Ampicillina

farmaco
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L'ampicillina è un antibiotico del gruppo delle penicilline appartenente alla classe dei β-lattamici e il suo utilizzo risale al 1961. Fu sintetizzata per la prima volta da John Sheehan.

Ampicillina
Nome IUPAC
(2S,5R,6R)-6-([(2R)-2-ammino-2-fenilacetil]ammino)-3,3-dimetil-7-osso-4-tio-1-azabiciclo[3.2.0]eptan-2-acido carbossilico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC16H19N3O4S
Massa molecolare (u)349,406 g/mol
Numero CAS7177-48-2
Numero EINECS200-709-7
Codice ATCJ01CA01S01AA19
PubChem7848314
DrugBankDBDB00415
SMILES
CC1(C(N2C(S1)C(C2=O)NC(=O)C(C3=CC=CC=C3)N)C(=O)O)C
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità40% (orale)
Legame proteico20%
Metabolismoda 12 a 50%
Emivitacirca 60 minuti
Escrezione75-80% renale
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine irritante
pericolo
Frasi H315 - 317 - 319 - 334 - 335
Consigli P261 - 280 - 305+351+338 - 342+311 [1]

Farmacodinamica

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L'ampicillina sodica è il sale sodico dell'acido 6-[D(-)-alfaaminofenilacetamido]-penicillanico, antibiotico appartenente al gruppo dei derivati sintetici dell'acido-6-amminopenicillanico. La molecola è stabile in soluzione acida ed è in grado di inibire la sintesi del peptidoglicano: sostanzialmente l'ampicillina impedisce la formazione dei legami crociati tra le varie molecole di peptidoglicano (mureina), un componente fondamentale della parete cellulare batterica, e ne compromette la stabilità, rendendo così i batteri suscettibili allo shock osmotico. Sfortunatamente alcuni batteri produttori dell'enzima beta-lattamasi (penicillinasi) possono inattivare l'antibiotico rendendo così il trattamento inefficace. L'ampicillina è attiva su germi Gram-positivi e anche un discreto numero di Gram-negativi. In particolare, tra i microrganismi Gram-positivi, risultano sensibili: Streptococcus viridans, Streptococcus faecalis, Staphylococcus aureus (limitatamente ai ceppi penicillino-sensibili), Streptococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes, Corynebacterium spp., Clostridium spp., Listeria monocytogenes e Bacillus antrhracis.[2] Tra i microrganismi Gram-negativi la sensibilità si estende a Haemophilus influenzae, Bordetella pertussis, Proteus mirabilis, Neisseria meningitidis, Neisseria gonorrhoeae, Eikenella corrodens, Escherichia coli, Salmonella spp., Shighella spp. e Brucella spp.[3][4] Pseudomonas, molti ceppi di Klebsiella e di Aerobacter e i batteri produttori di β-lattamasi sono invece resistenti a tale antibiotico.[3]

Farmacocinetica

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L'ampicillina è un antibiotico stabile in ambiente acido e può essere somministrato sia per via orale sia per via parenterale. Dopo somministrazione per os, l'ampicillina viene assorbita dal tratto gastrointestinale, in particolare dal duodeno e dall'ileo, anche se un assorbimento apprezzabile avviene già a livello dello stomaco.[5] La biodisponibilità orale si aggira tra il 30 e il 50%.[6] A seguito della somministrazione intramuscolare la molecola raggiunge la concentrazione plasmatica massima (Cmax) a distanza di circa 1 ora e permane a concentrazioni attive ancora a distanza di 6 ore dalla iniezione. La molecola si lega alle proteine plasmatiche nella misura del 20% circa. La distribuzione nei tessuti biologici è ampia e le concentrazioni dell'antibiotico risultano particolarmente elevate nel tratto urinario e nelle vie biliari. La diffusione nel liquor è scarsa nelle meningi integre ma aumenta in caso di infiammazione meningea. L'ampicillina viene eliminata dall'organismo umano prevalentemente grazie alle urine: nel giro di poche ore viene eliminato fra il 30% (dopo somministrazione orale) e il 75% (dopo somministrazione intramuscolare) del farmaco. Una quantità minore viene eliminata per via fecale. Dializza con emodialisi ma non con dialisi peritoneale.

Usi clinici

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In stretta relazione con l'amoxicillina e la metampicillina, in termini di spettro d'azione e livello di efficacia, ampicillina viene utilizzata per trattare faringiti, tonsilliti, sinusiti, bronchiti, infezioni da Haemophilus e polmoniti. È comunemente impiegata anche per il trattamento di infezioni del tratto urinario, otorinolaringoiatriche, e gastroenteriti da salmonella. Il farmaco può essere utilizzato come trattamento alternativo in caso di febbre tifoide causata da ceppi sensibili di Salmonella typhi: in questo tipo di infezione i farmaci di scelta sono normalmente le cefalosporine di terza generazione (ad esempio ceftriaxone, cefotaxime) oppure i fluorchinoloni (ad esempio ciprofloxacina e ofloxacina).[7][8] Tra le indicazioni troviamo anche diverse altre infezioni quali otiti medie acute, endocarditi, gonorrea, infezioni chirurgiche, infezioni delle vie biliari (in particolare le colecisti e le angiocoliti), nonché le sepsi da germi sensibili.

