Antonio Provolo
Antonio Provolo (Verona, 17 febbraio 1801 – Verona, 4 novembre 1842) è stato un presbitero e educatore italiano, pioniere dell'educazione dei sordomuti e fondatore delle congregazioni dei padri e delle suore della Compagnia di Maria.
Biografia
modificaCompì i primi studi presso i carmelitani scalzi e li proseguì presso il ginnasio comunale di San Sebastiano; si preparò al sacerdozio nel seminario vescovile di Verona e fu ordinato prete il 18 dicembre 1824.[1]
Fu assegnato alla parrocchia di San Lorenzo e si dedicò particolarmente all'apostolato della gioventù, alla predicazione delle missioni al popolo e dei ritiri ai seminaristi e al clero di diverse diocesi.[2]
Nel 1830 decise di dedicarsi specialmente all'educazione dei sordomuti. Si interessò soprattutto all'inserimento dei giovani sordomuti nella vita sociale; sostituì al metodo mimico tradizionale quello della parola articolata. Alla sua opera si interessarono numerose personalità importanti: tenne un saggio del suo metodo anche davanti a all'imperatore Ferdinando I d'Austria e Maria Anna di Savoia.[3]
Su invito del vescovo di Verona e dell'imperatrice, nel 1841 aprì una scuola femminile per sordomute affidandone la direzione a un gruppo di sue collaboratrici.[3]
Per perpetuare l'attività della sua opera, pensò di riunire una congregazione (Il 23 settembre 1839, Antonio Provolo invia una richiesta a Papa Gregorio XVI per l'approvazione alla fondazione della "Compagnia di Maria per l'Educazione dei Sordomuti"), ma la sua morte prematura gli impedì di vedere la nascita dell'istituto:[3] morì, infatti, di idropisia il 4 novembre 1842.
Le sue spoglie, nel 1930, vennero traslate presso la chiesa di Santa Maria del Pianto a Verona.
Note
modificaBibliografia
modifica- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
modifica- Angelo Gaudio, PROVOLO, Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 85, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
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