Aristide Briand

politico e diplomatico francese

«Odo ancora la vostra voce simile al suono dell’organo. Ricordo il vostro passo felino, la capigliatura d’argento e il mozzicone che fumava continuamente all’angolo delle vostre labbra, facendo credere in una sorta di noncuranza della maestà dello Stato, della cui luce non vi dispiaceva improvvisamente risplendere»

Aristide Briand (Nantes, 28 marzo 1862Parigi, 7 marzo 1932) è stato un politico e diplomatico francese.

Aristide Briand
Aristide Briand nel 1921

Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Francese
Durata mandato24 luglio 1909 –
2 marzo 1911
PresidenteArmand Fallières
PredecessoreGeorges Clemenceau
SuccessoreErnest Monis

Durata mandato21 gennaio 1913 –
22 marzo 1913
PresidenteArmand Fallières
Raymond Poincaré
PredecessoreRaymond Poincaré
SuccessoreLouis Barthou

Durata mandato29 ottobre 1915 –
20 marzo 1917
PresidenteRaymond Poincaré
PredecessoreRené Viviani
SuccessoreAlexandre Ribot

Durata mandato16 gennaio 1921 –
15 gennaio 1922
PresidenteAlexandre Millerand
PredecessoreGeorges Leygues
SuccessoreRaymond Poincaré

Durata mandato28 novembre 1925 –
19 luglio 1926
PresidenteGaston Doumergue
PredecessorePaul Painlevé
SuccessoreÉdouard Herriot

Durata mandato29 luglio 1929 –
3 novembre 1929
PresidenteGaston Doumergue
PredecessoreRaymond Poincaré
SuccessoreAndré Tardieu

Ministro degli affari esteri
Durata mandato29 ottobre 1915 –
20 marzo 1917
Capo del governose stesso
PredecessoreRené Viviani
SuccessoreAlexandre Ribot

Durata mandato16 gennaio 1921 –
15 gennaio 1922
Capo del governose stesso
PredecessoreGeorges Leygues
SuccessoreRaymond Poincaré

Durata mandato17 aprile 1925 –
19 luglio 1926
Capo del governoPaul Painlevé
se stesso
PredecessoreÉdouard Herriot
SuccessoreÉdouard Herriot

Durata mandato23 luglio 1926 –
14 gennaio 1932
Capo del governoRaymond Poincaré
se stesso
André Tardieu
Camille Chautemps
Théodore Steeg
Pierre Laval
PredecessoreÉdouard Herriot
SuccessorePierre Laval

Ministro dell'interno
Durata mandato24 luglio 1909 –
2 marzo 1911
PresidenteArmand Fallières
Capo del governose stesso
PredecessoreGeorges Clemenceau
SuccessoreErnest Monis

Durata mandato21 gennaio 1913 –
22 marzo 1913
PresidenteArmand Fallières
Raymond Poincaré
Capo del governose stesso
PredecessoreThéodore Steeg
SuccessoreLouis-Lucien Klotz

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista e Partito Repubblicano-Socialista
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza

Promotore e patrono degli Stati Uniti d'Europa, il suo impegno per la pace lo rese uno dei personaggi politici più amati della sua epoca[1].

Biografia

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Le origini

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Briand nacque a Nantes, un porto della Francia occidentale. I suoi genitori gestivano nella Rue du Marchix, nel quartiere del porto, un piccolo e modesto locale chiamato Croix Verte (Croce Verde). Gli avventori erano soprattutto marinai e lavoratori portuali. All'età di due anni, "Ary" (così era soprannominato) si trasferì con la famiglia a Saint-Nazaire, una città portuale nei Paesi della Loira. Qui suo padre aprì dapprima uno spaccio di vini e liquori, quindi un café chantant, un piccolo locale con accompagnamento musicale. Anche in questo locale la clientela era gente di mare, che qui veniva a cercare le ragazze della città.

Briand frequentò la scuola superiore cittadina di Saint-Nazaire: non era uno scolaro molto diligente e talvolta disturbava la lezione con piccoli scherzi; tuttavia i suoi insegnanti si accorsero presto della sua straordinaria intelligenza, della prontezza di spirito e della perspicacia.

