Riserva naturale orientata Bosco della Frattona
La riserva naturale orientata Bosco della Frattona è un'area naturale protetta situata nel comune di Imola e istituita nel 1984.
Riserva naturale orientata Bosco della Frattona | |
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Pozza nel bosco con lenticchie d'acqua. | |
Tipo di area | Riserva naturale orientata, Riserva naturale regionale |
Codice WDPA | 15290 |
Codice EUAP | EUAP0256 |
Class. internaz. | Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie |
Stati | Italia |
Regioni | Emilia-Romagna |
Province | Bologna |
Comuni | Imola |
Superficie a terra | 18,85 ha |
Provvedimenti istitutivi | DPGR 00 27/03/1984 |
Gestore | Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Romagna[1] |
Mappa di localizzazione | |
La riserva è contenuta nel più ampio sito di interesse comunitario Bosco della Frattona (IT4050004), che copre quasi 400 ettari [2].
Territorio
modificaIl Bosco della Frattona si trova nell'immediata periferia sud-occidentale della città di Imola, in zona pedecollinare. Si estende su una superficie di poco meno di 19 ettari, quasi per intero sulla destra idrografica del rio Correcchio, che ne costituisce un confine naturale, a quote comprese tra 80 e 140 m s.l.m. Non lontano si trova il più conosciuto Parco Tozzoni.
La sua principale caratteristica è quella di essere un "bosco relitto", cioè l'ultima testimonianza della vegetazione che in passato occupava tutta la collina, prima che le coltivazioni prendessero il sopravvento.
Flora
modificaIl panorama della vegetazione presenta variazioni a seconda di: condizioni locali di esposizione, pendenza dei versanti, spessore e caratteristiche del terreno, umidità, tipo e intensità dell'intervento umano. Nelle aree calde e soleggiate il bosco è dominato dalla Roverella, alla quale si accompagnano con varia frequenza Orniello e Acero campestre. Nel sottobosco sono presenti graminacee, suffrutici (Citiso peloso, Ginestra tintoria, Coronilla, Trifoglio irsuto) e rampicanti (Asparago pungente, Madreselva pelosa). Ai margini, cespugli di Prugnolo, Ligustro e rose selvatiche (tra le quali la sempreverde Rosa di S. Giovanni) costituiscono un’intricata fascia arbustiva. Nei punti più aperti, accanto alla Vescicaria compare qualche raro Cisto femmina (C. salvifolius), abbondano Asparago pungente e Berretta da prete. Nelle aree più fresche, esposte a nord o degradanti verso il torrente[Quale?], il bosco è ancora dominato dalle querce (Rovere, Roverella, Cerro e ibridi) alle quali si associano Carpino bianco, Pioppo tremulo, Carpino nero e Castagno (quest’ultimo forse di lontana introduzione antropica e senza dubbio allevato per la produzione del frutto) in un popolamento poco vitale, più simile ad una fustaia che ad un ceduo.
Poco sviluppato, in genere, il piano arbustivo nel quale, accanto a Nocciolo e Sambuco, compare il Nespolo.
Localmente il sottobosco è tappezzato da dense macchie di Pungitopo con Elleboro, Primula, Dente di Cane, Erba trinità, Anemone dei boschi, viole, Polmonaria e Consolida. Sono abbastanza diffuse, soprattutto ai margini, specie avventizie infestanti quali la Robinia. Degne di nota sono le presenze di Galanthus nivalis, Corydalis cava, Erithronium dens-canis e di alcune orchidee tra le quali Platanthera chloranta.
Fauna
modificaSono presenti il Ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros) e il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), chirotteri d'interesse comunitario segnalati presso un paio di grotticelle scavate nei sabbioni. Sono presenti anche il Pipistrello del Savi, il Vespertilio smarginato, il Pipistrello albolimbato, il Serotino comune e la Nottola di Leisler. Tra gli Uccelli sono presenti le specie tipiche dei boschi planiziali: la Sterpazzola (Sylvia communis), la Sterpazzolina (Sylvia cantillans), l'Usignolo (Luscinia megarhyncos), il Rigogolo (Oriolus oriolus), il Canapino (Hippolais polyglotta), il Cuculo (Cuculus canorus) e, in particolare, diverse specie di picchi e specie affini: il Torcicollo, il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde, il Rampichino, il Picchio muratore, l'Upupa.
I vertebrati minori contano l'Ululone appenninico e il Tritone crestato, entrambi d'interesse comunitario, oltre agli anuri Raganella, Rana agile, Rana verde e Rospo smeraldino e ai rettili Colubro d'Esculapio e al raro Colubro del Riccioli.
Per gli invertebrati, sono presenti la libellula Smeraldo meridionale e i Coleotteri Cerambix cerdo, Lucanus cervus e Pterostico di Bucciarelli, endemismo appenninico.
Strutture ricettive
modificaIl Centro di educazione ambientale e Centro Visita della Riserva è situato in via Pirandello 12, circa due km al di fuori dei confini del parco, in direzione del centro cittadino.[3][4]
Note
modifica- ^ Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Romagna, su parchiromagna.it. URL consultato il 7 luglio 2024.
- ^ Formulario Natura 2000 del sito IT4050004 (PDF), su regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 24 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2012).
- ^ Centro Visita della Riserva Bosco della Frattona, su Ente Parchi e Biodiversità Romagna. URL consultato il 18 giugno 2024.
- ^ Centro Visita della Riserva Bosco della Frattona, su www.parks.it. URL consultato il 18 giugno 2024.
Bibliografia
modifica- AA. VV., Riserva naturale orientata Bosco della Frattona, Editrice Compositori, 2004, ISBN 88-7794-349-1.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su riserva naturale orientata Bosco della Frattona
Collegamenti esterni
modifica- Riserva naturale orientata Bosco della Frattona, su Parks.it.
- (EN) Riserva naturale orientata Bosco della Frattona, su Sistema informativo europeo della natura - Common Database on Designated Areas, EEA.
- Bosco della Frattona, su comune.imola.bo.it, Comune di Imola, ultimo aggiornamento 6 febbraio 2024. URL consultato il 18 giugno 2024 (archiviato il 12 maggio 2011).
- (EN) Natura 2000 - Standard data form IT4050004, su Natura2000 Network Viewer, Agenzia europea dell'ambiente. URL consultato il 18 giugno 2024.