Alomanzia
L'alomanzia era un'arte divinatoria basata sull'interpretazione del sale.
Il nome deriva dal greco ἅλς (háls, sale) e μαντεία (mantéia, divinazione) attraverso il latino medievale halomantia.
Questa pratica era in uso nel paganesimo ed è citata da Omero, che definisce "divino" il sale.
Si poteva praticare in diversi modi: spargendo il sale su una superficie piana e interpretando i simboli che prendevano forma in questo modo,[1] gettando il sale nel fuoco e interpretando gli scoppiettii,[2] oppure interpretando eventi fortuiti come il sale dimenticato, la saliera rovesciata;[3] in particolare, era ritenuto un cattivo presagio se un commensale si addormentava prima che le saliere fossero sparecchiate.[4] Probabilmente da questa pratica ha avuto origine la nota superstizione secondo la quale rovesciare il sale porterebbe sfortuna.[1]
Note
modifica- ^ a b Drury, pp. 9 e 132.
- ^ Vito Maria De Grandis, alomanzia, in Dizionario etimologico-scientifico delle voci italiane di greca origine, Napoli, Stamperia francese, 1824.
- ^ Giovanni Pozzoli, alomanzia, in Dizionario storico-mitologico di tutti i popoli del mondo, Livorno, Tipografia Vignozzi, 1829.
- ^ Marcello Fumagalli, alomanzia, in Dizionario di alchimia e di chimica farmaceutica antiquaria: dalla ricerca dell'oro filosofale all'arte spagirica di Paracelso, Edizioni Mediterranee, 2000, ISBN 88-272-1353-8.
Bibliografia
modifica- Bonavilla Aquilino, Marco Aurelio Marchi, alomanzia, in Dizionario etimologico di tutti i vocaboli usati in teologia, diritto canonico, storia e letteratura ecclesiastica, magia, divinazione, giurisprudenza e politica, che traggono origine dal Greco, Napoli, R. Marotta e Vanspadoch, 1822.
- (EN) Nevill Drury, The dictionary of the esoteric: 3000 entries on the mystical and occult traditions, Motilal Banarsidass Publ., 2004, ISBN 81-208-1989-6.