Rimase sempre celibe; come compagna ebbe anche, per un certo tempo, la psicoanalista Marie Bonaparte, discepola di Freud.

La carriera politica

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Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, divenne un brillante avvocato apprezzato per l'eloquenza e la competenza e si avvicinò agli ideali socialisti.

Briand si iscrisse al partito socialista e scrisse per molti giornali di sinistra, come ad esempio il quotidiano anarchico Le Peuple. Dopo vari tentativi, divenne deputato socialista nel 1902 e fu segretario del Partito Socialista Francese dal 1901 al 1904. Nel 1904 fondò, insieme a Jean Jaurès, il giornale l'Humanité, tutt'oggi esistente.

Entrato in Parlamento, si batté per l'eliminazione dell'ora di religione e per la separazione tra Stato e Chiesa. Nel 1905 difese e riuscì a fare approvare tali provvedimenti quale relatore della competente commissione parlamentare contro la forte resistenza delle destre e della Chiesa cattolica. Briand si spese anche ripetutamente per un'alleanza fra i socialisti e i radical-socialisti di estrazione borghese. Nel 1906 accettò l'offerta del radical-socialista Ferdinand Sarrien e divenne Ministro dell'educazione. A causa di questa sua scelta fu espulso dal Partito Socialista Francese; fondò allora un proprio partito, i "Socialisti Repubblicani", i quali perseguirono una linea non marxista. Rimase Ministro dell'educazione fino al 1909 e diede quindi applicazione alla nuova legislazione coerente alla separazione fra Stato e Chiesa. Grazie alla propria abilità diplomatica riuscì a trovare un compromesso con il Vaticano[2].

Nel 1910 divenne presidente del Consiglio e, in tale veste, ordinò la repressione dello sciopero dei ferrovieri. Il 17 ottobre 1910, Aristide Briand aveva dichiarato lo sciopero una "rivolta" e quindi ordinato una violenta repressione governativa con l'intervento dell'esercito e la militarizzazione dei ferrovieri, l'arresto di decine di capi dello sciopero e di attivisti socialisti[3]. Subito dopo ordinò l'arresto di sostenitori di uno sciopero nella sede de l'Humanité, lo stesso giornale che aveva contribuito a fondare. Il giorno dopo la fine dello sciopero, Briand ordinò una carica della polizia contro una folla di lavoratori, che era appena stata ad un comizio di Jaurès.

Briand fu ampiamente elogiato nei circoli della borghesia per la sua "evoluzione". Il New York Times lo definì "un vero patriota".

Durante la prima guerra mondiale si dimostrò un efficace Presidente del Consiglio, in particolare in occasione della battaglia di Verdun, per la propria capacità a fare fronte anche alle situazioni più difficili. Ma è in particolare nel dopoguerra che egli divenne, insieme al rivale Raymond Poincaré, una delle figure chiave della Terza Repubblica[4]. I suoi incarichi di governo, in qualità di Ministro degli esteri e di Presidente del Consiglio, durarono complessivamente sedici anni e cinque mesi.

La lotta per la pace

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Fu in effetti presidente del Consiglio a più riprese. Ma fu soprattutto grazie al ruolo svolto quale Ministro degli esteri che egli deve la sua fama. Dopo il primo conflitto mondiale, Briand era, infatti, fra i sostenitori della Società delle Nazioni e di un sistema che garantisse la pace. Nel 1922 si dimise, in quanto in contrasto con le dure condizioni di pace che il trattato di Versailles impose alla Germania, nel 1925 fu l'architetto del Trattato di Locarno e nel 1928 del Patto Briand-Kellogg, che promosse insieme al segretario di stato americano Frank Kellogg. Tale convenzione internazionale avrebbe dovuto bandire la guerra quale mezzo di risoluzione delle vertenze internazionali[5].

 
Gustav Stresemann, Austen Chamberlain e Aristide Briand a Locarno nel 1925

Per questa sua attività ricevette nel 1926, insieme al ministro degli affari esteri tedesco Gustav Stresemann (come lui membro della Massoneria)[6] il Premio Nobel per la pace. Briand può essere considerato un precursore del progetto dell'integrazione europea: infatti, il 5 settembre 1929, pronunciò un discorso innanzi all'assemblea della Società delle Nazioni in cui prefigurava un'unificazione europea. L'assemblea gli diede mandato per presentare un memorandum per l'organizzazione di Unione Federale Europea che non avrebbe tuttavia mai visto la luce[7]. Esercitò per molti anni la presidenza onoraria dell'Unione Pan-Europea.

