Amused to Death

album di Roger Waters del 1992

Amused to Death è il terzo album in studio da solista di Roger Waters già membro dei Pink Floyd. Raggiunse l'ottavo posto nelle classifiche inglesi.

Amused to Death
album in studio
ArtistaRoger Waters
Pubblicazione7 settembre 1992
Durata72:00
Dischi1
Tracce14
GenereRock progressivo
EtichettaColumbia
ProduttorePatrick Leonard & Roger Waters
Registrazione1987-1992
Formati2 LP, CD, MC
Certificazioni
Dischi d'oroNorvegia (bandiera) Norvegia[1]
(vendite: 25 000+)
Roger Waters - cronologia
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(2002)
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(1987)

Origine e storia

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La lunga genesi dell'album, originariamente ispirato al libro del pedagogista ed esperto di media Neil Postman, intitolato appunto "Divertirci da morire" (Amusing Ourselves To Death), subì una grossa spinta dallo scoppio della prima Guerra del Golfo, in modo analogo a quanto era avvenuto per The Final Cut e la guerra nelle Falkland.[senza fonte] Waters, sull'onda emotiva di quell'avvenimento e dei fatti di Tienanmen in Cina, modificò ed aggiunse testi in corso d'opera, per approdare a una riflessione generale sui media in rapporto a guerre, violenza e repressioni: da un lato la TV inchioda i regimi repressivi alle loro responsabilità (il caso della protesta in Cina), dall'altro il telespettatore occidentale, assuefatto nella sua cinica indifferenza, banalizza anche la guerra fino a ridurla alla stregua di uno spettacolo televisivo come tanti altri.

Uno dei fili conduttori di tutto il disco divenne così il personaggio della scimmia – allegoria del genere umano – che fa zapping col televisore, del tutto indifferente a ciò che guarda, non tanto diversa in questo dal telespettatore-uomo (di frequente, il passaggio tra una traccia e l'altra del CD è costituito proprio dal rumore del cambio di canale TV). Waters immagina poi che alieni sbarchino sulla Terra dopo la scomparsa dell'uomo e studino il comportamento della scimmia, mentre l'umanità è già ridotta ad ombre (come molte vittime di Hiroshima). Nel brano che chiude e dà il titolo all'album, gli studiosi alieni scoprono le ombre che un tempo erano uomini riunite attorno ad apparecchi TV e concludono così che la specie umana si è estinta perché "si è intrattenuta a morte".

Tematiche

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La prima traccia, "The Ballad of Bill Hubbard", presenta la voce del veterano della prima guerra mondiale Alfred Razzell, membro dei Royal Fusiliers, che descrive il ritrovamento del commilitone William "Bill" Hubbard gravemente ferito sul campo di battaglia. Dopo i tentativi falliti di portarlo in salvo, Razzell è costretto ad abbandonarlo nella terra di nessuno; il racconto continua alla fine del brano Amused ti Death, alla fine dell'album, fornendo una coda alla tragica storia, con Razzell che descrive come ha finalmente trovato la pace. Gli estratti provengono dal documentario Everyman del 1991 della BBC, "A Game of Ghosts", che celebra il 75º anniversario dell'inizio della battaglia della Somme.[2][3][4] Non a caso, i due soldati erano arruolati nei Reali Fucilieri come il padre di Waters, caduto ad Anzio nel 1944. L'album include numerose altre considerazioni sulla guerra e sull'atteggiamento dell'opinione pubblica e della società al riguardo.[5]

Produzione

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Waters condivide la produzione dell'album con Pat Leonard il quale suona anche in alcune tracce. La registrazione venne realizzata in dieci studi diversi. Fra gli artisti che collaborano ci fu Jeff Beck alla chitarra in alcuni brani. In alcune canzoni Waters duetta al canto con altri come ad esempio, in Watching TV, con Don Henley degli Eagles. Vennero aggiunte varie voci parlanti alcune delle quali interpretano i testi dello stesso Waters come quella già citata del soldato Razzell, il telecronista dell'NBA di basket Marv Albert, l'attore Charles Fleischer nella parte di un predicatore televisivo e la vera voce agonizzante di una studentessa cinese uccisa a Piazza Tienanmen, cui è dedicato il testo di Watching TV.

All'inizio del brano Perfect Sense, Part I, Waters ha anche inserito un messaggio registrato alla rovescia, diretto al regista Stanley Kubrick che gli aveva negato il permesso di usare – proprio su quel brano – la voce del computer HAL 9000 tratta dal film 2001: Odissea nello spazio. Più avanti, su It's A Miracle, c'è un riferimento caustico al compositore di musical Andrew Lloyd Webber, già colpevole secondo Waters di aver plagiato un tema dei Pink Floyd (precisamente una sezione di Echoes, del 1971) per il suo The Phantom of the Opera[6].

