Apodittica
L'apodittica è una parte della logica aristotelica che tratta della dimostrazione fondata sull'apodissi. Il termine "apodittico" (dal greco apodèiknymi = dimostrare, apodeiktikòs = suscettibile di dimostrazione) è un aggettivo usato per definire proposizioni che sono dimostrabili, necessariamente vere o auto-evidenti, o viceversa che sono impossibili.
Per Aristotele il termine significava "dimostrativo",[1] con riferimento a una proposizione o alla scienza stessa, da lui definita "abito dimostrativo", cioè prodotto della dimostrazione.[2]
Nel significato filosofico generico, l'apodittica è la parte della dialettica di tipo sofistico che vuole dimostrare la verità di una affermazione servendosi del solo ragionamento, senza avere il sostegno dell'esperienza.
Il significato di verità incontrovertibile, adottato anche dal linguaggio comune, ma con diverse ragioni, risale ad Aristotele e in modo particolare ai suoi sillogismi apodittici[3] costituiti da premesse sicuramente vere e che quindi conducono a una conclusione altrettanto scientificamente vera.
È da ricordare che il sillogismo aristotelico è uno strumento di logica formale il cui scopo non è quello di dimostrare la verità, ma solo la correttezza formale del ragionamento. Infatti un sillogismo può essere corretto formalmente, cioè rispettare le regole della logica, senza corrispondere alla realtà, ed essere quindi falso.[4] I sillogismi apodittici, invece, sono non solo corretti formalmente, ma anche certamente veri proprio perché trovano corrispondenza nella realtà.
Diversi da quelli apodittici sono i sillogismi dialettici, che partono da premesse non sicuramente vere ma solo probabili e che quindi portano a conclusioni altrettanto insicure sul piano della verità, pur nel rispetto formale delle regole logiche.[5]
Immanuel Kant usa il termine apodittico con il significato di necessario[6] com'è nei giudizi apodittici (la cui formula è: «A è necessariamente B», oppure «A non può essere B»).[7] Kant inoltre estende il valore del termine non solo a quello che viene dimostrato come vero, ma anche a quello che si riferisce all'attività della intuizione da cui scaturisce la necessaria certezza. Apodittico sarebbe dunque ciò che è intuitivo, necessariamente certo.
Note
modifica- ^ Encyclopaedia Britannica /1973), Volume 2
- ^ Etica Nicomachea, VI, 3, 1139b 31.
- ^ "Apodittico", Dizionario di filosofia Treccani
- ^ Ad esempio il sillogismo: Tutti gli uomini sono immortali (premessa maggiore falsa), Tutti i greci sono uomini, dunque Tutti i greci sono immortali, rispetta le regole del sillogismo, che è quindi corretto, ma la conclusione è falsa.
- ^ Aristotele, Topici, Libro I, Topici,100a 17-101a 17.
- ^ Ciò che è «determinato attraverso le leggi dello stesso intelletto» (Immanuel Kant, Critica della ragion pura, A70/B95)
- ^ Dizionario di filosofia Treccani (2009) alla voce "apodittico"
Bibliografia
modifica- Chisholm, Hugh, ed. (1911). "Apodictic". Encyclopædia Britannica. Vol. 2 (11ª ed.). Cambridge University Press. p. 183
- Antony Flew. A Dictionary of Philosophy - Revised Second Edition. St. Martin's Press, NY, 1979
Collegamenti esterni
modifica- apodittico, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Apodittica, su treccani.it.
- Apodittico, su treccani.it.
- Apodittico sul Dizionario delle Scienze Fisiche, su treccani.it.