Bostrychia bocagei

specie di uccello

L'ibis di São Tomé (Bostrychia bocagei Chapin, 1923) è una rarissima specie di uccello della famiglia dei Treschiornitidi originario dell'isola di São Tomé[2].

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Ibis di São Tomé
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdinePelecaniformes
FamigliaThreskiornithidae
GenereBostrychia
SpecieB. bocagei
Nomenclatura binomiale
Bostrychia bocagei
(Chapin, 1923)

Descrizione

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Fino alla sua riscoperta nel 1990, le uniche prove dell'esistenza dell'ibis di São Tomé erano rappresentate dalle ormai datate relazioni dei naturalisti del passato e dagli aneddoti raccontati dai cacciatori[3]. Considerata la specie di ibis più piccola del mondo[4], questa creatura a grave rischio di estinzione può essere identificata dalle zone di pelle glabra di colore nero sulla faccia e dalla grossa cresta che si sviluppa dalla parte posteriore della testa[5]. Il piumaggio è generalmente marroncino, con dei riflessi bronzei sulle regioni superiori e la testa di colore verde oliva. Come altri ibis, l'ibis di São Tomé è dotato di un becco lungo e sottile incurvato all'estremità che, in questa specie, è di colore marrone, anche se diviene rossastro verso la punta. Nonostante sia una specie spesso silenziosa, quando viene disturbato l'ibis di São Tomé può emettere degli insoliti grugniti simili a colpi di tosse, mentre altre volte produce dei richiami che risuonano come un kah gah kah gah[3].

Distribuzione e habitat

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Endemico dell'isola di São Tomé, al largo delle coste del Gabon, in Africa occidentale, l'ibis di São Tomé occupa le aree attorno a cinque fiumi nella parte centrale dell'isola e nelle sue regioni sud-occidentali[3]. Viene rinvenuto più comunemente nelle foreste primarie di pianura, al di sotto dei 450 m di quota, dove predilige le aree paludose nei pressi dei corsi d'acqua[3].

Biologia

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Come molti altri ibis, l'ibis di São Tomé utilizza il lungo becco ricurvo per sondare nel terreno e tra le fenditure delle rocce alla ricerca degli invertebrati di cui si nutre. Generalmente, preferisce aggirarsi in cerca di cibo nelle aree rocciose e paludose della foresta, dove il sottobosco si dirada maggiormente, o nelle zone in cui il terreno è stato rivoltato da maiali selvatici in cerca di cibo[3].

L'ibis di São Tomé viene generalmente avvistato da solo o in piccoli stormi che si radunano assieme di notte su appositi posatoi, annunciando il loro arrivo e la loro partenza da questi siti con un forte rumore starnazzante[3][5]. Al momento conosciamo ben poco sulle abitudini riproduttive di questa specie, ma nel 1997 venne rinvenuto un singolo nido su un albero che si protendeva al di sopra dell'acqua[3].

Conservazione

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L'abbattimento delle foreste di pianura di São Tomé per far spazio a piantagioni di canna da zucchero e di cacao, pratica in atto da secoli, ha avuto indubbiamente un impatto catastrofico sulla popolazione dell'ibis di São Tomé[3][6][7]. Sebbene oggi gli abbattimenti su vasta scala per far spazio a piantagioni siano ormai cessati[3][6], il ritirarsi della foresta a vantaggio di piccoli appezzamenti di terreno coltivato continua, e vi è inoltre la possibilità che lo sfruttamento della foresta primaria per legna da costruzione o da ardere aumenti significativamente in futuro[6]. Inoltre, questa specie è minacciata dalla predazione da parte di mammiferi introdotti come il cercopiteco mona (Cercopithecus mona), la civetta africana (Civettictis civetta) e la donnola (Mustela nivalis)[3]. Con una popolazione stimata nel 2007 tra le 50 e le 249 unità, gli effetti combinati di questi fattori potrebbero portare rapidamente l'ibis di São Tomé verso l'estinzione[3].

Attualmente non è stata presa ancora nessuna misura di protezione per la salvaguardia dell'ibis di São Tomé. Nonostante varie organizzazioni abbiano proposto che questa specie e l'habitat nel quale essa vive debbano essere protetti, questo non è ancora avvenuto[3][7]. Senza alcun intervento, questa specie unica, presente solo in questa parte del mondo, rischia di scomparire per sempre[3].

Per la sua estrema rarità, la specie figura sulla lista rossa della IUCN tra quelle in pericolo critico[1].

  1. ^ a b (EN) Symes, A. 2015, Bostrychia bocagei, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Threskiornithidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m BirdLife International (December, 2008).
  4. ^ Melo, M. (2004) Bird speciation in the Gulf of Guinea, West Africa. Genetics Society News, 51: 50 - 53.
  5. ^ a b del Hoyo, J., Elliott, A. and Sargatal, J. (1992) Handbook of the Birds of the World. Volume 1: Ostrich to Ducks. Lynx Edicions, Barcelona.
  6. ^ a b c Peet, N. and Atkinson, P. (1994) Biodiversity and conservation of the birds in Sao Tomé and Principe. Biodiversity and Conservation, 3: 851 - 868.
  7. ^ a b WWF (December, 2008).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Bostrychia bocagei, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
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