Basilica di San Fedele
La basilica di San Fedele[1] è un importante luogo di culto cattolico del centro storico di Como, dedicato all'omonimo santo, evangelizzatore della chiesa comasca e martire nel III secolo a Sorico.[2]
Basilica di San Fedele | |
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Facciata e campanile | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Como |
Indirizzo | Piazza San Fedele, 22100 Como CO |
Coordinate | 45°48′35.12″N 9°05′04.66″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Fedele di Como |
Diocesi | Como |
Stile architettonico | romanico, barocco |
La chiesa è situata nel luogo in cui precedentemente era una chiesa paleocristiana risalente al VII secolo dedicata a Santa Eufemia. Importante opera del romanico lombardo è il coro, ispirato alla Cappella Palatina di Aquisgrana[3] e alla basilica milanese di San Lorenzo,[4] con un'importante decorazione scultorea dei Magistri cumacini con figure zoomorfe, mostri, grifoni, ecc.
Storia
modificaLa chiesa fu eretta laddove si trovava un precedente edificio religioso cattolico, di probabile dedicazione mariana,[5] dove si sarebbe trovata la prima sede del vescovo di Como[6] entro la cerchia delle mura cittadine[5]. La chiesa si affaccia sull'omonima piazza, già foro cittadino, che fino al XIX secolo ospitava un mercato del grano.[7] Al complesso di edifici originariamente circostanti la chiesa facevano parte anche il battistero di San Giovanni in Atrio[8] e la chiesa di San Pietro in Atrio[5],[4][7] entrambi sconsacrati a seguito delle riforme giuseppinistiche di fine Settecento[5]. Le colonne della chiesa di San Giovanni, che costituiva il più antico battistero della città di Como (V secolo[7])[9], vennero riutilizzate per costruire il porticato della facciata del liceo Volta.[8]
Di fondazione databile al V-VI secolo[4][3] e attestata come chiesa di Sant'Eufemia già nell'865,[5] la basilica assunse l'attuale dedicazione alla fine del secolo successivo, a seguito del rinvenimento del presunto sepolcro di San Fedele[5] (965)[6]. La pianta della chiesa originaria è ancora oggi oggetto di dibattiti tra gli studiosi. Nello specifico, non è ancora chiaro se[3]:
- la chiesa originaria fosse suddivisa in tre navate chiuse da rispettive absidi (e, in tal caso, l'attuale transetto e i due deambulatori sarebbero il risultato di alcuni rimaneggiamenti databili tra i secoli X e XI); oppure
- la chiesa fosse originariamente a navata unica, attraversata da un transetto bi-absidato (e, in tal caso, le navate naterali sarebbero un'aggiunta del X-XII secolo).
Ad ogni modo, la chiesa, che rimase una collegiata anche dopo lo spostamento della sede vescovile alla cattedrale di Santa Maria Maggiore, fu profondamente ristrutturata a partire dal 1007[10].
Ulteriori rimaneggiamenti si registrarono nei secoli successivi.[10] Tra gli interventi posteriori, si annovera la realizzazione della volta a botte sulla navata centrale con ossatura ad archi-timpano. Inoltre, alcuni lavori intercorsi tra il Trecento e il Quattrocento comportarono la costruzione di matronei e tribune[3].
I più recenti interventi, avvenuti tra il secondo e il terzo lustro del Novecento, interessarono dapprima il pericolante campanile - la cui parte superiore fu completamente ricostruita[10] nel 1905[11] - e in seguito la facciata, rifatta nel 1914[4] in stile neoromanico[11] ma conservando il rosone datato 1509[12]. Entrambi i rifacimenti furono curati da Antonio Giussani[3].
Descrizione
modificaL'attuale chiesa risale al 1120; la costruzione è romanica e non solo, l'originale impianto a tre navate irregolari innestate su un impianto centrale, pure irregolare per la minor dimensione dell'abside principale rispetto alle due del transetto, percorse da ambulacri coperti dai matronei. Nonostante i restauri di Antonio Giussani abbiano alterato la facciata e il campanile, reimpieghi di pezzi romani si riscontrano sopra il portale posteriore (scolpito in età romanica) e nel capitello romano del II secolo[4] riadattato ad acquasantiera dell'ambulacro nord (su leone stiloforo[3][4]); se quest'ultima scultura è databile al III secolo,[7] successiva di 4-5 secoli è l'acquasantiera (con il rispettivo leone stiloforo[4]) dell'altro ambulacro[3]. Entrambi gli stilofori facevano parte dell'antico portale della chiesa di Sant'Eufemia[3][7].
Esterno
modificaLa facciata della basilica di San Fedele è in stile neoromanico ed è stata rifatta da Antonio Giussani ex novo, nel 1914[11].[3] Essa presenta una struttura a doppio saliente, quello principale per la navata centrale ed uno minore per la navata laterale di destra. In corrispondenza della navata mediana, si apre un portale a tutto sesto leggermente strombato, con moderna lunetta musiva raffigurante Gesù Maestro, opera della pittrice Elena Mazzeri che la realizzò nel 1968.[13] Al di sopra di esso, vi è un ampio rosone circolare (XVI secolo), recuperato dalla precedente facciata,[3] dotato di struttura marmorea costituita da archetti trilobati sorretti da colonnine.
