Botriogeno
Il botriogeno è un minerale, un solfato basico idrato di magnesio e ferro trivalente.
Botriogeno | |
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Classificazione Strunz | VI/D.10-10 |
Formula chimica | MgFe3+(SO4)2(OH)·7(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino[1][2][3] |
Classe di simmetria | prismatica[2] |
Parametri di cella | a = 10.5, b = 17.84, c = 7.12[2][3] |
Gruppo puntuale | 2/m[2][3] |
Gruppo spaziale | P 21/n[2][3] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2-2,1[2], 2,14[1][3] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2[1][2][3]-2,5[1][3] |
Sfaldatura | perfetta[1][2] secondo {010}[2][3], povera secondo {110}[2] buona secondo {110}[3] |
Frattura | irregolare[2][3] concoide[3] |
Colore | arancio vivo[1], bruno[1], ocra gialla[2], rosso giacinto[2], rosso arancione scuro[3], da arancio pallido a arancio scuro[3] |
Lucentezza | vitrea[2][3] |
Opacità | da traslucida a trasparente[2][3] |
Striscio | giallo ocra[2][3] |
Diffusione | rara[1], assai rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il nome deriva dal greco βοτρύς = grappolo e γεννὰω = genero, creo[2], per la forma in cui si presenta.
Descritto per la prima volta da Wilhelm Karl von Haidinger (1795 - 1871), geologo e mineralogista austriaco, nel 1828.
Abito cristallino
modificaI cristalli sono prismi allungati e tozzi.
Botrioidale, radiale, reniforme[2].
Origine e giacitura
modificaLa genesi è secondaria, si forma nelle regioni aride[1], al cappello delle miniere di pirite[1]. Entro vecchie gallerie[1]. Ha paragenesi con epsomite, coquimbite, calcantite, copiapite e voltaite.
Forma in cui si presenta in natura
modificaSi presenta in aggregati globulari a struttura raggiata e soprattutto in masse botrioidali[1], da cui il nome. Molto rari sono i cristalli. in piccoli cristalli prismatici[1].
Caratteri fisico-chimici
modificaSolubile in acqua calda ed acido cloridrico. Solubile facilmente negli acidi[1].
Località di ritrovamento
modificaA Rammelsberg, in Germania; a Falun, in Svezia; a Smolnìk, nella Slovacchia; a Paracutin, nel Messico
In Italia è stato trovato nella miniera di pirite di Libiola, nel comune di Sestri Levante e nella miniera abbandonata di Terranera, sull'Isola d'Elba.
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j k l m n Carlo Maria Gramaccioli, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 2, Milano, Peruzzo, 1988, p. 533.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Botryogen, su webmineral.com. URL consultato il 07/04/2021.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Botryogen, su mindat.org. URL consultato il 07/04/2021.
Bibliografia
modifica- Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
- Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
- Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
- Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
- I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
- Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Botriogeno
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Webmin, su webmineral.com.