Barbarikon era il nome di un porto nei pressi dell'attuale città di Karachi, Sindh, in Pakistan, importante in epoca ellenistica per il commercio nell'oceano Indiano. Viene citato brevemente nel Periplus maris erythraei:

«Il fiume [l'Indo] ha sette bocche, molto superficiali e paludose, tanto da non renderle navigabili, tranne quella centrale; presso la costa si trova la città-mercato di Barbaricum. Prima di lei c'è una piccola isola, e nell'entroterra la metropoli di Scizia»

«Le navi sono ancorate a Barbaricum, ma tutti i loro carichi sono stati portati in città sul fiume, presso il Re. In questo mercato si trovano molti abiti ed altre cose; lini, topazi, coralli, storax, franchincenso, vasi di vetro, argento ed oro, ed un po' di vino. Vengono esportati costus, bdellium, lycium, nardus, turchesi, lapislazzuli, pelli di seri, abiti di cotone, filati di seta ed indachi. Ed i marinai aspettavano qui in attesa dei venti indiani orientali, attorno al mese di luglio, gli Epiphi: era molto pericoloso, ma grazie a questi venti il viaggio era più veloce, e terminava prima»

Esiste anche una versione greca del termine Barbaricum, che fa riferimento alle zone esterne alla civiltà o all'Impero romano.

  1. ^ Un periplo, letteralmente una "navigata attorno", è l'elenco di porti e riferimenti a terra; la geografia dell'entroterra può essere vaga

Voci correlate

modifica