Il campanile, che si eleva alla sinistra della facciata,[14] presenta parti edificate in periodi storici differenti. Se la parte inferiore è del 1271, la parte superiore fu infatti demolita e ricostruita nel 1905[3] per via di una pericolosa inclinazione[15]. La torre, che ne sostituisce una più antica crollata a causa del terremoto del 3 gennaio 1117, è a pianta quadrata e presenta, su ciascun lato, due ordini di finestre, bifore in quello inferiore e trifore in quello superiore. All'interno della cella campanaria si trova un concerto in Sol maggiore composto da tre campane:[16]
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Sul lato orientale della chiesa, si trova l'abside principale (XII secolo), poligonale alla maniera delle chiese romaniche di Aquileia,[4] e coronata da una loggetta del XIII secolo.[3] Al suo fianco, si apre un antico portale cuspidato, databile tra i secoli XI e XII, detto anche portale del drago per via dei bassorilievi medievali, soggetti a diverse interpretazioni. Secondo l'ipotesi più comune è rappresentato profeta Abacuc con i cestelli dei viveri per san Daniele;[4] sotto, si trova un rilievo scolpito di età romanica raffigurante Daniele in trono nella fossa dei leoni.[17]
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Facciata e campanile nel 1931
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Il portale centrale della facciata
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L'abside maggiore
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Il portale del drago
Interno
modificaL'interno della basilica di San Fedele è a pianta a croce latina con aula articolata in tre navate di quattro campate ciascuna con alti matronei. La navata maggiore è in stile barocco ed è coperta con volta a botte lunettata, decorata con affreschi e sorretta da paraste corinzi. Il transetto è formato da due absidi pentagonali con deambulatorio.
L'imponente altare marmoreo del transetto di destra contiene un Crocifisso in cartapesta ed è sormontato dall'affresco Isidoro Bianchi del catino absidale[3][7], risalente al 1623[18][7] e raffigurante la Gloria del Paradiso,[19][7] con al centro la Trinità con Maria,[18] in basso alcune sante (tra le quali Orsola, Marta, Apollonia, Caterina, Agata e Cecilia) accompagnate da San Pietro Martire, e altri santi; ad un livello inferiore sono raggruppati santi, vescovi e papi (tra cui Vincenzo, Lorenzo, Sebastiano, Carlo Borromeo[18], Ambrogio[18], Gregorio Magno[18], Bernardo) e ancora più in basso chiude la composizione uno stuolo di angeli e arcangeli. Le pareti del transetto sono decorate con stucchi di Diego Carloni. Al fratello Carlo Innocenzo si devono invece le quattro tele che, all'interno della cappella già dei Lucini-Passalacqua, raffigurano altrettante scene della Passione di Gesù[7]; le quattro tele furono realizzate allo scopo di coprire alcuni affreschi eseguiti da Isidoro Bianchi negli anni 1618-1625.
Il transetto di sinistra è, invece, dedicato alla Madonna, e riprende la struttura di quello di destra, avente altare marmoreo sormontato da una statua della Beata Vergine Purificata e catino absidale decorato da un affresco con l'Assunzione della Vergine opera della collaborazione di Giovanni Domenico Caresana[7] con Francesco Carpano. Ai lati dell'ancona dell'altare vi sono quattro affreschi seicenteschi con lo Sposalizio della Vergine (ancora di Isidoro Bianchi),[3] la Natività, l'Annuncio ai pastori[3] e l'Adorazione dei Magi[3] (della bottega del Procaccini[7]).[19]
Medievali sono invece databili i resti di affresco visibili nell'abside alle spalle del presbiterio, nel deambulatorio sud, e nel transetto di sinistra.[3] Con specifico riferimento al transetto sinistro, il San Bartolomeo benedicente è riconducibile al XIII secolo,[4] mentre il Battesimo nel Giordano e la Mandorla con Madonna sono databili al periodo a cavallo tra i secoli XI e XII[4].
Fra le cappelle delle navate laterali, la prima a destra ha caratteristiche diverse dalle altre. La volta è rivestita da stucchi barocchi, mentre sul muro vi è un trittico affrescato nel 1504 da Giovanni Andrea De Magistris[3] rappresentante la Madonna in trono con bambino tra i santi Sebastiano e Rocco; sotto vi è un'urna ove erano contenute le spoglie di sant'Amanzio vescovo di Como (ora nella Chiesa del Gesù).[20] Sempre sul lato destro, la successiva cappella commemora papa Odescalchi e la beata Giovannina Franchi, entrambi battezzati in San Fedele.