Effetti collaterali e indesiderati

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Come per l'amoxicillina e diversi altri antibiotici i principali effetti collaterali sono rappresentati da fenomeni di ipersensibilità. In corso di trattamento possono infatti verificarsi eruzioni cutanee quali eritema multiforme o esantema maculo-papulare, prurito, reazioni orticariodi. In casi eccezionali possono verificarsi reazioni di tipo anafilattico anche molto gravi (ad esempio shock anafilattico). Tale evenienza è più frequente a seguito di somministrazione parenterale. In alcuni soggetti possono manifestarsi disturbi a carico dell'apparato gastrointestinale, in particolare glossite e/o stomatite, nausea, vomito e diarrea o di tipo neurologico, cefalea e vertigini e instabilità posturale. Questi disturbi ricorrono con maggiore frequenza a seguito di somministrazione orale.
In via eccezionale, in alcuni pazienti, è stato registrato un aumento delle transaminasi, in particolare ALT e AST, mentre in altri si può manifestare un'espressione particolare di ipersensibilità che comporta la comparsa di anemia, trombocitopenia, porpora, eosinofilia, leucopenia, agranulocitosi e anemia emolitica. Questi ultimi disturbi appaiono in genere reversibili con la sospensione del trattamento.

Controindicazioni

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È controindicata in caso di ipersensibilità nota verso il principio attivo oppure a uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica. Controindicata anche in caso di ipersensibilità verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, e in particolar modo verso le penicilline e le cefalosporine. L'ampicillina non deve essere somministrata in caso di infezioni sostenute da microrganismi produttori di beta-lattamasi, in quanto inefficace. In presenza di concomitanti infezioni virali (ad esempio mononucleosi, infezione da citomegalovirus e altre), forme leucemiche o sarcomi, la somministrazione di ampicillina determina un aumentato rischio di eruzioni cutanee generalizzate.

Interazioni

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  • Allopurinolo: la contemporanea assunzione di allopurinolo e ampicillina comporta un aumentato rischio di sviluppare reazioni allergiche.[9][10]
  • Atenololo: l'associazione di ampicillina e atenololo può risultare in una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di quest'ultimo, probabilmente a seguito di un insufficiente assorbimento gastrointestinale in presenza di ampicillina.[11][12]
  • Metotrexate: la co-somministrazione di ampicillina, in particolar modo se somministrata a dosaggi elevati per gravi infezioni, può comportare un aumento e un prolungamento nel tempo dei livelli sierici di metotrexato (verosimilmente per un meccanismo di inibizione competitiva della sua secrezione tubulare renale). È così più probabile la comparsa di effetti collaterali causati dall'antagonista della sintesi dell'acido folico.
  • Probenecid: la co-somministrazione di ampicillina comporta un aumento delle concentrazioni ematiche e degli effetti collaterali epatici e renali di quest'ultima.
  • Aminoglicosidi: l'ampicillina può inattivare gli aminoglicosidi, sia in vivo sia in vitro. Ciò avviene per il formarsi di un complesso tra i due antibiotici. Tipicamente, questo effetto risulta clinicamente significativo solo nei soggetti con insufficienza renale o se i due agenti sono mescolati nello stesso contenitore o nella medesima linea infusiva. Per questo motivo l'ampicillina e gli aminoglicosidi devono essere somministrati separatamente durante una eventuale terapia combinata.
  • Clorochina: la somministrazione concomitante con ampicillina può ritardare e ridurre l'assorbimento gastrointestinale dell'antibiotico.[13]
  • Inibitori della pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo e altri): dal momento che queste sostanze incrementano il pH gastrico, è possibile che si verifichi un ridotto assorbimento di quei farmaci, come l'ampicillina, che richiedono un ambiente acido.
  • Warfarin: le penicilline occasionalmente possono potenziare il rischio di sanguinamento in soggetti trattati con anticoagulanti orali. L'esatto meccanismo dell'interazione è sconosciuto ma potrebbe riguardare la tendenza alla inibizione dell'aggregazione piastrinica propria delle penicilline.[14]

Gravidanza e allattamento

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L'ampicillina può essere utilizzata nelle donne in stato di gravidanza solo in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico. La Food and Drug Administration ha inserito l'ampicillina in classe B per l'uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi sugli animali non hanno mostrato un rischio per il feto e per i quali non esistono studi controllati sull'uomo, oppure i farmaci i cui studi sugli animali hanno mostrato un effetto dannoso che non è stato confermato con studi controllati in donne nel I trimestre (e non c'è evidenza di danno nelle fasi avanzate della gravidanza).[15][16] L'ampicillina, come anche altri antibiotici della stessa classe, è escreta nel latte materno. L'uso dell'antibiotico da parte della madre può causare una sensibilizzazione del lattante. È quindi necessario decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento tenendo in considerazione l'importanza del farmaco per la madre.

