Alfred Heer

politico svizzero

Alfred Heer, conosciuto anche come Fredi Heer[1] (Zurigo, 12 ottobre 1961), è un politico e imprenditore svizzero con cittadinanza italiana dell'Unione Democratica di Centro.[2]. Dal 2007 è membro del Consiglio nazionale svizzero per il Canton Zurigo.[2]

Alfred Heer

Consigliere nazionale
In carica
Inizio mandato3 dicembre 2007
Legislatura48ª, 49ª, 50ª, 51ª, 52ª
Gruppo
parlamentare
Gruppo dell'Unione Democratica di Centro
Circoscrizione  Zurigo

Membro del Gran Consiglio del Canton Zurigo
Durata mandatomaggio 1995 –
2008

Membro del Consiglio comunale di Zurigo
Durata mandatomaggio 1994 –
maggio 1998

Dati generali
Partito politicoUnione Democratica di Centro
Titolo di studioDiploma federale
ProfessioneImprenditore

Biografia

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Attività politica

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Heer iniziò la sua carriera politica come membro del consiglio comunale di Zurigo, da maggio 1994 a maggio 1998, uno dei pochi consiglieri di destra eletto nel distretto 4.[1][2] Nel maggio 1995 venne eletto al Gran consiglio del Canton Zurigo per la circoscrizione 3 di Zurigo (distretti 4 e 5) con 541 preferenze, risultando quinto sui sei eletti nella circoscrizione.[2][3] Conservò tale carica fino al 2008.[2]

Il suo mandato da Granconsigliere si focalizzò sul contenimento della spesa pubblica e lotta alla microcriminalità. Promosse infatti come presidente dell'Associazione dei contribuenti un referendum per ridurre lo stipendio dei municipali di Zurigo e un altro contro la partecipazione cantonale di 300 000 franchi nel capitale di Crossair.[4][5] Criticò anche i compensi di fino a 300 000 franchi versati ai membri del consiglio della Banca cantonale di Zurigo per l'esercizio dell'anno 2000.[6] Nell'ambito della sicurezza presentò vari postulati presso il parlamento cantonale per chiedere un intervento più rigoroso della polizia cantonale e cittadina contro lo spaccio di droga a Zurigo.[7][8]

Nelle elezioni federali del 2007 venne eletto membro del Consiglio nazionale con 142 828 preferenze, risultando l'ottavo candidato più votato nel cantone.[2][9] Venne riconfermato nell'incarico nel 2011 (130 264 preferenze, quarto più votato), nel 2015 (142 983 preferenze, quarto più votato) e nel 2019 (118 987 preferenze, terzo più votato).[10][11][12] Uno dei suoi incarichi parlamentari è nella Delegazione presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dove, nonostante avesse supportato l'uscita della Svizzera dall'organizzazione, si fece notare per il suo impegno a livello interconfessionale a favore della pace in Medio Oriente e la lotta alla corruzione.[13][14]

A seguito dell'elezione di Ueli Maurer al Consiglio federale, nel dicembre 2008 venne eletto Presidente ad interim dell'UDC del Canton Zurigo.[15] Da aprile 2009 venne confermato in tale incarico fino ad aprile 2016.[16][17] In prospettiva delle elezioni federali del 2019, Heer si candidò per il Consiglio degli Stati a Zurigo, ma successivamente ritirò la sua candidatura in assenza del sostegno della sezione cantonale dell'UDC, che gli preferì Roger Köppel.[18][19]

Nel 2020 fu candidato dalla sezione UDC di Zurigo come presidente del partito a livello nazionale.[20] La sua candidatura venne però ritirata durante l'assemblea del partito dalla stessa sezione cantonale, facendo sì che Marco Chiesa, nominato dalla commissione di selezione del partito, rimanesse l'unico candidato all'incarico.[21] Per spiegare il ritiro della candidatura di Heer alcuni media menzionarono le sue divergenze di opinioni con il decano dell'UDC Christoph Blocher.[22][23] Tuttavia, in una intervista a Republik, Heer ribadì di avere un buon rapporto sia con Blocher che con Chiesa e di avere accettato la candidatura solo su richiesta dell'UDC zurighese.[23]

