Batumöngke Dayan Khan
Batumöngke Dayan Khan (mongolo: Батмөнх Даян хаан; 1464 – 1543[1]) fu un khan mongolo che riunì i Mongoli sotto la supremazia gengiside nella dinastia degli Yuan settentrionali della Mongolia. Il suo titolo di regno, "Dayan", significa il "Grande Yuan" (大元),[2] in quanto salì al trono come Gran Khan dei Grandi Yuan, benché la dinastia Yuan, il principale khanato dell'Impero mongolo, fosse già stato rovesciato dalla dinastia Ming in Cina un secolo prima (1368). È ricordato come uno dei più gloriosi imperatori mongoli.
Dayan Khan e la sua regina, Mandukhai, eliminarono il potere oirato e abolirono il sistema taishi usato dai signori della guerra sia locali che stranieri. La vittoria di Dayan Khan a Dalan Tergin riunificò i Mongoli e consolidò la loro identità collettiva come popolo gengiside. La sua decisione di dividere i sei tumen della Mongolia orientale come feudi per i suoi figli creò un governo Borjigin sulla Mongolia, decentrato ma stabile, per un secolo.
Note
modifica- ^ Alcune fonti indicano come anno della morte di Batumöngke il 1517: cfr. ad es. Johan Elverskog, Our Great Qing: The Mongols, Buddhism, and the State in Late Imperial China, Honolulu, University of Hawaii Press, 2006, p. XV. ISBN 978-0-8248-3330-5. In tal caso, molte delle conquiste a lui attribuite nell'ultima parte della sua vita sarebbero state in realtà compiute dai suoi successori. La maggior parte degli studiosi propende però per il 1543: v. Ho-Chin Yang, The Annals of Kokonor, Londra, Routledge, 1997, p. 55. ISBN 978-0-7007-0906-9; Rolf Alfred Stein, Tibetan Civilization, Stanford University Press, 1972, p. 81. ISBN 978-0-8047-080-67.
- ^ Tetsuo Morikawa, [ Copia archiviata, su qir.kyushu-u.ac.jp. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2012). '"Memory of the Dai Yuan ulus (the Great Yuan dynasty)", Bulletin of the Graduate School of Social and Cultural Studies, Kyushu University, 14, 2008, pp. 65-81.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Dayan Khan, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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