Antonio Riboldi

vescovo cattolico italiano (1923-2017)

Antonio Riboldi (Tregasio, 16 gennaio 1923Stresa, 10 dicembre 2017) è stato un vescovo cattolico italiano, noto per il suo impegno contro la criminalità organizzata, prima come parroco in Sicilia e, successivamente, come vescovo di Acerra.

Antonio Riboldi, I.C.
vescovo della Chiesa cattolica
Aprirò nel deserto una strada
 
Incarichi ricopertiVescovo di Acerra (1978-1999)
 
Nato16 gennaio 1923 a Tregasio
Ordinato presbitero29 giugno 1951 dal vescovo Gilla Vincenzo Gremigni (poi arcivescovo)
Nominato vescovo25 gennaio 1978 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo11 marzo 1978 dal cardinale Salvatore Pappalardo
Deceduto10 dicembre 2017 (94 anni) a Stresa
 

Biografia

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Proveniente da una famiglia di modeste condizioni economiche, è entrato a far parte dell'Istituto della carità (meglio conosciuti come Rosminiani).

Durante il periodo del noviziato, nella primavera 1944 fu sfollato alla Sacra di San Michele a Sant'Ambrogio di Torino,[1] dove il 21 maggio fu coinvolto in una rappresaglia dei soldati tedeschi che misero al muro lui e gli altri Novizi e Padri Rosminiani per due ore minacciandoli di fucilazione. Dopo un colloquio dell'ufficiale tedesco con Padre Andrea Alotto storico Rettore della Sacra il gruppo di religiosi venne liberato.[2]

Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1951. Inviato nel 1958 in una parrocchia di Santa Ninfa, nella Valle del Belice e Diocesi di Mazara del Vallo, si trovò nel 1968 a fronteggiare lo stato d'emergenza causato dal terremoto che sconvolse la terra trapanese, fronteggiando assieme ai suoi parrocchiani le prepotenze della mafia, organizzando la loro lotta per ottenere una casa e abitando per anni, come loro, in una baracca di legno.

In quegli anni[specificare quali] partecipò a cortei e manifestazioni davanti al Parlamento in difesa delle richieste dei suoi concittadini e collaborò con diverse persone legate alla vita politica e istituzionale del paese, fra questi il generale Carlo Alberto dalla Chiesa e il Presidente della Regione Siciliana on. Piersanti Mattarella.

Ministero episcopale

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Il 25 gennaio 1978 papa Paolo VI lo nomina vescovo di Acerra, sede vacante da 12 anni. Riceve l'ordinazione episcopale l'11 marzo 1978 dall'arcivescovo di Palermo cardinal Salvatore Pappalardo, co-consacranti il vescovo di Mazara del Vallo Costantino Trapani, O.F.M., e il vescovo ausiliare di Roma Clemente Riva, I.C.

Ad Acerra monsignor Riboldi concentrò il suo impegno contro la camorra: attraverso dure prediche ed esortazioni fatte in chiesa e con la sua azione di persuasione tra i suoi parrocchiani, contribuì a rompere il muro di omertà, suscitando pentimenti e collaborazioni con la giustizia. Lo stesso boss Raffaele Cutolo volle incontrarlo durante la sua detenzione per potersi confessare.

Il vescovo organizzò una marcia contro la Camorra a Ottaviano (storico "feudo" di Cutolo) il 17 dicembre 1982, alla quale presero parte oltre diecimila persone, in particolare studenti[3] e arrivando a vietare le celebrazioni non strettamente religione della festa patronale acerrese, ormai infiltrate dalla criminalità. In quegli anni Riboldi visse sotto scorta[4].

Negli anni ottanta ha svolto il suo apostolato anche in diverse carceri italiane, dove ha incontrato numerosi "pentiti" della lotta armata.

Dall'aprile 1997 è stato fra i primi vescovi a utilizzare il web per diffondere le proprie omelie[5].

Il 16 gennaio 1998 presenta le sue dimissioni per raggiunti limiti di età ma verranno accettate da Papa Giovanni Paolo II solo il 7 dicembre 1999. Gli succede alla guida della diocesi mons. Salvatore Giovanni Rinaldi.

Dal 1999, anno della morte di mons. Clemente Riva, Riboldi è stato l'ultimo vescovo al mondo dell'istituto Rosminiano[6] (Istituto della carità). Si parlò negli anni passati di una sua possibile elevazione alla porpora cardinalizia: sarebbe stato il primo dei Rosminiani a riceverla.

Il 12 novembre 2000 partecipò all'inaugurazione del Cineteatro Incontro della parrocchia di Besnate, che dopo più di 70 anni dalla sua prima apertura, venne ristrutturato con le nuove tecnologie Dolby Digital[7]. Ha conferito l'ordinazione episcopale a Gennaro Pascarella.