Vita privata

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La famiglia di Heer è originaria di Glarona, mentre Heer vive a Zurigo.[1][2] Dopo avere ottenuto un diploma federale di impiegato di commercio, diresse una piccola azienda informatica prima di dedicarsi alla politica.[1][2] Heer rimase sposato con una donna italiana fino al 2003 e ha una figlia adulta.[1] Tramite il matrimonio ottenne la cittadinanza italiana.[1][2] È presidente dell'Associazione dei contribuenti e membro del consiglio di fondazione della Fondazione Audiatur.[2] Insieme al collega di partito Mauro Tuena è amministratore delegato dell'azienda C ed E GmbH.[2][24]

Incarichi parlamentari

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Alfred Heer nel ruolo di presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa

A settembre 2022 gli incarichi parlamentari di Alfred Heer risultano i seguenti:[2]

Incarichi correnti

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Incarichi precedenti

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Controversie giudiziarie

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Nell'agosto del 2000 l'esecutivo di Zurigo querelò per diffamazione Alfred Heer assieme al collega Thomas Meier a causa di un volantino distribuito in città contro la maggioranza di Verdi e Socialisti firmato con i nomi dei due politici.[25][26] Secondo tale volantino, l'esecutivo della città avrebbe inviato forze di polizia insufficienti per contenere le violenze dei manifestanti durante la manifestazione del 1º maggio di quell'anno, al fine di «proteggere la sua clientela elettorale criminale con motivazioni accampate».[25][27] Heer e Meier affermarono di non aver mai dato l'approvazione al volantino e si dissociarono dal contenuto.[27][28] Nel maggio 2002 entrambi vennero assolti dal tribunale distrettuale per insufficienza di prove, non potendo escludere che i loro nomi sul volantino fossero stati aggiunti a loro insaputa.[27][28]

Nel settembre 2012 Heer intervenne sul tema immigrazione nella trasmissione televisiva "SonnTalk" di TeleZüri, affermando che «Soprattutto i giovani nordafricani che arrivano dalla Tunisia e chiedono l'asilo, lo fanno con l'intenzione di diventare criminali. Poco importa loro se riceveranno l'aiuto d'emergenza o l'assistenza sociale».[29] Per queste dichiarazioni venne denunciato da due cittadini tunisini.[29] Dichiarando di volersi avvalere dell'immunità parlamentare, Heer affermò che le sue affermazioni non dovessero essere interpretate come un attacco a tutta una categoria della popolazione.[30] Sia la Commissione dell'immunità del Consiglio nazionale che la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati decisero all'unanimità di non revocare l'immunità a Heer, argomentando che le sue dichiarazioni fossero in relazione con le sue attività parlamentari.[31]

