Asdrubale Mattei
Asdrubale Mattei (Roma, 1556 – Roma, 8 gennaio 1638) è stato un nobile e collezionista d'arte italiano. Fondatore del ramo di Giove della famiglia patrizia romana dei Mattei, fu, insieme ai suoi fratelli maggiori, una delle figure di spicco del panorama culturale e politico romano della sua epoca.[1]
Asdrubale Mattei | |
---|---|
Probabile ritratto di Asdrubale Mattei | |
Marchese di Giove | |
In carica | 14 giugno 1597 – 8 gennaio 1638 |
Successore | Girolamo Mattei |
Altri titoli | Patrizio romano |
Nascita | Roma, 1556 |
Morte | Roma, 8 gennaio 1638 |
Luogo di sepoltura | Basilica di Santa Maria in Aracoeli |
Dinastia | Mattei |
Padre | Alessandro Mattei |
Madre | Emilia Mazzatosta |
Consorte | Eleonora Rossi Costanza Gonzaga |
Figli | Paolo Girolamo Eleonora Maria Anna Luigi Alfonso Vittoria Vincenza |
Religione | Cattolicesimo |
Origine e famiglia
modificaAsdrubale Mattei nacque a Roma nel 1556, terzogenito di Alessandro Mattei ed Emilia Mazzatosta e fratello minore di Ciriaco Mattei e del cardinale Girolamo Mattei.
Crebbe nel Palazzo Mattei alle Botteghe Oscure, dove continuò a risiedere anche dopo la morte di suo padre, avvenuta nel 1565, quando la proprietà passò a suo fratello Ciriaco.[1][2]
Il 2 dicembre 1589 sposò Eleonora de' Rossi dei conti di San Secondo, dalla quale ebbe due figli:
- Paolo (14 gennaio 1591 - 12 gennaio 1638), avviato alla carriera ecclesiastica;
- Girolamo (19 marzo - 5 novembre 1592), che visse solo pochi mesi.
Eleonora morì il 7 aprile 1592, poche settimane dopo aver dato alla luce il suo secondogenito, probabilmente a causa di un'endometrite post-partum.[3]
Nel gennaio 1595, sposò in seconde nozze Costanza Gonzaga (1571-1651),[4] figlia di Alfonso I di Novellara, dalla quale ebbe nove figli[5]:
- Alfonso Emanuele (1595 - ?);
- Francesca Eleonora (1596 - 21 aprile 1622),[6] che sposò nel 1616 Ferrante di Ippolito Bentivoglio, e il 29 aprile 1621 Ascanio Pio di Savoia;
- Maria Vittoria (1597 - ?);
- Maria Anna (? - 24 aprile 1658),[7] che sposò in successione 1) nel 1628 Giovanni Paolo Pepoli, 2) il 27 febbraio 1631 Ottavio Ruini, con discendenza 3) il 1º gennaio 1640[8] Scipione Gonzaga, principe di Bozzolo;
- Girolamo, futuro capo del casato;
- Ludovico;
- Vincenza;
- Francesco (morto in giovane età);
- Emilia (morta in giovane età).[3]
In seguito a questo matrimonio, Asdrubale aggiunse in capo al proprio stemma l'aquila dei Gonzaga; questa variante delle armi di famiglia fu adottata anche dai suoi fratelli e, più avanti, anche dagli altri rami del casato.[9]
Rapporti con le istituzioni romane
modificaCome era tradizione di famiglia, Asdrubale rivestì più volte cariche nell'amministrazione capitolina: fu caporione di Sant'Angelo nel 1575,[10] nel 1584[11] e nel 1587.[12] Non riuscì mai, tuttavia, a ricoprire la carica di conservatore.
