Berengario I di Berga

Berengario I di Berga (Bérenger in francese, Berenguer in catalano, in spagnolo, in portoghese e in galiziano, Berengarius in latino; 1025 circa – 1093) fu Conte associato di Berga, dal 1035, e vescovo di Gerona, dal 1050 fino alla sua morte.

Berengario I
Conte di Berga
In carica1050 - 1050
PredecessoreGoffredo
SuccessoreBerengario I
Nome completoBerengario
Nascita1025 circa
Morte1093
Dinastiacasa di Barcellona
PadreGoffredo II di Cerdanya
MadreIsabella
Berengario
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Girona (1048-1093)
 
Nato1025 circa
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato vescovo1050 da Papa Leone IX
Consacrato vescovoin data sconosciuta
Deceduto1093
 

Origine

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Berengario, come conferma il testamento del padre, contenuto nello Spicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3, era il figlio maschio secondogenito del Conte di Cerdanya, di Berga, di Conflent e di Besalú, Goffredo e della sua seconda moglie, Isabella, di cui non si conoscono gli ascendenti, come confermato sia dallo Spicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3[1], che dalla Cronica universal del principado de Cataluña, Volumen 7[2].
Goffredo II di Cerdanya, sia secondo il Gesta Comitum Barchinonensium[3], sia secondo lo storico catalano Pròsper de Bofarull i Mascaró, nel suo Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, era il figlio maschio secondogenito del Conte di Cerdanya, di Conflent e di Besalú, Oliba Cabreta[4] e di Ermengarda d'Empúries[5] (?-dopo il gennaio 995, data in cui compare citata in un documento[6]) di cui non si conoscono gli ascendenti, come conferma il Bofarull[7].

 
La penisola iberica nella prima metà del X secolo. La marca di Spagna è vassallo del regno di Francia

Biografia

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Dopo essere rimasto vedovo, suo padre, Goffredo, verso il 1025, aveva sposato, in seconde nozze, sua madre, Isabella, di cui non si conoscono gli ascendenti, che compare citata come moglie di Goffredo in diversi documenti, e soprattutto viene ricordata nel testamento[1], e ancora, come seconda moglie di Goffredo, dalla Cronica universal del principado de Cataluña, Volumen 7[2].

Nel 1035, suo padre, Goffredo, redasse un testamento, dividendo i suoi domini tra i figli di primo e di secondo letto, si ritirò nell'Abbazia di Saint-Martin du Canigou, e abdicò; nella Cerdanya e nel Conflent gli succedette il figlio primogenito, il fratellastro, Raimondo, mentre nella contea di Berga, gli succedette il figlio primogenito di secondo letto, suo fratello, Bernardo I, specificando che Berengario, secondogenito, avrebbe dovuto succedere al fratello, nel caso che quest'ultimo morisse senza discendenza legittima; il testamento di Goffredo è riprodotto nello Spicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3[1]; anche il Gesta Comitum Barchinonensium conferma che nella Cerdanya e nel Conflent gli succedette il figlio Raimondo e a Berga, Bernardo[8].

Berengario era stato avviato ad una vita da ecclesiastico, e, pur affiancando il fratello nel governo della contea di Berga, nel 1048, era già Vescovo di Gerona, come ci conferma il documento nº 93 del Diplomatari del monestir de Santa Maria de Serrateix, datato 1048, inerente ad una donazione di suo fratello, Bernardo I (Bernardus Guifredi...comes) al monastero in oggetto, controfirmato da Berengario, Vescovo di Gerona e conte di Berga (Berengarius gratia Dei episcopus Gerundensis et comes Bergitanensis)[9].

Sempre secondo il Chronicon breve monasterii Canigonensis, suo padre, Goffredo morì il 31 luglio 1050, nell'Abbazia di Saint-Martin du Canigou, da lui fondata[10], dove fu tumulato[8]. Goffredo prima di morire scrisse il suo epitaffio che fu scolpito sulla roccia vicino alla sua tomba; l'epitaffio si può leggere al documento nº 15 delle Histoire Générale de Languedoc, Preuves[11]. Anche la Cronica universal del principado de Cataluña, Volumen 7, ricorda la morte di Goffredo al 31 luglio del 1049, e riporta che, nel 1332, le ossa del conte e della sua seconda moglie e madre di Bernardo, Isabella, furono traslate nella basilica superiore[2].

