La nave a palo Bay of Panama è stata una nave mercantile a vela britannica, destinata al commercio, utilizzata dal 1884 al 1891.[2][3]

Bay of Panama
La Bay of Panama dopo aver colpito la scogliera
Descrizione generale
Tipoclipper
IdentificazioneJDBF
CantiereHarland & Wolff, Belfast
Impostazione1882
Varo14 novembre 1883
Entrata in servizio12 gennaio 1884
Destino finaleperduta per naufragio il 10 marzo 1891
Caratteristiche generali
Stazza lorda2365 tsl
Lunghezza89,61 m
Larghezza12,97 m
Pescaggio7,38 m
Propulsionevela
Note
dati tratti da Bay pf Panama”[1]
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La Bay of Panama incagliata nella scogliera.

La nave mercantile a vela Bay of Panama fu costruita (n.164) presso il cantiere navale Harland & Wolff di Belfast venendo varata il 14 novembre 1883.[1] La nave, con scafo in acciaio, era lunga 89,61 m, larga 12,97 m, aveva un pescaggio di 7,38 m e un dislocamento di 2.282 tonnellate lorde.[1] Il Registro Ufficiale Britannico le assegnò la matricola N. 89507 e il segnale JDBF.[1] Nel 1884 la nave fu consegnata alla compagnia Bullocks Bay Line, di proprietà di J. Bullock.[3]

A causa della sua velocità, la Bay of Panama venne utilizzata per la rotta di Calcutta e il 18 novembre 1890 lasciò quel porto diretta a Dundee carica di un carico di 13.000 balle di iuta.[3] Per quattro mesi navigò rapidamente verso l'Inghilterra finché una mattina, all'inizio di marzo 1891, si avvicinò alla costa della Cornovaglia con un tempo in rapido peggioramento.[2] La Bay of Panama, al comando del capitano Wright, incontrò la peggiore bufera di neve che la Cornovaglia avesse sofferto da oltre duecento anni.[N 1][2] Il Capitano Wright, a causa della cattiva visibilità non era sicuro della sua esatta posizione, e non vedeva alcun miglioramento evidente delle condizioni meteorologiche.[2] Dopo essere salpato effettuò alcuni scandagli per rilevare la profondità e cercò di fare il punto della sua posizione.[3][2] Nella notte del 9 marzo la situazione divenne disperata e furono lanciati razzi di soccorso che non vennero rilevati per la scarsa visibilità.[2][3] All'1:30 del mattino la nave venne colpita da una enorme onda si abbatté sulla poppa spingendo la nave contro le scogliere appena a sud di Nare Point.[2][3]

Quando colpì le rocce la Bay of Panama venne girata finché la prua non puntò verso est, e poi si incagliò saldamente sbandata a dritta.[2] Alcuni degli alberi caddero e poco dopo un'altra enorme onda si abbatté sulla nave, trascinando via il secondo ufficiale.[2] Quest'onda sommerse completamente anche la cabina principale, trascinando fuori bordo il capitano, sua moglie e altri sei membri dell'equipaggio che annegarono tutti.[2] A malapena in grado di vedere nella neve battente e inzuppato dall'acqua gelata che si infrangeva sul ponte, il terzo ufficiale assunse il comando e ordinò a tutti di salire su ciò che restava delle manovre.[2] Sfortunatamente per l'equipaggio, gli spruzzi gelidi che si riversarono sul sartiame si trasformarono rapidamente in ghiaccio e molti di loro morirono congelati.[2] Durante quel lungo periodo prima dell'alba, molti morirono di stanchezza e di freddo, e il nostromo della nave, incapace di sopportare più a lungo la sofferenza, impazzì completamente e si gettò giù dal sartiame per annegare nei flutti.[2][3] Con l'arrivo dell'alba la Bay of Panama era incastrata sotto le scogliere, con gli alberi e le manovre in rovina. Sui suoi ponti vi era un mucchio di corde e vele a brandelli, e oltre la murata pendevano un grande groviglio di aste rotte, corde e altre vele rovinate.[2] Alcuni degli uomini dell'equipaggio erano ancora vivi, bloccati tra le sartie.[2] Un contadino che cercava le sue pecore disperse, si imbatté nel relitto e andò subito a chiedere aiuto.[3] I soccorritori salirono a bordo salvando diciassette dei 40 membri originari dell'equipaggio.[2]

Dopo essere stati nutriti e riscaldati, gli uomini sopravvissuti riposarono a letto per la notte nel villaggio di Saint Keverne, e il giorno successivo, avvolti in coperte, partirono per Falmouth su un autobus trainato da cavalli.[2] Enormi cumuli di neve bloccarono le strade e ben presto non poterono più avanzare.[2] Gli uomini sono stati costretti ad abbandonare l'autobus e proseguire a piedi fino a raggiungere, dopo 10 miglia, Falmouth.[2] La maggior parte di loro non aveva scarpe e quasi tutti erano vestiti solo con stracci e coperte.[2][3] La Neptune Salvage Company dell'isola di Wight si aggiudicò il contratto di salvataggio della nave due giorni dopo il naufragio.[3] Il carico di iuta della Bay of Panama fu successivamente recuperato e la campana di bronzo della nave fu donata alla Cappella di Helford.[1]

Annotazioni

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  1. ^ Sulla terraferma, la neve battente e i venti pungenti producevano temperature gelide che nessuno poteva ricordare. Pecore e mucche morirono congelate nei campi, e in mare molte navi andarono perse, tra cui quattro che naufragarono nelle vicinanze, sui Manacles.
  1. ^ a b c d e Bruzelius.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Submerged.
  3. ^ a b c d e f g h i j Heritage Gateway.

Bibliografia

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  • (EN) Charles Hocking, Dictionary of Disasters at Sea during the Age of Steam Read, including sailing ships and ships of war lost in action, 1824-1962. Vol.1, London, London Stamp Exchange, 1991.
  • (EN) Charles Hocking, Dictionary of Disasters at Sea during the Age of Steam Read, including sailing ships and ships of war lost in action, 1824-1962. Vol.2, London, London Stamp Exchange, 1991.

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