António Vieira

gesuita, missionario e scrittore portoghese

Padre António Vieira (in brasiliano: Antônio Vieira; Lisbona, 6 febbraio 1608Salvador, 18 luglio 1697) è stato un gesuita, missionario e scrittore portoghese.

António Vieira

Biografia

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Fu missionario in Brasile. Si tratta di uno dei personaggi più importanti del XVII secolo in campo politico, distinguendosi anche come missionario in Brasile. In questa veste difese infaticabilmente i diritti umani degli indigeni, combattendo le espropriazioni e la schiavitù. Veniva chiamato "Paiaçu" (Padre Grande).

Nato da un copista dell'Inquisizione a Lisbona, all'età di sei anni, nel 1615, andò a raggiungere il padre a Salvador de Bahia (Brasile), dove era stato trasferito alcuni anni prima.

Fu educato nell'unica scuola presente allora, il collegio gesuita di Bahia. Entrò nel noviziato gesuita nel 1623. In seguito alle invasioni degli olandesi in Brasile fu costretto a rifugiarsi all'interno del paese. Qui maturò in lui la vocazione a farsi missionario. Nel 1625 pronunciò i primi voti. All'età di diciotto anni studiò retorica, logica, fisica, matematica, economia e in seguito teologia dogmatica, al collegio di Olinda. Scrisse le lettere annuali della provincia.

Nel 1635 fu ordinato presbitero. Iniziò presto a distinguersi come oratore; i tre sermoni patriottici che pronunciò a Bahia negli anni 1638-40 sono significativi per la potenza dell'immaginazione e per la dignità del linguaggio. Il sermone per la vittoria del Portogallo sui Paesi Bassi è stato commentato da Abbé Raynal dicendo che fu "forse il discorso più straordinario mai sentito da un pulpito cristiano".

 
Columbano Bordalo Pinheiro, Febo Moniz, António Vieira, Luís de Meneses (Conde da Ericeira), João Pinto Ribeiro, 1926 (Palácio de São Bento)

Lascito culturale

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La sua opera ha ispirato il film Parole e utopia di Manoel de Oliveira.

I suoi scritti millenaristi sul Quinto Impero[1], ispirati anche dalle Trovas di Gonçalo Annes Bandarra, sono stati commentati e/o interpretati da scrittori e pensatori portoghesi del Novecento, quali Fernando Pessoa[2] e Agostinho da Silva[3].

Nel gennaio 2011 la zecca del Portogallo ha emesso una moneta d'oro del valore di 1/4 di euro a lui dedicata. Essa fa parte della serie di 9 pezzi, ognuno raffigurante un personaggio chiave della storia del Portogallo, "Portugal universal".

  1. ^ António Vieira, «História do Futuro», in Obras Escolhidas, Prefácios e notas de António Sérgio e Hernâni Cidade, Lisboa, Sá da Costa, 1953.
  2. ^ Fernando Pessoa, Sebastianismo e Quinto Império, edição de Pedro Sepúlveda e Jorge Uribe, Lisboa, Babel, 2011.
  3. ^ Agostinho da Silva, Um Fernando Pessoa, Lisboa, Guimarães, 1959.

Bibliografia

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  • António Vieira, Obra Completa, Direção de José Eduardo Franco e Pedro Calafate, Lisboa, Círculo de Leitores, 2013.
  • António Vieira, Cartas, coordenadas e anotadas por J. Lúcio de Azevedo, Lisboa, Imprensa Nacional-Casa da Moeda, 1997.
  • António Vieira, Obras Escolhidas, Prefácios e notas de António Sérgio e Hernâni Cidade, Lisboa, Sá da Costa, 1953 [1649-1666].
  • Silvano Peloso, Sonia Netto Salomão, Simone Celani e Francesco Genovesi (a cura di), Antonio Vieira. Celebrazioni per il IV centenario della nascita (1608-2008). Studi, contributi, documenti, Viterbo, Sette città, 2012, ISBN 978-88-7853-270-0.
  • Prediche agli uomini di Governo di Antonio Vieira, a cura di Claudio Modena, con una Omelia di Sua Santità Papa Francesco, introduzione di Giorgio La Pira, Roma, Palombi, 2017.

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Collegamenti esterni

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