L'Avia BH-9 fu un aereo da addestramento monomotore, biposto e monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica cecoslovacca Avia nei primi anni venti.

Avia BH-9
Descrizione
Tipoaereo da addestramento
Equipaggio2
ProgettistaPavel Beneš
Miroslav Hajn
CostruttoreCecoslovacchia (bandiera) Avia
Data primo volo1924
Data ritiro dal servizio1939
Utilizzatore principaleCecoslovacchia (bandiera) ČVL
Esemplari11
Sviluppato dalAvia BH-5
Altre variantiAvia BH-10
Dimensioni e pesi
Lunghezza6,64 m
Apertura alare9,72 m
Altezza2,53 m
Superficie alare13,60
Peso a vuoto345 kg
Peso max al decollo550 kg
Propulsione
Motoreun radiale Walter NZ-60
Potenza60 CV (44 kW)
Prestazioni
Velocità max158 km/h
Autonomia470 km
Tangenza4 500 m (pratica)

i dati sono estratti da Aerei da guerra[1]

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Derivato direttamente dall'aereo da turismo sportivo Avia BH-5, si rivolse al mercato sia dell'aviazione generale che a quella militare, ottenendo una commissione di dieci esemplari da parte della Češkoslovenske Vojenske Letectvo e che, indicato come B.9, venne utilizzato sia come addestratore che come aereo da collegamento.

Storia del progetto

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Nei primi anni venti la neofondata Avia iniziò la propria attività di costruttore di aeromobili con dei modelli biposto e monoplani dalla linea essenziale, inizialmente rustica, progettati da Pavel Beneš e Miroslav Hajn, caratterizzati dall'ala posizionata bassa, controventata da una coppia di montanti obliqui e destinati al turismo sportivo, serie inaugurata con il BH-1 del 1920 via via sempre più raffinati fino al BH-5 del 1923 motorizzato con un radiale Anzani da 70 CV.[1]

Quest'ultimo, in possesso di qualità di volo interessanti, attirò l'attenzione delle autorità militari nazionali. L'Avia decise quindi di svilupparne un modello derivato, espressamente ideato per la formazione dei piloti, equipaggiandolo di una motorizzazione dalla minor potenza.[1]

Il prototipo venne portato in volo per la prima volta nel corso del 1924 e presentato ad una commissione esaminatrice dell'esercito questa confermò il proprio interesse sottoscrivendo un contratto di fornitura per dieci esemplari.[1]

Il modello servirà poi da base di sviluppo per i successivi BH-10, monoposto con caratteristiche acrobatiche, BH-11, biposto con motore dalla maggior potenza, anch'esso adottato dall'aviazione militare cecoslovacca con la designazione B.11, e BH-12, molto simile al BH-9 ma dotato di ali ripiegabili.[1]

Impiego operativo

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Il BH-9, che secondo le convenzioni vigenti venne indicato B.9, venne assegnato al 3º Reggimento dell'aviazione cecoslovacca ed alla scuola di volo dell'Esercito a Chev, dove gli ultimi esemplari in condizioni di volo rimasero in servizio fino al 1939, utilizzato sia nell'addestramento primario che come aereo da collegamento.[1]

Il modello risultò molto apprezzato sia nella sua funzione di aereo da addestramento, nelle scuole di volo, che dai piloti sportivi, partecipando anche ad alcune competizioni nazionali ed internazionali. Tra queste si ricorda il primo posto conquistato durante la Coppa Italia del 1925.[1]

Fu inoltre protagonista di un raid aereo attraverso i cieli dell'Europa ai comandi del tenente Jira, il quale percorse, con il B.9.11 immatricolato L-BONG, i circa 1 800 km sulla tratta Praga-Parigi-Praga con una media di 131,2 km/h.[1]

Utilizzatori

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  Cecoslovacchia
  1. ^ a b c d e f g h Aerei da guerra 1993, Scheda Avia BH-9.

Bibliografia

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  • (EN) World Aircraft Information Files, File 889 Sheet 86, Bright Star Publishing.
  • (CS) Dusan Cirovic, Vazduhoplovne Zrtve 1913-1945, Zemun, 1970.
  • (CS) Jiří Fidler, Václav Sluka, Encyklopedie branné moci Republiky Československé 1920 - 1938, Praha, LIBRI s.r.o., 2006, ISBN 80-7277-256-2.
  • (CS) Vaclav Němeček, Československá letadla, Praha, Naše Vojsko, 1968.
  • (CS) Vaclav Němeček, Československá letadla: 1918-1945, Volume 1, Praha, Naše Vojsko, 1983.
  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, London, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.

Pubblicazioni

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  • Avia BH-9, in Aerei da guerra, Ginevra - Novara, Edito Service S.A. - Istituto Geografico De Agostini, 1993.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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