Oltre la crociera, coperta da cupola ottagonale affrescata, in corrispondenza della navata mediana, si apre l'abside maggiore, con deambulatorio costituito da archi a tutto sesto sorretti da colonnine e catino affrescato.
Al centro del presbiterio, delimitato da una balaustra marmorea, si trova l'altare maggiore barocco,[19] sotto al quale sono conservate le spoglie ritenute appartenere al santo titolare della chiesa[6].
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Pianta della chiesa
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Interno della chiesa
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Giovanni Andrea De Magistris, Madonna in trono con bambino tra i santi Sebastiano e Rocco (1504)
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Interno della cupola
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Abside maggiore e presbiterio
Organo a canne
modificaNella basilica di San Fedele si trova l'organo a canne Mascioni opus 560, costruito nel 1941[21] ed in seguito restaurato ed ampliato dalla stessa ditta nel 2000.
Lo strumento è a trasmissione elettronica e la sua consolle, collocata nell'abside maggiore, dispone di tre tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note. Il materiale fonico è dislocato in tre corpi differenti:[22][23]
- il Grand'Organo (prima tastiera) e il Pedale si trovano nell'ultima campata del matroneo di sinistra;
- il Positivo espressivo (seconda tastiera) si trova nell'apposita cella organaria sulla parete di destra dell'abside maggiore;
- l'Espressivo (terza tastiera) si trova nell'apposita cella organaria sulla parete di sinistra dell'abside maggiore.
Note
modifica- ^ Orari Ss. Messe, su parrocchiasanfedelecomo.it. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2013).
- ^ San Fedele di Como, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r TCI, Guida d'Italia [...], p. 266.
- ^ a b c d e f g h i j k Tettamanzi, cap. "San Fedele COMO".
- ^ a b c d e f Belloni et al., p. 104.
- ^ a b c Berra, p. 54.
- ^ a b c d e f g h i j k TCI, Guida d'Italia [...], p. 267.
- ^ a b RomaniCOMO, su romanicomo.it. URL consultato il 14 aprile 2021.
- ^ Belloni et al., p. 94.
- ^ a b c Belloni et al., p. 106.
- ^ a b c Presepe anno 2008: Piazza San Fedele a Como, su Il Nostro Presepe, 25 novembre 2011. URL consultato il 14 aprile 2021.
- ^ Basilica San Fedele, su Enoteca 84, 25 gennaio 2021. URL consultato il 14 aprile 2021.
- ^ Como: la basilica di San Fedele - L'esterno, su mondimedievali.net. URL consultato il 29 settembre 2013.
- ^ Campanile della Basilica di S. Fedele - Como (CO), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 settembre 2013.
- ^ Presepe anno 2008: Piazza San Fedele a Como, su Il Nostro Presepe, 25 novembre 2011. URL consultato l'8 febbraio 2020.
- ^ Le campane - Basilica di San Fedele, su parrocchiasanfedelecomo.it. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2013).
- ^ G. Costanzo.
- ^ a b c d e Zastrow, p. 112.
- ^ a b c Como: la basilica di San Fedele, su mondimedievali.net. URL consultato il 29 settembre 2013.
- ^ Sant'Amanzio di Como, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
- ^ L'Organo della Basilica, su parrocchiasanfedelecomo.it. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2013).
- ^ L'organo della Basilica di san Fedele - Como (PDF) [collegamento interrotto], su parrocchiasanfedelecomo.it. URL consultato il 29 settembre 2013.
- ^ L’ORGANO DELLA BASILICA DI SAN FEDELE - COMO - (PDF), su parrocchiasanfedelecomo.it. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato l'8 gennaio 2021).
Bibliografia
modifica- (DE, EN, FR, IT) Centro culturale San Fedele Como (a cura di), La Basilica di San Fedele in Como, Centro culturale San Fedele Como, ISBN non esistente.
- Giuseppe Rocchi, Como e la Basilica di S. Fedele nella storia del Medio Evo, Milano, La rete, 1973, ISBN non esistente.
- Pietro Gini, Quattro lustri di storia e arte nel San Fedele di Como, 1961-1981, Como, G. Malinverno, 1981, ISBN non esistente.
- Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Laura Tettamanzi, Romanico in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1981.
- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
- Giovanni Costanzo, Il romanico portale del drago della Basilica di San Fedele in Como, Ovada, Pesce, 1993, ISBN non esistente.
- Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.
- Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
- Pietro Berra, Da Plinio a Volta - Itinerari d'autore sul lago di Como, Lomazzo, New Press Edizioni, 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla basilica di San Fedele a Como
Collegamenti esterni
modifica- Parrocchia San Fedele - Como, su parrocchiasanfedelecomo.it. URL consultato il 29 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2013).
- San Fedele, su turismo.como.it. URL consultato il 29 settembre 2013.
- Basilica di S. Fedele - Como (CO), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 settembre 2013.
- San Fedele a Como, su medioevo.org. URL consultato il 29 settembre 2013.
- Como: la basilica di San Fedele, su mondimedievali.net. URL consultato il 29 settembre 2013.
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