Registrazione

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L'album fu registrato con una tecnologia innovativa per quei tempi: il Q-Sound, una sorta di surround virtuale che aumentava l'ampiezza dell'immagine sonora e rendeva più netta la sensazione che determinati suoni e voci provenissero da dietro o dai lati dell'ascoltatore.

Testi e musiche di Roger Waters.

  1. The Ballad of Bill Hubbard – 4:19
  2. What God Wants, Pt I – 6:00
  3. Perfect Sense, Pt I – 4:16
  4. Perfect Sense, Pt II – 2:50
  5. The Bravery of Being Out of Range – 4:43
  6. Late Home Tonight, Pt I – 4:00
  7. Late Home Tonight, Pt II – 2:13
  8. Too Much Rope – 5:47
  9. What God Wants, Pt II – 3:41
  10. What God Wants, Pt III – 4:08
  11. Watching TV – 6:07
  12. Three Wishes – 6:50
  13. It's A Miracle – 8:30
  14. Amused to Death – 9:06

Formazione

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  • Roger Waters - voce, basso (tracce 2, 13), sintetizzatori (2, 4), chitarra (5, 11, 14)
  • Patrick Leonard - tastiere (tranne 6 e 7), programmazione percussioni (1), arrangiamento cori (2, 9, 10, 11,13), 2° telecronista NBA (4), piano (11, 13), organo Hammond (5), sintetizzatori (5, 13)
  • Jeff Beck - chitarra (1, 2, 10, 11, 12, 13, 14)
  • Randy Jackson - basso (2, 9)
  • Graham Broad - batteria (tranne 1, 5, 11, 13), percussioni (6, 7)
  • Luis Conte – percussioni (tranne 2, 5, 9, 11, 13, 14)
  • Geoff Whitehorn - chitarra (2, 8, 10, 14)
  • Andy Fairweather Low - chitarra (2, 6, 7, 8, 9, 11,12), voce (6, 7)
  • Tim Pierce - chitarra (2, 5, 9, 12)
  • B.J. Cole - chitarra (3, 4)
  • Steve Lukather - chitarra (3, 4, 8)
  • Rick Di Fonso - chitarra (3, 4)
  • Bruce Gaitsch - chitarra (3, 4)
  • James Johnson - basso (tranne 1, 2, 5, 9 e 11)
  • Brian Macleod - rullante (3,4), charleston (3, 4)
  • John Pierce - basso (5)
  • Denny Fongheiser - batteria (5)
  • Steve Sidwell - cornetta (6, 7)
  • John Patitucci - basso (11)
  • Guo Yi & the Peking Brothers - dulcimer, liuto, zhen, oboe, basso (11)
  • John Bundrick - organo Hammond (12)
  • Jeff Porcaro - batteria (13)
  • Katie Kissoon - voce (2, 8, 9, 12, 14)
  • Doreen Chanter - voce (2, 8, 9, 12, 14)
  • N'Dea Davenport - voce (2)
  • Natalie Jackson - voce (2, 5)
  • P.P. Arnold - voce (3, 4)
  • Lynn Fiddmont-Linsey - voce (5)
  • Jessica Leonard - bambina che grida (8)
  • Jordan Leonard - bambino che grida (8)
  • Don Henley - voce (11)
  • Jon Joyce - voce (13)
  • Stan Laurel - voce (13)
  • Jim Haas - voce (13)
  • Rita Coolidge - voce (14)
  • Alf Razzell - parlato (1, 14)
  • Marv Albert - telecronista NBA (4)
  • Charles Fleischer - predicatore TV (9)
  • John Dupree - arrangiamento e direzione archi (2, 3)
  • La National Philharmonic Orchestra Limited diretta da Michael Kamen (6, 7, 8, 10)
  • I London Welsh Chorale diretti da Kenneth Bowen (2, 10, 13)
  1. ^ (NO) IFPI Norsk Platebransje, su ifpi.no, IFPI. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2012).
  2. ^ Emma Hanna, The Great War on the Small Screen: Representing the First World War in Contemporary Britain, Edinburgh University Press, 2009, ISBN 9780748633906.
  3. ^ A Game of Ghosts, in The Radio Times, n. 3523, 20 giugno 1991, pp. 50, ISSN 0033-8060 (WC · ACNP). URL consultato il 13 aprile 2018.
  4. ^ Everyman: A Game of Ghosts, BBC Television, 1º luglio 1991.
  5. ^ Amused to Death - AllMusic, su allmusic.com. URL consultato il 6 marzo 2014.
  6. ^ Who the hell does Roger Waters think he is?, su utopia.knoware.nl, 17 novembre 2013. URL consultato il 27 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2013).

Collegamenti esterni

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