Ciononostante, svolse comunque altri incarichi per conto delle magistrature capitoline: nel luglio 1598 fu inviato dal senato romano a Ferrara, dove si trovava in quel periodo la corte papale (tra cui anche suo fratello Girolamo), per ottenere dal pontefice l'autorizzazione a finanziare la costruzione di un ponte.[13]
Come i suoi fratelli, fu inoltre membro di numerose confraternite romane, tra cui l'Arciconfraternita del Gonfalone, della quale ricoprì in più occasioni la carica di Guardiano, e la Confraternita del Santissimo Crocifisso, il cui oratorio fu decorato anche a sue spese.[14]
Committenza, collezionismo e interessi artistici
modificaLa prima committenza artistica nota di Asdrubale Mattei risale al 1584, quando, insieme con i suoi fratelli Ciriaco e Girolamo, fece decorare uno dei cortili interni (oggi perduto) dell'Isola Mattei. A partire dagli anni novanta, inoltre, iniziò ad acquistare insieme ai fratelli Ciriaco e Girolamo numerosi quadri dalle gallerie private di cardinali e nobili romani, che costituirono il primo nucleo della loro immensa collezione.[15]
Nel 1593, fu uno degli accademici di grazia dell'Accademia di San Luca, prendendo parte alle discussioni e agli studi artistici dell'istituzione.[16]
Nel marzo 1592, ereditò dal defunto zio Paolo la sua villa al Palatino e, soprattutto, alcuni edifici e un palazzetto nell'angolo sud-orientale dell'Isola Mattei.[17] La villa palatina fu da lui fatta restaurare e ridecorare, tra il 1595 e il 1596, per mano dei pittori Pasquale Cati e Arcangelo Aquilini,[18] mentre gli edifici ereditati nel rione Sant'Angelo furono fatti completamente demolire nel 1598 per fare posto a una più sontuosa residenza: i lavori di costruzione del nuovo palazzo, chiamato Palazzo Mattei di Giove, furono diretti dall'architetto Carlo Maderno e si protrassero fino al 1618.[19][20] Per la decorazione del palazzo ingaggiò numerosissimi artisti tra i più rinomati dell'epoca, tra i quali Prospero Orsi, Antonio Circignani, Cristoforo Roncalli, Francesco Nappi, Cristoforo Greppi e Alessandro Presciati, supervisionati da Giovanni Battista Crescenzi, Gaspare Celio e, forse, Paul Bril.[21]
Nel cortile del suo nuovo palazzo, raccolse una vastissima collezione di lapidi, busti e altre antichità di epoca romana, acquistate dalle collezioni di altri nobili romani o riesumate in quegli anni da vari siti archeologici dell'Urbe.[22]
Tra il 1601 e il 1602, Asdrubale e i suoi fratelli furono ospiti e protettori del Caravaggio, al quale commissionarono diverse opere da esporre nelle residenze di famiglia, tra cui la Cena in Emmaus, il San Giovanni Battista e la Cattura di Cristo.[23][24][25]
Nel giugno 1624, suo nipote Alessandro, figlio di Ciriaco, gli cedette la proprietà del già citato palazzo alle Botteghe Oscure e di Villa Mattei al Celio, appena ereditate dal defunto fratello Giovanni Battista, in cambio di una rendita annua di 6000 scudi.[26] Insieme ai due immobili, Asdrubale ereditò anche l'ingente collezione di quadri e sculture che i suoi due fratelli maggiori vi avevano raccolto: le opere erano talmente tante che Ciriaco si era visto costretto ,nel 1599, ad avviare una serie di lavori di espansione della galleria destinata alla loro esposizione nel palazzo di famiglia, e spettò ad Asdrubale stesso portare a termine il cantiere.[27] Tuttavia, poiché possedeva già diverse residenze, decise di tenere per sé solo la villa al Celio, preferendo dare il palazzo paterno in affitto al nobile Orazio Magalotti a partire dal 1632.[28]
Possedimenti feudali
modificaIl 14 giugno 1597, Asdrubale e suo fratello Ciriaco pagarono 65.000 scudi per l'acquisto del feudo di Giove, venduto loro da Mario I Farnese; il feudo venne elevato a marchesato da papa Clemente VIII e fu Asdrubale, nonostante l'acquisto in comproprietà col fratello, ad essere insignito del nuovo titolo marchionale. Negli anni successivi, i Mattei acquistarono altri possedimenti feudali in Sabina, che furono però questa volta infeudati a Ciriaco, eccetto il borgo di Belmonte, acquistato nel luglio del 1600, la cui signoria fu nuovamente assegnata ad Asdrubale.[27][29][30]
Con il sostegno economico del fratello Girolamo, apportò cambiamenti radicali al castello di Giove, trasformandolo, su progetto dell'architetto Ippolito Scalza, da fortezza a residenza estiva gentilizia.[31]
Nel 1610, fece costruire nei pressi del borgo umbro un convento per l'Ordine dei frati minori, nel quale la sua vedova si ritirerà negli ultimi anni della sua vita.[32]
Altre attività
modificaA cavallo dei due secoli, fu protagonista insieme a Giovanni Battista Cavagna e al fratello Girolamo di un traffico non insignificante di reliquie di santi e martiri estratte dalle varie catacombe di Roma e rivendute ai vescovi di varie diocesi o ai pellegrini giunti in città, specialmente in occasione della celebrazione dell'anno santo del 1600. L'attività, che era gestita dai Mattei con regolare licenza e che ebbe per un periodo il suo quartier generale nello stesso palazzo di Asdrubale, dovette essere interrotta nel 1603, quando il Cavagna venne arrestato per contraffazione e contrabbando di reliquie e per scavi non autorizzati. I fratelli Mattei non furono tuttavia coinvolti nelle accuse e nel successivo processo.[33]
Morte e sepoltura
modificaAsdrubale morì a Roma l'8 gennaio 1638.[34] Fu seppellito accanto ai suoi due fratelli maggiori nella cappella di famiglia nella basilica di Santa Maria in Aracoeli.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Saba Mattei | Ludovico I Mattei | ||||||||||||
Giovanna Capodiferro | |||||||||||||
Ciriaco Mattei | |||||||||||||
Caterina Tuttavilla | Guillaume d'Estouteville | ||||||||||||
Girolama Tosti | |||||||||||||
Alessandro Mattei | |||||||||||||
Pietro Giovanni Matuzzi | Giovanni Matuzzi | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Giulia Matuzzi | |||||||||||||
Isabella Borgia | Papa Alessandro VI | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Asdrubale Mattei | |||||||||||||
Riccardo Mazzatosta | Paolo Mazzatosta | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Tuccio Mazzatosta | |||||||||||||
Vittoria Massimo | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Emilia Mazzatosta | |||||||||||||
Orsino Fausto Orsini | Matteo Orsini | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Claudia Orsini | |||||||||||||
Lavinia Cantelmo | Giovanni Cantelmo | ||||||||||||
Giovannella Gaetani dell'Aquila d'Aragona | |||||||||||||
Note
modifica- ^ a b Stefano Tabacchi, Girolamo Mattei, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 72, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- ^ Marzani, pp. 97-98.
