Angelo Bottino (militare)
Angelo Bottino (Asti, 5 aprile 1834 – Bagolino, 3 luglio 1866) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della terza guerra d'indipendenza italiana.
Angelo Bottino | |
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Nascita | Asti, 5 aprile 1834 |
Morte | Bagolino, 3 luglio 1866 |
Cause della morte | morto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Italia |
Forza armata | Armata sarda Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1859 - 1866 |
Grado | Capitano |
Guerre | Seconda guerra d'indipendenza italiana Terza guerra d'indipendenza italiana |
Campagne | Campagna piemontese in Italia centrale |
Battaglie | Assedio di Ancona (1860) Battaglia di Monte Suello |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Militare di Torino |
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870[1] | |
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Biografia
modificaNacque ad Asti il 5 aprile 1834, figlio di Luigi e di Gioconda Guala.[2][3] Conseguita la Laurea in diritto civile e canonico presso l'università di Torino nel 1857, si avviò alla libera professione forense.[2] Propugnatore dell'indipendenza della Patria dal dominio Austriaco, non esitò ad arruolarsi volontario nell'Armata sarda in vista della imminente guerra contro l'Impero austriaco e l’11 aprile 1859 fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Militare di Torino.[2]
All'atto della dichiarazione di guerra, volontariamente, si arruolò nei Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi e combatté a Varese ed a San Fermo.[2] Rientrato nell'esercito regolare il 27 luglio dello stesso anno, ebbe il grado di sottotenente nel 1º Reggimento "Granatieri di Sardegna" e, due mesi dopo, con la promozione a tenente, ebbe la nomina ad aiutante maggiore.[2] L'anno successivo partecipò alla campagna piemontese in Italia centrale per l'annessione delle Marche e dell'Umbria, con la brigata, appartenente alla 1ª Divisione comandata dal generale Ettore de Sonnaz, partecipando alle operazioni militari che, in diciotto giorni, portarono le truppe piemontesi all'occupazione di Ancona.[2] L'esercito entrò poi nel Regno delle Due Sicilie e il 4 novembre con i suoi granatieri attaccò Mola di Gaeta, caposaldo avanzato della difesa della piazzaforte marittima di Gaeta.[2] Per l'assedio di Ancona aveva ottenuto una menzione onorevole, qui si meritò la medaglia d'argento al valor militare.[2] Lasciato il servizio attivo a domanda, nel 1863, riprese la sua attività professionale.[2] Il 9 giugno 1866 rientrò in servizio con il grado di capitano presso il 1º Reggimento volontari garibaldini e fu inviato ad operare nel territorio fra la val Camonica e la val Sugana nel corso della terza guerra d'indipendenza italiana.[2] Il 3 luglio il 1º Reggimento avanzò su Rocca d'Anfo dove stavano convergendo forti colonne austriache.[2] Tre compagnie di Cacciatori Tirolesi del capitano Gredler, distese in catena sulle pendici orientali di Monte Suello, fermarono l'avanzata delle compagnie dei volontari garibaldini.[2] Bottino, sempre primo negli attacchi, cadde colpito a morte nella battaglia.[2] Con Regio Decreto del 6 dicembre 1866 gli fu concessa la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 6 dicembre 1866.
Note
modificaBibliografia
modifica- Gaetano Carolei e Guido Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870, Roma, Tipografia regionale, 1950, p. 196.
- Alberto Pollio, Custoza (1866), Roma, Libreria dello Stato, 1925.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Bottino, Angelo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 27 aprile 2023.
- Bottino, Angelo, su MOVM. URL consultato il 27 aprile 2023.