Benztiazide

composto chimico
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La benztiazide è una molecola simile alla clorotiazide sintetizzata negli anni '60 ed utilizzata come diuretico in diversi stati edematosi.[1]

Benztiazide
Nome IUPAC
6-cloro-1,1-diosso-3-(fenilmetilsulfanilmetil)- 4H-benzo[e][1,2,4]tiadiazina-7-sulfonamide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H14ClN3O4S3
Massa molecolare (u)431,94
Numero CAS91-33-8
Numero EINECS202-061-0
PubChem2343
DrugBankDBDB00562
SMILES
O=S(=O)(c1c(Cl)cc2c(c1)S(=O)(=O)/N=C(\N2)CSCc3ccccc3)N
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilitàda 60 a 70%
Emivitada 5 a 15 ore
EscrezioneRenale
Indicazioni di sicurezza

Farmacodinamica

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Benztiazide appartiene alla classe dei diuretici tiazidici. La molecola riduce il volume del sangue agendo sui reni riducendo il riassorbimento di sodio nel tubulo contorto distale. Benztiazide inibisce il cotrasportatore (simporto) Na+-Cl-, normalmente espresso sulla superficie apicale delle cellule che formano il tubulo contorto distale del nefrone. L'inibizione del cotrasportatore come detto aumenta l'escrezione di sodio e cloro, così come quella di potassio e magnesio. L'effetto diuretico comincia a manifestarsi entro due ore dalla somministrazione e perdura per circa 12 ore. Studi sperimentali suggeriscono che 100 mg di benztiazide equivalgono approssimativamente a 1000 mg di clorotiazide: con benztiazide la perdita urinaria di cloro eccede quella di sodio, mentre non sembra esservi una aumentata escrezione di bicarbonati.[2]

Tossicologia

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La DL50 nel topo e nel ratto è superiore, rispettivamente, a 5000 e 10.000 mg/kg per via orale e 410 e 422 mg/kg per via endovenosa.

Usi clinici

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Il farmaco è indicato nella terapia dell'edema di varia origine,[3][4] ma in particolare nei pazienti con insufficienza cardiaca,[5] ascite secondaria a cirrosi epatica, e diabete insipido renale, oltre che nel controllo dell'ipertensione arteriosa,[6][7][8][9] sia da sola che in associazione ad altri antiipertensivi o diuretici.[10][11]

Effetti collaterali

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Nei pazienti in trattamento si possono verificare disturbi gastrointestinali: anoressia, dispepsia, nausea, vomito, irritazione gastrica, diarrea e stipsi, dolore addominale e crampi intestinali. In alcuni pazienti sono stati segnalati ittero, pancreatite.
Comuni anche altri disturbi come astenia, cefalea, vertigini, parestesie, stato di agitazione. Sono stati anche segnalati disordini ematologici: anemia aplastica, trombocitopenia, agranulocitosi, leucopenia. È possibile che si verifichino disturbi da ipersensibilità: orticaria, esantema cutaneo, fotosensibilità così come vasculite necrotizzante, porpora, ipotensione ortostatica, iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, e spasmi muscolari. Nei pazienti sottoposti a trattamenti prolungati può essere registrata ipopotassiemia che si può risolvere ricorrendo ad una somministrazione supplementare di sali di potassio.

Controindicazioni

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Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota verso il principio attivo, i sulfamidici o gli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica. È inoltre controindicato in caso di anuria.

Dosi terapeutiche

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Nel trattamento dell'edema la dose orale iniziale è di 50–200 mg/die. La dose di mantenimento è in genere compresa tra 25 e 150 mg al giorno. Come antiipertensivo viene somministrata, in fase iniziale di trattamento alla dose di 25–50 mg, due volte al giorno. Successivamente il dosaggio viene gradualmente aggiustato sulla base della risposta terapeutica fino a raggiungere la dose di mantenimento. Il dosaggio massimo è pari a 50 mg tre volte al giorno. Nei bambini la dose giornaliera da somministrare è di 1–4 mg/kg peso corporeo, suddivisa in tre somministrazioni.

Sovradosaggio

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I sintomi di sovradosaggio comprendono uno squilibrio elettrolitico e segni di deficit di potassio come confusione, vertigini, debolezza muscolare e disturbi gastrointestinali. Nel trattamento del sovradosaggio è indicata la somministrazione di fluidi ed elettroliti.

Avvertenze

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Il diabete mellito può diventare manifesto durante la somministrazione di tiazidici. In certi pazienti si possono sviluppare anche iperuricemia e gotta. La benztiazide deve essere usata con cautela in pazienti con grave insufficienza renale, nei quali i tiazidici possono indurre iperazotemia.

  1. ^ SY. P'AN, A. Scriabine; D. Mckersie, [The diuretic effect of benzthiazide]., in Naunyn Schmiedebergs Arch Exp Pathol Pharmakol, vol. 238, 1960, pp. 129-30, PMID 14429615.
  2. ^ CW. Havard, PH. Wood, Clinical evaluation of benzthiazide, an oral diuretic., in Br Med J, vol. 1, n. 5188, Giu 1960, pp. 1773-6, PMID 13852145.
  3. ^ CP. Shah, BR. Shah; NG. Sanghavi; JB. Shah; PM. Trivedi, Treatment of oedema with a combination of triamterene with benzthiazide., in J Assoc Physicians India, vol. 17, n. 10, Ott 1969, pp. 605-13, PMID 5344774.
  4. ^ JP. Gylding-Sabroe, H. Borch Nielsen, [Triamterene and benzthiazide in long-term treatment of edemas]., in Nord Med, vol. 74, n. 47, novembre 1965, pp. 1195-8, PMID 5848420.
  5. ^ L. Wojdylo, R. Kujawa; J. Wojdylo, [Clinical and laboratory studies on the new diuretic benzothiazide and its effect in chronic circulatory failure]., in Pol Tyg Lek, vol. 16, Giu 1961, pp. 875-81, PMID 13786217.
  6. ^ H. ABE, [Efficacy of benzthiazide in lowering blood pressure and as a diuretic-based on clinical experience]., in Chiryo, vol. 43, Dic 1961, pp. 2259-61, PMID 13858872.
  7. ^ JM. Bryant, N. Schvartz; S. Torosdag; L. Fletcher; H. Fertig; MS. Schwartz; Quanrb; JJ. McDermott; TB. Spencer, The antihypertensive effects of chlorthalidone. A comparative analysis with benzothiazide compounds., in Circulation, vol. 25, marzo 1962, pp. 522-32, PMID 13874133.
  8. ^ A. Perrin, M. Plauchu; H. Felix; F. Brun; J. Rondelet, [Therapeutic trials of a methoserpidine-benzthiazide combination in arterial hypertension]., in Lyon Med, vol. 94, Giu 1962, pp. 1427-55, PMID 14485516.
  9. ^ FB. Schultz, Evaluation of benzthiazide--a new nonmercurial diuretic with antihypertensive activity., in J Med Assoc State Ala, vol. 32, Lug 1962, pp. 1-6, PMID 13909507.
  10. ^ VH. Yajnik, HV. Doshi; SC. Patel; KJ. Doshi, Combined treatment with triamterene and benzthiazide in cases of hypertension., in J Assoc Physicians India, vol. 25, n. 1, gennaio 1977, pp. 31-6, PMID 924952.
  11. ^ RA. Thompson, MF. Crowley, Trial of a triamterene-benzthiazide combination (Dytide)., in Postgrad Med J, vol. 41, n. 481, novembre 1965, pp. 706-11, PMID 5320489.

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