  1. ^ a b c d e f (DE) Anja Conzett e Helmut Wachter, Libero, in Republik, 6 marzo 2019. URL consultato il 22 settembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Alfred Heer, su Parlament.ch, Assemblea federale.
  3. ^ (DE) 3 aprile 1995, Die gewaehlten Ratsmitglieder; Wahlkreis I (Zuerich 1 und 2) 5 Sitze (-1), in Neue Zuercher Zeitung.
  4. ^ Votazioni comunali: Zurigo, salario municipali sarà ridotto Iniziative analoghe forse anche in altri cantoni, in SDA - Servizio di base in Italiano, 21 maggio 2000.
  5. ^ (DE) E. Schuler, "Wer glaubt, nicht genug zu verdienen, kann ja gehen"; Argumente fuer "220000 Franken sind genug", in Neue Zuercher Zeitung, 4 maggio 2000.
  6. ^ ZH: salari consiglio Banca cantonale nel mirino del parlamento, in SDA - Servizio di base in Italiano, 5 marzo 2001.
  7. ^ ZH: chieste misure contro possibile nuova "scena aperta" droga, in SDA - Servizio di base in Italiano, 12 marzo 2001.
  8. ^ Zurigo: parlamento vuole mettere termine a degrado Langstrasse, in SDA - Servizio di base in Italiano, 30 settembre 2002.
  9. ^ (DE) Nationalratswahlen 2007: Panaschierstatistik (Kandidierende), nach Kantonen, su bfs.admin.ch. URL consultato il 22 settembre 2022.
  10. ^ (DE) Nationalratswahlen 2011: Panaschierstatistik (Kandidierende), nach Kantonen, su bfs.admin.ch. URL consultato il 22 settembre 2022.
  11. ^ (DE) Nationalratswahlen 2015: Panaschierstatistik (Kandidierende), nach Kantonen, su bfs.admin.ch. URL consultato il 22 settembre 2022.
  12. ^ Elezioni Federali 2019 - Elezioni nel Cantone Zurigo, su bfs.admin.ch. URL consultato il 22 settembre 2022.
  13. ^ (DE) Christina Neuhaus, Unser Mann in Europa, in Neue Zürcher Zeitung, 10 agosto 2015. URL consultato il 22 settembre 2022.
  14. ^ (DE) Christina Neuhaus, Das Fähnlein der zwölf Aufrechten, in Neue Zürcher Zeitung, 13 ottobre 2017. URL consultato il 22 settembre 2022.
  15. ^ (DE) Alfred Heer wird vorübergehender Präsident der SVP Kanton Zürich, in Neue Zürcher Zeitung, 12 dicembre 2008. URL consultato il 21 settembre 2022.
  16. ^ UDC Zurigo: Alfred Heer eletto presidente, in Tio.ch, 14 aprile 2009. URL consultato il 20 settembre 2022.
  17. ^ (DE) Ruedi Baumann, Überraschung: Bauer Langhart ist Zürcher SVP-Präsident, in Basler Zeitung, 29 aprile 2016. URL consultato il 21 settembre 2022.
  18. ^ Stati, l'UDC zurighese sceglie Koeppel, in RSI, 27 marzo 2019.
  19. ^ (DE) Othmar von Matt, SVP-Krise: Blocher greift ein, in Aargauer Zeitung, 30 marzo 2019. URL consultato il 22 settembre 2022.
  20. ^ Alfred Heer nuovo presidente dell'UDC?, in 20 Minuti, 28 gennaio 2020. URL consultato il 21 settembre 2022.
  21. ^ Marco Chiesa eletto presidente dell'UDC, in Tio.ch, 22 agosto 2022. URL consultato il 21 settembre 2022.
  22. ^ (DE) Tessiner soll die SVP retten, in Blick, 30 luglio 2020. URL consultato il 22 settembre 2022.
  23. ^ a b (DE) Anja Conzett, Constantin Seibt e Anne Morgenstern, Was ist los in der SVP, Herr Heer?, in Republik, 27 agosto 2020. URL consultato il 22 settembre 2022.
  24. ^ C and E GmbH, su easymonitoring.ch. URL consultato il 22 settembre 2022.
  25. ^ a b Zurigo: municipio "boccia" iniziativa UDC e querela consiglieri, in SDA - Servizio di base in Italiano, 30 agosto 2000.
  26. ^ (DE) Stadtrat klagt gegen SVP, in Tages-Anzeiger, 31 agosto 2000.
  27. ^ a b c Zurigo: due assoluzioni e una multa per deputati UDC accusati di diffamazione da municipio, in SDA - Servizio di base in Italiano, 24 maggio 2002.
  28. ^ a b (DE) Zwei Freisprüche, eine Busse, in Neue Zürcher Zeitung, 25 maggio 2002. URL consultato il 21 settembre 2022.
  29. ^ a b Commissione deciderà su immunità CN Alfred Heer (UDC/ZH), in swissinfo.ch, 11 ottobre 2012. URL consultato il 21 settembre 2022.
  30. ^ Alfred Heer conserva l'immunità, in Tio.ch, 13 novembre 2012. URL consultato il 21 settembre 2022.
  31. ^ Ad Alfred Heer (UDC) non sarà tolta l'immunità, in swissinfo.ch, 15 novembre 2012. URL consultato il 21 settembre 2022.

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