Altri utilizzi

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L'ampicillina, così come altri antibiotici non β-lattamici quali la tetraciclina, è utilizzato nei laboratori di biologia molecolare per alcuni test di screening quali l'"inattivazione per inserzione" (che comprende la "selezione per colore") e la "replica plating".

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 14.06.2012
  2. ^ D. Nathwani, MJ. Wood, Penicillins. A current review of their clinical pharmacology and therapeutic use., in Drugs, vol. 45, n. 6, Giu 1993, pp. 866-94, PMID 7691496.
  3. ^ a b A. Kucers, Crowe S, Grayson ML, The use of antibiotics. A clinical review of antibacterial, antifungal, and antiviral drugs., in 5th ed. Jordan Hill, Oxford: Butterworth-Heinemann, 1997, pp. 108-33,209-19.
  4. ^ AHFS Drug Information 2004, Aminopenicillins General Statement. Bethesda, MD: American Society of Health-System Pharmacists, in McEvoy GK, ed., 2004, pp. 293-308.
  5. ^ WM. Kirby, AC. Kind, Clinical pharmacology of ampicillin and hetacillin., in Ann N Y Acad Sci, vol. 145, n. 2, Set 1967, pp. 291-7, PMID 4998179.
  6. ^ WJ. Jusko, GP. Lewis, Comparison of ampicillin and hetacillin pharmacokinetics in man., in J Pharm Sci, vol. 62, n. 1, Gen 1973, pp. 69-76, PMID 4630199.
  7. ^ Anon, The choice of antibacterial drugs., in Med Lett Drugs Ther, vol. 43, n. 1111-1112, Ago 2001, pp. 69-78, PMID 11518876.
  8. ^ Committee on Infectious Diseases, American Academy of Pediatrics, Red book: 2000 report of the Committee on Infectious Diseases, 25th ed. Elk Grove Village, IL: American Academy of Pediatrics, 2000.
  9. ^ H. Jick, JB. Porter, Potentiation of ampicillin skin reactions by allopurinol or hyperuricemia., in J Clin Pharmacol, vol. 21, n. 10, Ott 1981, pp. 456-8, PMID 6458626.
  10. ^ Excess of amphicillin rashes associated with allopurinol or hyperuricemia. A report from the Boston Collaborative Drug Surveillance Program, Boston University Medical Center., in N Engl J Med, vol. 286, n. 10, Mar 1972, pp. 505-7, DOI:10.1056/NEJM197203092861002, PMID 4258181.
  11. ^ M. Schäfer-Korting, W. Kirch; T. Axthelm; H. Köhler; E. Mutschler, Atenolol interaction with aspirin, allopurinol, and ampicillin., in Clin Pharmacol Ther, vol. 33, n. 3, Mar 1983, pp. 283-8, PMID 6825385.
  12. ^ AJ. McLean, A. Tonkin; P. McCarthy; P. Harrison, Dose-dependence of atenolol-ampicillin interaction., in Br J Clin Pharmacol, vol. 18, n. 6, Dic 1984, pp. 969-71, PMID 6529538.
  13. ^ HM. Ali, Reduced ampicillin bioavailability following oral coadministration with chloroquine., in J Antimicrob Chemother, vol. 15, n. 6, Giu 1985, pp. 781-4, PMID 4030540.
  14. ^ GD. Wood, T. Deeble, Warfarin: dangers with antibiotics., in Dent Update, vol. 20, n. 8, Ott 1993, pp. 350, 352-3, PMID 8056109.
  15. ^ Onyeka Otugo, Olabode Ogundare, Christopher Vaughan, Emmanuel Fadiran, Leyla Sahin, Consistency of Pregnancy Labeling Across Different Therapeutic Classes (PDF), su fda.gov, Food and Drug Administration - Office of Women’s Health, 1979. URL consultato il 27 giugno 2013.
  16. ^ R. Sannerstedt, P. Lundborg; BR. Danielsson; I. Kihlström; G. Alván; B. Prame; E. Ridley, Drugs during pregnancy: an issue of risk classification and information to prescribers., in Drug Saf, vol. 14, n. 2, Feb 1996, pp. 69-77, PMID 8852521.

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