Comunità Alto Garda e Ledro

Comunità di valle della Provincia autonoma di Trento
(Reindirizzamento da Alto Garda e Ledro)

La Comunità Alto Garda e Ledro (C9) è una comunità di valle della Provincia autonoma di Trento. Comprende la zona trentina dei territori gardesani e la vicina Valle di Ledro. Tra i comuni della comunità sono compresi anche Arco e Riva del Garda, per grandezza rispettivamente quarto e quinto centro abitato della Provincia (entrambi si attestano attorno ai 17.000 abitanti).

Alto Garda e Ledro
comunità di valle
C9
Alto Garda e Ledro – Veduta
Alto Garda e Ledro – Veduta
Panoramica sull'Alto Garda-Basso Sarca. Si notano i comuni di Riva del Garda, Nago-Torbole, Arco e Tenno.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
CapoluogoRiva del Garda
PresidenteClaudio Mimiola
Data di istituzione2006
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°53′26.16″N 10°50′31.88″E
Superficie353,33 km²
Abitanti42 955 (1-1-2019)
Densità121,57 ab./km²
Comuni7
Divisioni confinantiC8, C16, C10, Provincia di Verona, Provincia di Brescia
Altre informazioni
Prefisso0464
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantigardesani[1] / ledrensi
Cartografia
Alto Garda e Ledro – Localizzazione
Alto Garda e Ledro – Localizzazione
Sito istituzionale

Geografia fisica

modifica

Territorio

modifica
 
La valle del Basso Sarca; in primo piano il monte Casale

Il territorio della comunità confina ad ovest e a nord con la Comunità delle Giudicarie (8), a est con la Comunità della Valle dei Laghi (16) e la Comunità della Vallagarina (10), a sud con le province di Brescia e Verona.

Sono comprese nella comunità due vallate: il Basso Sarca, occupato appunto dal tratto finale del fiume Sarca, il territorio con la più bassa altitudine del Trentino (circa 70 m s.l.m. in corrispondenza del lago) e la Val di Ledro, che sorge ad un'altitudine maggiore (dai 600 metri in su). Notevoli le presenze carsiche dovute allo scioglimento del ghiacciaio circa 20 000 anni fa. Sul monte Calod, presso Arco, ad es., si scorgono i libri di roccia cioè superfici carsiche solcate da infinite scanalature simili a pagine di libri, mentre a Dro c'è la torbiera della marocche, un complesso di rocce fino a 20 m.

Nella zona non esistono particolari minoranze linguistiche; il dialetto locale è quello trentino, seppure con non marginali influenze bresciane e venete e, nell'ultimo periodo, una certa tendenza all'italianizzazione[senza fonte].

La zona gardesana gode di un microclima semi-mediterraneo, essendo protetta dai monti alle proprie spalle, avendo un'altitudine piuttosto bassa e potendo contare sul lago per la regolazione degli sbalzi di temperatura. Anche la zona ledrense gode in parte di questo clima, nonostante l'altitudine elevata e le precipitazioni più copiose, grazie alla presenza del Lago di Ledro; in generale nelle vallate della comunità Alto Garda e Ledro il clima è di transizione fra il meridionale ed il continentale: l'inverno risulta più rigido e l'estate più fresca[2]. La zona è piuttosto ventilata a causa dell'Ora del Garda, uno dei nove venti locali, le altre otto refole del Garda sono: Pelèr, Ponàl, Balinòt, Ander, Vinosa, Gardesana, Visentina e la Fasanella.

La presenza romana è attestata fin dal I secolo a.C., infatti vista dall'alto, il territorio compreso tra Riva e Arco, risponde ai criteri dell'urbe greco-romana costituita da un cardo e tanti decumani intrecciati a croce. Fino alla fine del XVIII secolo il Garda, come tutte le zone di frontiera, era usato dai contrabbandieri che grazie a piccole barche riuscivano spesso a sfuggire alle polizie. Molti artisti europei importanti transitavano per la zona durante il cosiddetto Grand Tour in Italia. Tra gli altri, ne fa particolare menzione nei suoi diari il tedesco Goethe, rimasto colpito dalla bellezza del luogo. Durante l'amministrazione austriaca, l'Alto Garda e il Basso Sarca divennero un importante centro terapeutico; ad Arco così come ad Ecchen, tuttora, c'è un santuario dedicato alla Madonna delle Grazie dove in Quaresima i rampolli dell'aristocrazia asburgica venivano a farsi curare dalla tisi.

Il 5 febbraio si celebra la festa del sole a Prè di Ledro per ricordare il periodo che intercorre da dicembre a febbraio durante il quale la luce solare è quasi del tutto assente.

Economia

modifica

Oltre alla presenza di alcune importanti industrie, tra cui sono note le cartiere, la sua economia, una volta tradizionalmente basata sulla pesca e sull'agricoltura, è basata principalmente sul turismo. I forti venti hanno favorito la nascita di una tradizione velica e di windsurf piuttosto conosciuta anche a livello internazionale (vi si tengono infatti numerose regate anche di alto livello), e il panorama montano ha permesso negli ultimi anni lo sviluppo della mountain bike e dell'arrampicata su roccia. Il principale flusso arriva dalle zone tedesche, nelle quali la zona è famosa come il primo clima caldo che s'incontra scendendo verso l'Italia. Si ricordano ancora, invece, i ciuaroi, i fabbri ledrensi, che producevano le broche cioè le scarpe chiodate da montagna.

Comuni appartenenti

modifica
Stemma Comune Popolazione Superficie Altitudine
  Arco 17 161 63,25 91
  Drena 548 8,36 398
  Dro 4330 27,94 123
  Ledro 5515 154,60 660
  Nago-Torbole 2793 28,43 222
  Riva del Garda 17 849 42,45 73
  Tenno 2010 28,30 428
  1. ^ Poco usato; indica genericamente gli abitanti dei paesi in riva al Lago di Garda.
  2. ^ Fonte:www.comprensorioc9.tn.it Archiviato il 17 agosto 2009 in Internet Archive., URL consultato il 27/10/10

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Trentino-Alto Adige: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Trentino-Alto Adige