Negli anni trenta l'avvento del nazismo fece crollare i sogni di un'Europa riunificata. Fino all'ultimo Briand mantenne le proprie posizioni pacifiste[8]. Morì a Parigi il 7 marzo 1932[9]. Le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di Cocherel, di fronte ad un paesaggio che amava particolarmente.

Onorificenze

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Elenco dei governi Briand

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Primo governo Briand, 24 luglio 1909 - 3 novembre 1910

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Secondo governo Briand, 3 novembre 1910 - 2 marzo 1911

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Terzo governo Briand, 21 gennaio - 22 marzo 1913

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Quarto governo Briand, 29 ottobre 1915 - 12 dicembre 1916

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Quinto governo Briand, 12 dicembre 1916 - 20 marzo 1917

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  • Aristide Briand - Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri
  • Hubert Lyautey - Ministro della Guerra
  • Albert Thomas - Ministro degli Armamenti e della Produzione bellica
  • Louis Malvy - Ministro degli Interni
  • Alexandre Ribot - Ministro delle Finanze
  • Étienne Clémentel - Ministro del Commercio, Industria, Lavoro, Previdenza sociale, Agricoltura, Poste e Telegrafi
  • René Viviani - Ministro della Giustizia, della Pubblica istruzione e delle Belle arti
  • Lucien Lacaze - Ministro della Marina
  • Édouard Herriot - Ministro degli Approvvigionamenti, dei Lavori pubblici e dei Trasporti
  • Gaston Doumergue - Ministro delle Colonie
  • Sostituzioni:
    • 15 marzo 1917 - Lucien Lacaze succede a Lyautey come Ministro della Guerra ad interim.

Sesto governo Briand, 16 gennaio 1921 - 15 gennaio 1922

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Settimo governo Briand, 28 novembre 1925 - 9 marzo 1926

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Ottavo governo Briand, 9 marzo - 23 giugno 1926

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Nono governo Briand, 23 giugno - 19 luglio 1926

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Decimo governo Briand, 29 luglio - 3 novembre 1929

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  1. ^ Achille Elisha, Aristide Briand: Discours et Ecrits de Politique Etrangere. La Paix--L'Union Europeenne--La Societe Des Nations, Paris, Plon. 1965.
  2. ^ Christophe Bellon, Aristide Briand et la séparation des Eglises et de l'État, du travail en commission au vote de la loi (1903-1905), Vingtième Siècle. Revue d'histoire, No. 87, Numéro spécial: Laïcité, séparation, sécularisation 1905-2005 (Jul. - Sep., 2005), pp. 57-72.
  3. ^ C. Chambelland, La Grève générale, theme de la pensée de Fernand Pelloutier et d'Aristide Briand, L'Actualité de l'histoire, No. 19 (Oct., 1957), pp. 1-12.
  4. ^ Personalità della Terza Repubblica francese, Rivista di Studi Politici Internazionali, Nuova Serie, Vol. 79, No. 4 (316) (ottobre-dicembre 2012), pp. 601-613.
  5. ^ 1928-1929: l'apogeo degli sforzi per la sicurezza collettiva, Rivista di Studi Politici Internazionali, Nuova Serie, Vol. 80, No. 4 (320) (ottobre-dicembre 2013), pp. 613-617.
  6. ^ Alexander Giese: Die Freimaurer: Eine Einführung. Böhlau, München 1996, ISBN 3-205-77353-5 S. 9.
  7. ^ Antoine Fleury, Lubor Jilek, Le Plan Briand d'Union Federale Européenne, Paris, Lang, 1998.
  8. ^ The Fact About Aristide Briand, Advocate of Peace through Justice, Vol. 94, No. 1 (March, 1932), p. 9.
  9. ^ Michael S. Ginsburg, Man of Peace: Aristide Briand, Prairie Schooner, Vol. 11, No. 4 (Winter 1937), pp. 259-265.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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