Anatolij Ivanovič Gribkov
Anatolij Ivanovič Gribkov, in russo Анато́лий Ива́нович Грибко́в? (Duchovoe, 23 marzo 1919,[1] – Mosca, 12 febbraio 2008), è stato un militare russo. Fu un alto comandante dellꞌArmata Rossa durante il periodo della guerra fredda.
Anatolij Ivanovič Gribkov | |
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Nascita | Dukhovoye (Liski), 23 marzo 1919 |
Morte | Mosca, 12 febbraio 2008 |
Cause della morte | naturali |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | esercito |
Grado | Capo di Stato Maggiore |
Comandante di |
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Gribkov nacque nel villaggio di Dukhovoye (oggi nel distretto di Liskinskij dellꞌoblast' di Voronež), Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa il 23 marzo 1919[1] da Ivan Vasilyevich Gribkov e da Serafima Kuzminichna Gribkova. Ebbe sei fratelli e tre sorelle.
Formazione
modificaFrequentò la Scuola Superiore di Comando di carri armati e di ingegneria di Chirchiq, nella quale si diplomò presto e successivamente si laureò nell'Accademia Sovietica di Stato Maggiore con honours degree ed una medaglia d'oro.
Fatti storici
modificaIl generale Anatolij Gribkov giocò ruoli minori ma importanti durante i fatti della crisi dei missili di Cuba[2] e del Checkpoint Charlie.
Successivamente comandò il Distretto Militare di Leningrado e, fino al suo pensionamento nel 1989, fu il Capo di Stato Maggiore del Trattato di Varsavia.
Gribkov morì a Mosca il 12 febbraio 2008.[1]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Priscilla Roberts (a cura di), Cuban Missile Crisis: The Essential Reference Guide, ABC-CLIO, 2012, pp. 72–74, ISBN 9781610690652.
- ^ (EN) Arthur Schlesinger Jr., Four Days with Fidel: A Havana Diary, in New York Review of Books, 26 marzo 1992. URL consultato il 30 novembre 2017.
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