In quello stesso anno, molto probabilmente morì anche suo fratello, Bernardo I, che, senza discendenza, come disposto dal padre, nel suo testamento[1], lasciò la contea di Berga al fratello, Berengario, che già lo affiancava (Berengarius gratia Dei episcopus Gerundensis et comes Bergitanensis), come conferma il documento nº 93 del Diplomatari del monestir de Santa Maria de Serrateix[9].
Comunque Bernardo, nel 1052, risultava già deceduto, in quanto in quella data, venivano eseguite le su disposizioni testamentarie, a cui partecipò anche il fratello (Berengarius gratia Dei episcopus Gerundensis et comes Bergitanensis), come da documento nº 99 del Diplomatari del monestir de Santa Maria de Serrateix[12].

Nel governo della contea di Berga, venne affiancato dal fratellastro, Raimondo, che di fatto governò la contea, mentre Berengario pur mantenendo il titolo di conte, si dedicò alla diocesi di Gerona, divenendo consigliere del conte di Barcellona e Gerona, Raimondo Berengario I, e dei suoi figli, Raimondo Berengario II e Berengario Raimondo II, lavorando per la loro riconciliazione[13][14].

Berengario contribuì al trionfo delle riforme di papa Gregorio VII, che, tra l'altro, nel 1079, gli aveva inviato una lettera, in cui gli chiedeva di risolvere la controversia tra i due fratelli, conti di Barcellona[13][14].

Berengario difese ancora i diritti della Chiesa contro il conte di Empúries, Ugo II[13][14].
Una sua lettera del 1085 all'abate di Augusta fu l'origine della leggenda[15] di Girona di San Narciso[13][14].

Berengario, vescovo di Girona, morì nel 1093[13][14].

Discendenza

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Di Berengario non si conosce il nome di una eventuale moglie, né si hanno notizie di alcuna discendenza[16][17].

  1. ^ a b c d (LA) Spicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3, pagg. 392 e 393
  2. ^ a b c (ES) Cronica universal del principado de Cataluña, Volumen 7, pag. 367
  3. ^ Il Gesta Comitum Barchinonensium è una cronaca scritta in latino dai monaci del monastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo ed inizia con la presa del potere di Goffredo il Villoso e arriva sino alla morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re della Corona d'Aragona, sino a Giacomo I d'Aragona
  4. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus IX, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag 69
  5. ^ (EN) #ES Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, pagg. 94 e 95
  6. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: COMTES de CERDANYA 897-1118-OLIBA II "Cabreta" de Cerdanya
  7. ^ (EN) #ES Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, pag. 94
  8. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XI, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, cap. 10, pag 290
  9. ^ a b (LA) Diplomatari del monestir de Santa Maria de Serrateix, doc. 93, pagg. 171 - 173 Archiviato il 2 dicembre 2020 in Internet Archive.
  10. ^ (LA) Histoire Générale de Languedoc, Preuves, Documento 11, colonna 55
  11. ^ (LA) Histoire Générale de Languedoc, Preuves, Documento 15, pag. 6
  12. ^ (LA) Diplomatari del monestir de Santa Maria de Serrateix, doc. 99, pagg. 177 - 179 Archiviato il 2 dicembre 2020 in Internet Archive.
  13. ^ a b c d e (CA) Enciclopèdia.cat: Berenguer Guifré (XML), su enciclopedia.cat.
  14. ^ a b c d e (EN) Berenguer Guifré (Berenguar Wilfred), su grec.cat.
  15. ^ Leggende di Girona Escursioni a Girona
  16. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: COMTES de CERDANYA 897-1118-BERENGUER Guifré de Cerdanya
  17. ^ (EN) #ES Genealogy: Barcelona 1-Ct Berenguer Wifredo of Berga

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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