Aplestosuchus sordidus
Aplestosuchus sordidus Godoy et al., 2014 è un rettile estinto, appartenente ai crocodilomorfi. Visse nel Cretacico superiore (Turoniano - Santoniano, circa 90 - 85 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica (Brasile).[1]
Aplestosuchus sordidus | |
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Cranio in visione dorsale (A) e ventrale (B) | |
Stato di conservazione | |
Fossile Periodo di fossilizzazione: Cretacico | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Archosauromorpha |
(clade) | Archosauria |
Superordine | Crocodylomorpha |
Ordine | Incertae sedis |
(clade) | † Notosuchia |
(clade) | † Sebecosuchia |
Famiglia | † Baurusuchidae |
Sottofamiglia | † Baurusuchinae |
Genere | † Aplestosuchus Godoy et al., 2014 |
Specie | † A. sordidus |
Nomenclatura binomiale | |
Aplestosuchus sordidus Godoy et al., 2014 |
Di questo animale è noto un esemplare quasi completo che conserva al suo interno i resti di un altro crocodilomorfo; questo esemplare è la prima prova diretta di predazione tra differenti specie di crocodilomorfi nella documentazione fossile.[1]
Descrizione
modificaL'unico esemplare noto di Aplestosuchus è lungo oltre un metro dalla punta del muso alla base della coda. È conservato su un fianco, nella stessa posizione di altri crocodilomorfi rinvenuti nello stesso sito. A causa della disarticolazione post mortem, la coda e parte delle zampe posteriori sono andate perdute. Aplestosuchus, come altre forme simili (i baurusuchidi) doveva essere un predatore terrestre.[1] Lunghi fino a 4 metri, i baurusuchidi erano tra i principali predatori degli ecosistemi sudamericani nel Cretaceo superiore. Questi animali erano superati in mole solo da grandi dinosauri predatori molto più rari.
Aplestosuchus si distingue da tutti gli altri crocodiliformi noti grazie a una combinazione di caratteristiche, comprese quattro autapomorfie. Aplestosuchus possedeva un osso nasale con una cresta mediana dorsale, e una cresta autapomorfica frontale longitudinale che raggiungeva il contatto mediano tra le ossa prefrontali. Il margine mediale sopratemporale era a forma di cresta, e il bordo rialzato lungo la sutura tra ectopterigoide e jugale possedeva un'intaccatura nella sua porzione dorsale. Era inoltre presente una depressione laterale sull'osso quadrato, mentre la barra del palatino era dotata di un'altra cresta sulla sua superficie ventrale, e nella porzione dorsale era cilindrica. Il setto coanale era anch'esso crestato sulla superficie ventrale. Era inoltre presente una singola fossa paracoanale posizionata lateralmente alle finestre paracoanali, alla base della proiezione pterigoide. Nella mandibola, l'ornamentazione esterna era limitata all'osso dentale, e la superficie occipitale della sinfisi mandibolare era priva di una sporgenza. Inoltre, il bordo crestato dell'angolare non andava a coprire il limite rostrale della finestra mandibolare, e una fila di forami era presente tra la finestra mandibolare e la sutura tra ectopterigoide e jugale. Alcune di queste caratteristiche si riscontrano negli altri baurusuchidi.
Classificazione
modificaAplestosuchus è noto per uno scheletro articolato e quasi completo, ritrovato nella zona del torrente Buruti nello stato di São Paulo, in Brasile. All'interno della zona della cavità addominale sono stati ritrovati frammenti fossili di un crocodilomorfo più piccolo, uno sphagesauride. La stessa località ha restituito i fossili di altri crocodilomorfi, tutti ritrovati nella formazione Adamantina: due specie di Baurusuchus, Armadillosuchus e Gondwanasuchus.
La posizione filogenetica di Aplestosuchus all'interno della famiglia dei baurusuchidi è stata investigata nella sua descrizione originale (Godoy et al., 2014). Qui di seguito è riportato un cladogramma:
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Note
modifica- ^ a b c (EN) Godoy, P. L.; Montefeltro, F. C.; Norell, M. A.; Langer, M. C., An Additional Baurusuchid from the Cretaceous of Brazil with Evidence of Interspecific Predation among Crocodyliformes, in PLoS ONE, vol. 9, n. 5, 2014, p. e97138, DOI:10.1371/journal.pone.0097138. URL consultato il 5 giugno 2014.
Bibliografia
modifica- Godoy, P. L.; Montefeltro, F. C.; Norell, M. A.; Langer, M. C. (2014). "An Additional Baurusuchid from the Cretaceous of Brazil with Evidence of Interspecific Predation among Crocodyliformes". PLoS ONE 9 (5): e97138.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aplestosuchus sordidus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Aplestosuchus sordidus, su Fossilworks.org.