Impegnato in molte attività da conferenziere, Riboldi è stato direttore responsabile del mensile Amici di Follereau dell'Associazione italiana amici di Follereau (AIFO) che dal 1961 realizza iniziative in favore degli ultimi nei paesi del sud del mondo. Per molti anni è stato inoltre una delle autorevoli voci della rubrica a carattere religioso del Giornale Radio RAI di Radiouno, Ascolta si fa sera.

In occasione del compimento dei suoi 90 anni di vita, la casa editrice Mondadori, pubblica nel gennaio 2013, un libro dal titolo 'Ascolta si fa sera. Brevi pensieri oltre gli affanni della giornata': nel testo sono racchiusi i suoi interventi alla trasmissione "Ascolta, si fa sera".

Il 30 maggio 2015, nella sede del Consiglio Comunale della città di Acerra, l'amministrazione riunita in seduta solenne gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 2017 è morto a Stresa, presso il Collegio Rosmini, dove si era ritirato dall'estate precedente.[8][9] In seguito ai solenni funerali presieduti il 13 dicembre dal vescovo di Acerra Antonio Di Donna, è stato tumulato per sua espressa volontà all’interno della cattedrale di Santa Maria Assunta.

 
Luogo di sepoltura di Mons. Riboldi, Cattedrale di Acerra

Genealogia episcopale e successione apostolica

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La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Onorificenze

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Riconoscimenti

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  • Cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Acerra il 30 maggio 2015[11]
  • Antonio Riboldi, Domenico del Rio "Il Vescovo e la Piovra". Edizioni Piemme, 1990.
  • Antonio Riboldi "Tu va e non fermarti mai". Il senso della vita. Editore Progetto editoriale mariano, 1992.
  • Antonio Riboldi "Non Posso Tacere" Il sud non è l'Inferno! A cura di Francamaria Trapani Prefazione di Antonino Caponnetto. Edizione Rusconi, 1993.
  • Antonio Riboldi "Madre della Chiesa". Editore Piemme, 1996.
  • Antonio Riboldi "Tempo di Coraggio". Editore Progetto Editoriale Mariano, 1996.
  • Antonio Riboldi "La carità integrale" Testimonianza di un vescovo: l'inevitabile impegno del credente nella 'Polis'. Editore Portalupi, 2003.
  • Antonio Riboldi "Per amore del mio popolo non tacerò. Dopo Falcone e Borsellino". Edizioni Paoline, 2003.
  • Antonio Riboldi "Gli scugnizzi di don Antonio". Editore EPM, 2005.
  • Antonio Riboldi, Antonino D'Anna "I figli del terremoto" Memorie di Monsignor Antonio Riboldi Vescovo Emerito di Acerra. Edizioni Grafiche Santocono, Rosolini (SR), 2009.
  • Pietro Perone "Don Riboldi il coraggio tradito" Edizioni San Paolo 2022 Cinisello Balsamo (MI)
  1. ^ http://valsangoneluoghimemoria.altervista.org/?p=1606
  2. ^ http://valsangoneluoghimemoria.altervista.org/?p=2462
  3. ^ avvenire.it, https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/i-40-anni-della-piccola-marcia-di-don-riboldi-contro-la-camorra.
  4. ^ ilfattoquotidiano.it, https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/10/don-antonio-riboldi-morto-a-94-anni-il-prete-dei-terremotati-e-vescovo-anti-clan/4029597/.
  5. ^ napoli.repubblica.it, https://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/12/10/news/e_morto_don_antonio_riboldi_prete_dei_terremotati_e_vescovo_anticlan-183654570/.
  6. ^ Institute of Charity (Institute of Consecrated Life) [Catholic-Hierarchy]
  7. ^ Il Cinema Incontro riapre al pubblico - VareseNews[collegamento interrotto]
  8. ^ Antonio Pintauro, È morto Mons. Antonio Riboldi, su diocesiacerra.it, 10 dicembre 2017. URL consultato il 10 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2017).
  9. ^ Luigi Accattoli, Morto don Riboldi, prete dei terremotati e vescovo anticlan, su corriere.it, 10 dicembre 2017. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  10. ^ I Sigilli longobardi del Consiglio regionale della Lombardia, su www2.consiglio.regione.lombardia.it, Consiglio regionale della Lombardia, 27 aprile 1999. URL consultato il 4 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2003).
  11. ^ Don Riboldi cittadino ononario di Acerra dopo 37 anni, su ilmattino.it, 12 maggio 2015. URL consultato il 30 aprile 2016.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN77713696 · ISNI (EN0000 0000 2575 0052 · SBN CFIV015014 · BAV 495/264998 · LCCN (ENn84080358 · GND (DE114832948X · BNF (FRcb12982981f (data)