Angelo Emo (sommergibile 1919)
L’Angelo Emo è stato un sommergibile della Regia Marina. L'unità era intitolata al capitano da mar della Repubblica di Venezia Angelo Emo.
Angelo Emo | |
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Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile di media crociera |
Classe | Micca |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Regio Arsenale, La Spezia |
Impostazione | febbraio 1916 |
Varo | 23 febbraio 1919 |
Entrata in servizio | 1919 |
Radiazione | 1º ottobre 1930 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1244 t |
Dislocamento in emersione | 842 t |
Lunghezza | 63,2 m |
Larghezza | 6,2 m |
Pescaggio | 4,6 m |
Profondità operativa | 50 m |
Propulsione | 2 motori Diesel FIAT da 2600 CV 2 motori elettrici Ansaldo da 1300 cv complessivi 2 eliche |
Velocità in immersione | 11 nodi |
Velocità in emersione | 14,5 nodi |
Autonomia | in emersione 945 miglia nautiche a 14,4 nodi o 2100 mn a 10 nodi in immersione 12 mn a 10 nodi 180 mn a 3 nodi |
Equipaggio | 4 ufficiali, 36 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | [1]
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dati tratti da www.betasom.it | |
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Storia
modificaIl 1º febbraio 1920, divenuto operativo, fu assegnato alla I Squadriglia Sommergibili di La Spezia[2]. Lo comandava il capitano di corvetta Guido Bacci[2].
Il 21 novembre 1921, nel corso delle esercitazioni effettuate alla squadriglia, effettuò una prova d'immersione al largo di San Remo con a bordo la regina madre Margherita di Savoia (per commemorare tale fatto fu collocata una targa bronzea sulla torretta dell'unità)[2].
Nel gennaio-febbraio 1923 svolse un viaggio di addestramento al largo delle coste siciliane[2].
Negli inverni 1923-1924 e 1924-1925 ebbe dislocazione a Livorno[2].
Il 25 gennaio 1926 entrò in cantiere a La Spezia e ne uscì solo il 31 maggio 1927, dopo approfonditi lavori di rimodernamento e manutenzione[2].
Nel luglio 1927 prese parte ad un'esercitazione in Mar Tirreno, e, nello stesso anno, partecipò ad una rivista navale tenutasi ad Ostia[2].
Colto da continui guasti ai motori diesel, fu disarmato nel 1929 e radiato l'anno seguente[2].
Venne quindi demolito.