizzò cinque beati e beatificò due Servi di Dio.

Onorificenze

modifica

Genealogia episcopale

modifica

La genealogia episcopale è:


Albero genealogico

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Girolamo Ludovisi Bertrando Ludovisi  
 
Caterina Cospi  
Ludovico Ludovisi  
Polissena Gozzadini Brandoligi Gozzadini  
 
 
Pompeo Ludovisi, conte di Samoggia  
Annibale Sassoni  
 
 
Bernardina Sassoni  
 
 
 
Gregorio XV  
Americo Bianchini Giacomo Bianchini  
 
Dionea Bargellini  
Alessandro Bianchini  
 
 
 
Camilla Bianchini  
 
 
 
Ippolita Legnani  
 
 
 
 
  1. ^ Fu soppressa dall'Assemblea costituente nel 1792.
  2. ^ A. Rubino, Dizionario degli Istituti di Perfezione , vol. V (1978), coll. 1228-1232.
  3. ^ L'Immacolata concezione, su tanogabo.com. URL consultato il 12 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2015).
  4. ^ John A. Tedeschi, Il giudice e l'eretico: studi sull'inquisizione romana, Vita e Pensiero, 1997, p. 126.
  5. ^ a b Alexander Koller, Gregorio XV, in Dizionario biografico degli italiani, LIX, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002. URL consultato il 12 dicembre 2015.
  6. ^ (EN) Salvador Miranda, Gregory XV, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 1º agosto 2015.

Bibliografia

modifica
  • Günther Wassilowsky, Hubert Wolf: Päpstliches Zeremoniell in der Frühen Neuzeit – Das Diarium des Zeremonienmeisters Paolo Alaleone de Branca während des Pontifikats Gregors XV. (1621–1623). Rhema-Verlag, Münster 2007, ISBN 978-3-930454-80-8

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN49321911 · ISNI (EN0000 0001 2025 4014 · SBN TO0V312843 · BAV 495/15744 · CERL cnp01445648 · ULAN (EN500354827 · LCCN (ENn85144070 · GND (DE118697404 · BNE (ESXX1142123 (data) · BNF (FRcb12459878g (data) · J9U (ENHE987007397569205171