Borassus flabellifer

specie di pianta

Il borasso (Borassus flabellifer L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Arecaceae originaria dell'Asia meridionale (in particolare di Bangladesh, India orientale e meridionale) e del Sud-est asiatico.[1] La specie è naturalizzata a Socotra.[2]

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Borassus flabellifer
Borassus flabellifer
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdineArecales
FamigliaArecaceae
SottofamigliaCoryphoideae
TribùBorasseae
SottotribùLataniinae
GenereBorassus
SpecieB. flabellifer
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineArecales
FamigliaArecaceae
GenereBorassus
SpecieB. flabellifer
Nomenclatura binomiale
Borassus flabellifer
L.

Descrizione

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Il borasso è un albero robusto e può raggiungere un'altezza di 30 m. Il tronco è grigio, robusto e costellato di cicatrici fogliari; le foglie vecchie rimangono attaccate al tronco per diversi anni prima di cadere del tutto. Le foglie sono a forma di ventaglio e lunghe fino a 3 m, con robusti denti neri sui margini del picciolo. Come tutte le specie di Borassus, il borasso è dioico: i fiori maschili e femminili sono su piante separate.[3] I fiori maschili sono lunghi meno di 1 cm e formano grappoli semicircolari, nascosti sotto brattee squamose all'interno delle infiorescenze a forma di amenti. Al contrario, i fiori femminili sono grandi come palline da golf e solitari, appoggiati sulla superficie dell'asse dell'infiorescenza. Dopo l'impollinazione, questi fiori si sviluppano in frutti carnosi di 15–25 cm di diametro, ciascuno contenente da 1 a 3 semi. I frutti sono di colore da nero a marrone, con polpa dolce e fibrosa ed ogni seme è racchiuso in un endocarpo legnoso.

 
Frutto di borasso
 
Frutto di borasso in sezione

Il frutto è commestibile e la parte superiore di esso deve essere tagliata per rivelare gli alveoli dei semi, dolci e gelatinosi, di colore bianco pallido traslucido, con polpa simile a quella del litchi ma con un sapore più delicato e senza nocciolo. Gli alveoli dei semi, di consistenza gelatinosa e dolce, si presentano in combinazioni di due, tre o quattro all'interno del frutto. La parte gelatinosa del frutto è ricoperta da una sottile buccia giallo-marrone. La polpa morbida del mesocarpo giallo-arancio del frutto maturo è zuccherina, densa e commestibile, ricca di vitamine A e C.[4]

Tradizionalmente, sono i semi gelatinosi ad essere mangiati quando la buccia esterna è ancora acerba. Ma se si lascia maturare l'intero frutto, lo strato esterno fibroso dei frutti di palma può essere consumato anche crudo, bollito o arrostito. Quando ciò accade, il frutto assume una tonalità viola-nerastra e il sapore è simile alla polpa di cocco. Anche la buccia viene mangiata come parte del frutto, proprio come spesso avviene con la buccia del mango, che viene consumata insieme al frutto.Una linfa zuccherina può essere ottenuta dalla giovane infiorescenza, sia maschile che femminile[5]. Questa viene concentrata in uno zucchero grezzo chiamato jaggery oppure può essere fermentata per produrre una bevanda alcolica chiamata toddy o distillata per fare il liquore arrak.

Le foglie di borasso vengono utilizzate per realizzare tetti di paglia, stuoie, cesti, ventagli, cappelli, ombrelli e come materiale per la scrittura.

I tronchi di borasso vengono utilizzati per realizzare recinti e producono anche una fibra resistente, adatta per cordami e spazzole. Il legname nero è duro, pesante e durevole ed è molto apprezzato per l'edilizia.

Coltivazione

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Il borasso ha un ritmo di crescita, dimensioni molto grandi e portamento pulito che lo rendono un attraente albero ornamentale, coltivato per essere piantato in giardini e parchi come specie di palma da paesaggio.

  1. ^ Palmira, palmira palm, Borassus flabellifer: Philippine Medicinal Herbs / Philippine Alternative Medicine, su stuartxchange.com. URL consultato il 12 agosto 2024.
  2. ^ (EN) Borassus flabellifer L., su Plants of the World Online, Kew Science. URL consultato il 12 agosto 2024.
  3. ^ (EN) The New Indian Express, https://www.newindianexpress.com/states/tamil-nadu/2022/Jul/15/rare-palmyra-tree-in-thoothukudi-springs-a-surprise-for-researchers-2477048.html. URL consultato il 15 giugno 2024.
  4. ^ A. R. Basava Prasad, S. Vignesh e Arunkumar Elumalai, Nutritional and pharmacological properties of palmyra palm, in Food and Humanity, vol. 1, 1º dicembre 2023, pp. 817–825, DOI:10.1016/j.foohum.2023.07.030. URL consultato il 12 agosto 2024.
  5. ^ Alice Kurian e K. V. Peter, Commercial crops technology, collana Horticulture science series, New India Publ. Agency, 2007, ISBN 978-81-89422-52-3.

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Collegamenti esterni

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