Attilio Valentini
Attilio Valentini (Porto Recanati, 5 luglio 1859 – Buenos Aires, 5 ottobre 1892) è stato un giornalista e editorialista italiano.
Nacque a Porto Recanati, fece gli studi primari fra Recanati e Macerata e si laureò in Legge a Macerata nel 1883.
Successivamente fu editorialista dell'Italia di Milano, per il quale fu reporter durante l'epidemia di colera che scoppiò a La Spezia; quindi collaborò al Messaggero di Roma.[1]
Acceso progressista, sostenne sempre le rivendicazioni operaie e l'emancipazione femminile, fin dalle pagine de La Provincia di Mantova, di cui fu direttore dal 1887.
Ingegno di stampo anticlericale e seguace, nonché corrispondente, di Filippo Turati, nel 1888 diede vita a Cremona al Democratico e nel 1889 diresse l'Epoca di Genova[2].
Guardando con passione alle ingiustizie sociali e alle lotte del popolo, pure riusciva a conciliare queste idee di "sinistra" con considerazioni sociali moderate, riconoscendo infatti nella figura degli imprenditori un ruolo trainante per la società[3].
Dopo soli quattro mesi passati alla direzione del giornale genovese, amareggiato dal governo Crispi e dalla sua politica ambivalente, emigrò in Argentina, dove diresse La Patria degli italiani, chiamato a sostituire il fondatore Basilio Cittadini. Morì nella capitale argentina, a soli 33 anni, a causa delle ferite riportate durante un duello per difendere l'onore di un tenente italiano[2].
Note
modifica- ^ "Vita di Attilio Valentini , giornalista". Bieffe Recanati. [collegamento interrotto], su comune.castelfidardo.an.it. URL consultato il 10-08-2012.
- ^ a b Attilio Valentini, giornalista., su centrostudiportorecanati.it. URL consultato il 01-08-2012.
- ^ I giovani del sessantotto e un riformista dell'Ottocento (PDF) [collegamento interrotto], su e-news.provincia.mc.it. URL consultato il 01-08-2012.
Bibliografia
modifica- Lino Palanca, D'onore e d'orgoglio. Vita di Attilio Valentini, giornalista. Bieffe Recanati, settembre 2006.
- Sergi, Pantaleone, Patria di carta. Storia di un quotidiano coloniale e del giornalismo italiano in Argentina, Pellegrini, Cosenza 2012.