Blindman (brano musicale)
Blindman è un brano musicale di Ringo Starr, pubblicato come lato B della hit Back Off Boogaloo[1].
Blindman | |
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Artista | Ringo Starr |
Autore/i | Richard Starkey |
Genere | Rock elettronico Musica elettronica Rock Rock sperimentale |
Pubblicazione originale | |
Incisione | Goodnight Vienna[N 1] |
Data | aprile 1972 |
Data seconda pubblicazione | 1992 |
Etichetta | EMI/Apple Records (singolo) EMI/Parlophone |
Durata | 2:45 |
Il brano
modificaStoria, composizione e registrazione
modificaNel 1971, Ringo Starr apparve sul film Blindman, diretto da Tony Anthony, nel quale recitarono anche due membri dell'entourage dei Fab Four, ovvero Allen Klein e Mal Evans. Il batterista aveva composto la colonna sonora per la pellicola, ma venne scartata[2]; alcun voci affermano che, quando i produttori dell'omonimo film ascoltarono questa futura b-side, rifiutarono l'offerta di Starr. Il brano Blindman era stato registrato il 18 ed il 19 agosto 1971 sotto la produzione di Ringo e di Klaus Voormann [3], un artista amico dei Beatles dai tempi di Amburgo[4], che in seguito suonò su alcuni LP di Starr come Ringo (1973)[5] e Goodnight Vienna (1974)[6] ed ebbe qualche esperienza come songwriter[7][N 2]. Anche Pete Ham suona sulla traccia[3].
Pubblicazione ed accoglienza
modificaLato B di Back Off Boogaloo, 45 giri pubblicato a metà marzo 1972 dalla Apple Records[1]. Mentre il lato A apparve per la prima volta su LP in occasione della pubblicazione della raccolta Blast from Your Past (1975)[8], per Blindman si è dovuto aspettare la ristampa di Goodnight Vienna su CD[9] del 1992[10]. Un EP da 7", intitolato Back Off Boogaloo, venne pubblicato solo in Messico nel 1972 e conteneva anche questa traccia, posta come ultima, dopo It Don't Come Easy[11]. Fino a questo momento, tutti i lati B degli SP di Starr erano stati composti dal batterista, e si continuò così a lungo: No No Song[N 3] (1976; a-side: Oh My My) rappresentò la prima b-side di un singolo dell'ex-beatle ad essere stata composta da altri nel Regno Unito, mentre per gli States si dovette aspettare fino a Drumming Is My Madness[N 4]: (1981; a-side: Wrack My Brain). In generale, il primo 45 giri ad avere sul lato B una cover era la pubblicazione olandese di Oh My My (1974), che presentava, sull'altra facciata, Have You Seen My Baby al posto di Step Lightly[12][N 5].
Hervé Bourhis ha considerato Blindman sorprendente, ed ha comparato il tessuto musicale "futuristico", ricco di synths, alle canzoni di Wendy Carlos, ed ha dichiarato che il finale è "alla Johnny Cash", per poi concludere che si tratta del migliore singolo del batterista[13].
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ Ristampa su CD.
- ^ Il tormentone Da, Da, Da del 1982 è opera sua.
- ^ Accreditata ad Hoyt Axton e, in alcuni casi, anche a David Jackson.
- ^ Drumming Is My Madness, composizione firmata Harry Nilsson.
- ^ La pubblicazione britannica risale a tre anni dopo, e si trattava di Oh My My/No No Song, ambedue lati A di singoli di successo nel resto del mondo, ma che non vennero pubblicati in loco; lo scopo del 45 giri era di promuovere la compilation Blast from Your Past in Inghilterra, ma ambedue le pubblicazioni furono un flop.
Fonti
modifica- ^ a b (EN) Graham Calkin, Ringo Starr - Back Off Boogaloo, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ Bill Harry, The Ringo Starr Encyclopedia, Virgin Books, 2004., pag. 309 - 312
- ^ a b Bill Harry, pag. 312 - 313.
- ^ Hervé Bourhis, Il Piccolo Libro dei Beatles, Blackvelvet, 2012., pag. 61
- ^ (EN) Graham Calkin, Ringo, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ (EN) Graham Calkin, Goodnight Vienna, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 137.
- ^ (EN) Graham Calkin, Blast from Your Past, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ Staffan Olander, Goodnight Vienna, EMI:Parlophone, 1992., pag. 5
- ^ Staffan Olander, retrocopertina.
- ^ (EN) Back Off Boogaloo by Ringo Starr, su rateyourmusic.com, rateyourmusic. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ (EN) Ringo Starr Discography, su discogs.com, Discogs. URL consultato l'11 agosto 2014.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 113.