- ^ a b Marzani, p. 22.
- ^ Katrin Keller, Alessandro Catalano, Die Diarien und Tagzettel des Kardinals Ernst Adalbert von Harrach (1598-1667): Kommentar & Register, Böhlau, 2010, p.405.
- ^ Francesca Cappelletti, Laura Testa, Il trattenimento di virtuosi. Le collezioni secentesche di quadri nei palazzi Mattei di Roma, Àrgos, 1994, p.54.
- ^ Giorgio Dell'Oro, I Pio del ramo “gibertino”: strategie, politiche e interessi familiari nel XVII secolo, in Annuario dell’Archivio di Stato di Milano, 3, ed. Scalpendi 2014, pp. 5-43
- ^ Giancarlo Malacarne, I Gonzaga di Mantova: Appendice. Gonzaga : genealogie di una dinastia : i nomi e i volti, Il bulino, 2004, p.211.
- ^ Katrin Keller, Alessandro Catalano, Die Diarien und Tagzettel des Kardinals Ernst Adalbert von Harrach (1598-1667): Kommentar & Register, Böhlau, 2010, p.442.
- ^ Come si può vedere, per esempio, negli stemmi riportati sulle tombe di Orazio Mattei, del ramo dei Mattei di Paganica, e di Mario Mattei Orsini, del ramo dei Mattei Orsini.
- ^ De Dominicis, p. 89.
- ^ De Dominicis, p. 91.
- ^ De Dominicis, p. 92.
- ^ Marzani, p. 26.
- ^ Marzani, pp. 6-7.
- ^ Marzani, pp. 18-20, 50, 59.
- ^ Marzani, p. 20.
- ^ Gli immobili appartenuti a Paolo Mattei furono in realtà ereditati dal fratello maggiore Ciriaco, che, però, ne cedette immediatamente la proprietà ad Asdrubale (Marzani, p. 98).
- ^ Marzani, pp. 101-104.
- ^ Marzani, pp. 20, 29.
- ^ La vita dei pittori moderni, scultori e architetti, di Giovanni Pietro Bellori e Hellmut Wohl (2005).
- ^ Marzani, pp. 61-62.
- ^ Lucia Guerrini, Palazzo Mattei di Giove: le antichità, collana Collezioni romane di antichità, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1982.
- ^ Marzani, pp. 65-66.
- ^ (EN) Palazzo Caetani and the Isola Mattei, a virtual tour, su flavorofitaly.com.
- ^ Creighton E. Gilbert. Caravaggio and His Two Cardinals. University Park: Pennsylvania State University Press, 1995.
- ^ Marzani, p. 113.
- ^ a b Claudia Teribile, Ciriaco Mattei, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 72, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- ^ Marzani, p. 115.
- ^ Comune di Belmonte in Sabina (RI), su comune.belmonteinsabina.ri.it.
- ^ Marzani, p. 23.
- ^ Marzani, pp. 166-168.
- ^ Marzani, p. 14.
- ^ Marzani, pp. 69-76.
- ^ Marzani, p. 116.
Bibliografia
modifica- Claudio De Dominicis, MEMBRI DEL SENATO DELLA ROMA PONTIFICIA, Senatori, Conservatori, Caporioni e loro Priori e Lista d’oro delle famiglie dirigenti (secc. X-XIX) (PDF), Roma, Fondazione Marco Besso, 2009.
- Giulia Marzani, Il cardinale Girolamo Mattei (1547-1603): la famiglia e la corte, le fabbriche, i restauri, le decorazioni, Università degli Studi Roma Tre, corso di dottorato di ricerca in Storia, Territorio e Patrimonio Culturale (curriculum studi Storico Artistici).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Asdrubale Mattei
Controllo di autorità | VIAF (EN) 15705840 · ISNI (EN) 0000 0000 7867 5009 · CERL cnp00581108 · LCCN (EN) n85385451 · GND (DE) 124474357 · J9U (EN, HE) 987008681785005171 |
---|