Alexander Vallaury
Alexander Vallaury (Istanbul, 2 aprile 1850 – Istanbul, 2 maggio 1921) è stato un architetto francese naturalizzato ottomano, noto come uno dei più importanti del tardo impero ottomano in Turchia.
Biografia
modificaAlexander Vallaury nacque il 2 aprile 1850 a Istanbul, da una famiglia di origini francesi appartenente alla Chiesa cattolica levantina. Suo padre, Francis Vallaury, era un rinomato pasticcere, che aveva lavorato per i membri della corte e della famiglia imperiale ottomana[1][2][3].
Fra il 1869 e il 1877 Vallaury studiò architettura a Parigi, all'École nationale supérieure des Beaux-Arts, rientrando a Istanbul dopo la laurea nel 1880. Iniziò subito una collaborazione con Osman Hamdi Bey, all'epoca curatore del Museo Imperiale (oggi Museo archeologico di Istanbul)[1][2][3].
Vallaury in seguito ottenne una cattedra alla Scuola di Belle Arti di Istanbul, la prima in Turchia (oggi Università di Belle Arti Mimar Sinan), come professore di architettura. Iniziò l'incarico il 1 gennaio 1882 e continuò a lavorare fino al pensionamento venticinque anni dopo, il 10 agosto 1908[1][2][3].
Dopo il terremoto del 1884, Vallaury venne incaricato della progettazione e ricostruzione della quasi totalità degli edifici importanti di Istanbul, tanto da meritare il soprannome di "Architetto della città". Suo principale collaboratore e collega era l'italiano Raimondo D'Aronco, capo architetto del palazzo imperiale[1][2][3][4].
Nel 1896 venne insignito della Legione d'onore francese, che si aggiunse a diversi altri riconoscimenti sia francesi che ottomani[1][2][3].
Morì a Istanbul il 2 maggio 1921 e venne sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero cattolico latino di Pangalti[1][2][3][5].
Vita privata
modificaAlexander Vallaury sposò una donna francese, Constance, che morì il 3 novembre 1917[2][3].
Stile
modificaLo stile di Vallaury combinava elementi tradizionali ottomani con innovazione di gusto francese. Dotato di grande versatilità, attinse a stili molto diversi fra loro, dal tradizionale al neo-classico all'orientalismo. Altri stili riscontrabili nelle sue opere sono il neo-rinascimentale, il neo-barocco, il neo-ottomano e l'Art Nouveau[1][2][3][4].
Il suo studio si trovava a Saint Pierre Han, Galata, Istanbul[6].
Opere notevoli
modifica- Café Lebon (dal 1940 in poi Café Marquise - Markiz Pastanesi) (1880) - Beyoğlu, Istanbul;
- Casa Décugis (oggi Galata Antique Hotel) (1881) - Beyoğlu, Istanbul;
- Hotel Pera Palace (1881-1891) - Beyoğlu, Istanbul;
- Moschea Hidayet (1887) - Eminönü, Istanbul;
- Sede della Banca imperiale ottomana e della Ottoman Tobacco Company (1892) - Karaköy, Istanbul;
- Edificio principale del Museo Archeologico di Istanbul (1891-1907) - Sultanahmet, Istanbul;
- Imperial Military School of Medicine (con Raimondo D'Aronco; poi Haydarpaşa High School, oggi Marmara University Faculty of Law) (1893-1902) - Haydarpaşa, Istanbul;
- Edificio dell'Union Francaise (nel 2018, sede temporanea di Istanbul Modern) (1896) - Beyoğlu , Istanbul;
- Edificio dell'amministrazione ottomana del debito pubblico (in seguito Istanbul High School) (1897) - Cağaloğlu, Istanbul;
- Orfanotrofio greco-ortodosso di Prinkipo (1898-1899) - Büyükada, Istanbul;
- Hezaren Han (1902) - Karaköy, Istanbul;
- Ömer Abed Han (1902) - Karaköy, Istanbul;
- Moschea Osman Reis (1903-1904) - Sarıyer, Istanbul;
- Palazzo di Afif Pasha (Muhayyeş Yalısı), (circa 1910) - Yeniköy, Istanbul;
- Memoriale al sultano Abdülhamid II sul frangiflutti a Kadıköy.
Galleria d'immagini
modifica-
Palazzo di Afif Pasha
-
Banca centrale ottomana
-
Pera Palace Hotel
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Campus Haydarpasa
-
Museo Archeologico di Istanbul
-
Memoriale di Abdülhamid II
Note
modifica- ^ a b c d e f g :..::. Museum Of Architecture ..:::.::, su web.archive.org, 1º marzo 2007. URL consultato il 19 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2007).
- ^ a b c d e f g h Alexandre Vallaury | Portreler | mimarlikmuzesi.org, su web.archive.org, 28 marzo 2014. URL consultato il 19 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
- ^ a b c d e f g h İSTANBUL’DA YAŞAYAN BİR MİMARIN ANISINA – ALEXANDRE VALLAURY | KALAMIŞ VE KÖHNE, su web.archive.org, 17 giugno 2015. URL consultato il 19 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
- ^ a b Rose Mary Samanoğlu, İstanbul'un 100 binası, collana İstanbul'un yüzleri, İstanbul Büyükşehir Belediyesi Kültür A.Ş. Yayınları, 2012, ISBN 978-605-4595-17-4.
- ^ (EN) Sissel Lægreid, Torgeir Skorgen e Holm, Helge Vidar Holm, The Borders of Europe: Hegemony, Aesthetics and Border Poetics, Aarhus Universitetsforlag, 12 luglio 2012, ISBN 978-87-7124-734-3. URL consultato il 19 maggio 2023.
- ^ (EN) Discovering Saint Pierre Han | Part 3, su maviboncuk.blogspot.com. URL consultato il 19 maggio 2023.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alexander Vallaury
Collegamenti esterni
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 314807852 · ISNI (EN) 0000 0004 4590 6746 · LCCN (EN) n2015008138 · GND (DE) 1123094136 |
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