Amor fa l'uomo cieco

intermezzo di Carlo Goldoni

Amor fa l'uomo cieco è un intermezzo comico per musica in due tempi, parte in endecasillabi sciolti, parte in ottonari, di Carlo Goldoni, composto a Genova nel 1742 e musicato da Pietro Chiarini.

Amor fa l'uomo cieco
Intermezzo in due parti
AutoreCarlo Goldoni
Lingua originale
Genereintermezzo comico
Composto nel1742
Prima assolutaCarnevale 1742
Teatro di Sant'Agostino di Genova
Personaggi
  • Livietta
  • Cardone, suo amante
  • Mingone, servo che non parla
 
Amor fa l'uomo cieco
CompositorePietro Chiarini
Tipo di composizioneintermezzo
Epoca di composizione1742
Prima esecuzione1742

Per questo intermezzo, ideato per essere rappresentato nell'intervallo dell'opera seria Artaserse, sempre di Chiarini sul testo di Metastasio, il commediografo veneziano trasse spunto dall'intermezzo Livietta e Tracollo di Pergolesi[1].

L'opportunista e ingrata Livietta, nata contadina povera, è stata portata in città per offrirle una vita agiata dal ricco Cardone, innamorato di lei. A causa di questo amore, però, Cardone finisce in rovina, per cui Livietta non vuol saperne più niente di lui. Ma il ricco e avaro zio di Cardone muore, lasciando a suo nipote una consistente eredità. A questo punto, l'atteggiamento di Livietta cambia di nuovo, tanto da riuscire a farsi sposare da Cardone, accecato dall'amore per la donna[2].

Poetica

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Il tema trattato, ricorrente nelle opere goldoniane, è quello della volubilità delle donne e della passione da loro dimostrata maggiormente verso gli uomini con molto denaro[3].

  1. ^ Gordana Lazarevich, in Studi pergolesiani, Pendragon Press NY, 1983
  2. ^ Amor fa l'uomo cieco, Librivivi Media Editore
  3. ^ Laura Mancini, Eugenio De’ Giorgi sceglie di…, su teatro.it (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2018).

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