Bacco (Caravaggio)
Bacco è un dipinto realizzato tra il 1596 ed il 1598 dal pittore italiano Caravaggio, conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze[1].
Bacco | |
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Autore | Michelangelo Merisi da Caravaggio |
Data | 1596-1597 |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 95×85 cm |
Ubicazione | Galleria degli Uffizi, Firenze |
Storia
modificaFu commissionato dal cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte, ambasciatore mediceo a Roma e committente e protettore del Caravaggio, per regalarlo a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II, per rinsaldare l'amicizia con Ferdinando che aveva avuto così tanta importanza per favorire la carriera del cardinal Del Monte[2]. Il dipinto, in questo senso sarebbe concepito, secondo Maurizio Marini, come emblema oraziano dell'amicizia[3].
L'opera inizialmente venne destinata alla villa d'Artimino.
Descrizione
modificaIl Bacco è rappresentato posato su un letto a triclinio posto accanto a un tavolo, dove troviamo un cestino di ceramica pieno di frutta (mele, fichi, pere, pesche, mele cotogne, uva, una melagrana ecc.). Bacco rivolge lo sguardo all’osservatore, mostrandogli un calice di vetro colmo di vino rosso, appena versato da una bottiglia posta lì a fianco.
Nel dipingere il Bacco, Caravaggio avrebbe dovuto affrontare il soggetto mitologico secondo la tradizione rinascimentale, cosa che invece non avviene. Ad esempio, un vecchio materasso sembra essere stato ripiegato per simulare il triclinio.
Il giovane, ben lontano dall’essere una classica figura idealizzata, ha le unghie sporche, mentre le sue guance arrossate e la presa malferma del calice, che genera increspature sulla superficie del vino, sembrano tradire un certo stato di ebbrezza. Anche la frutta non eccelle per qualità: La mela è bacata, la mela cotogna è ammaccata, la pesca è mezza marcia. È quindi chiaro che l’artista, almeno secondo alcune interpretazioni, non volesse raffigurare Bacco, ma un normale ragazzo di strada travestito da Bacco.
Il vero soggetto del dipinto sarebbe quindi questo suo travestimento. Si dice infatti che, per prendersi gioco della tradizione classica e rinascimentale e farsi beffa del pubblico, avrebbe ritratto un suo amico un po’ brillo chiedendogli di tenere in mano un bicchiere di vino e posando davanti a lui con della frutta di qualche giorno.
Altri credono invece che la chiave di lettura per comprendere il vero significato dell’opera sarebbe da individuare nel fiocco nero che il ragazzo tiene in mano, che non ha alcun legame con la tradizionale iconografia del dio. Si tratta infatti di un simbolo di morte. Anche la frutta marcia con le foglie secche potrebbe alludere, a sua volta, allo scorrere del tempo e alla vita che finisce. È possibile cioè che il dipinto alluda proprio alla figura di Cristo. Anche la presenza della melagrana, tradizionale simbolo della Passione e resurrezione di Gesù, avvalorerebbe questa ipotesi, così come il calice di vino rosso offerto, che evocherebbe il mistero eucaristico.
Note
modifica- ^ Sulla storia del dipinto, Maurizio Marini, Michelangelo Merisi da Caravaggio "Pictor praestantissimus", Roma, Newton Compton, ult.ed, 2005, scheda n.23, pp. 174-175 e pp. 411-413.
- ^ Si veda Collezionismo mediceo e storia artistica. Da Cosimo I a Cosimo II, a c. di Paola Barocchi, Firenze 2002, vol. I, pp. 27-38. Sul rapporto fra il cardinale e il Granduca, cfr. Zugmunt Wezbinski, Il Cardinal Francesco Maria del Monte 1549-1646, Firenze, Olschki, 1994, pp. 93-99. Sui rapporti fra Caravaggio e Del Monte,C.L. Frommel, Mario Minniti, Caravaggio e il cardinal Francesco Maria del Monte, in Michelangelo Merisi da Caravaggio. La vita e le opere attraverso il documenti, a c. di Stefania Macioce, Roma, Logart, 1991, pp. 48-91. Il Caravaggio nel periodo in cui abitò presso il Del Monte e lavorò per lui, si aprì al mercato delle opere d'arte e le sue furono presto molto ambite e ricercate dai collezionisti, cfr. Luigi Spezzaferro, Caravaggio accettato. Dal rifiuto al mercato, in Caravaggio nel IV Centenario della Cappella Contarelli, Atti del Convegno internazionale, Roma, 2005, pp.36-38; 41-42; 46-47.
- ^ Maurizio Marini, Michelangelo Merisi, cit., pp. 412 e 413.
Bibliografia
modifica- Mina Gregori, Bacco (scheda), in Claudio Strinati (a cura di), Caravaggio (Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2010), Milano, Skira, 2010, pp. 76-81, ISBN 978-88-572-0601-1.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Immagine ad alta risoluzione su Google art, su googleartproject.com.
- Galleria degli Uffizi di Firenze - sito ufficiale