Bozza:Guido Di Fidio
Guido Di Fidio (Trinitapoli, 27 luglio 1924 – Bergamo, 20 settembre 2016) è stato uno scultore e incisore italiano.
Biografia
modificaPugliese di nascita, ha studiato a Milano all'Accademia di Brera con Marino Marini e a Parigi con Ossip Zadkine. Sposato in prime nozze (1952-1970) con la pittrice milanese Carolina Marzotto (Carola Mazot), si risposa successivamente con Mariuccia Bassi. Nel primo periodo della sua produzione artistica di scultore ed incisore vive principalmente a Milano, dove partecipa alla vita culturale della città, instaurando, in particolare, una duratura amicizia con il poeta Franco Loi (con il quale pubblica il libro Arbur, 1994). Fa inoltre alcune esperienze artistiche a Parigi e a Montréal, trasferendosi poi a Bergamo, dove insegna per molti anni al Liceo Artistico Statale, assumendone anche per diversi anni la dirigenza. Decide infine di stabilire, negli ultimi vent'anni della sua vita, il suo atelier nel Monferrato.
Produzione artistica
modificaGuido Di Fidio conservò sempre un vivo ricordo della terra pugliese e del mare, prossimo a Trinitapoli, dove nacque e crebbe prima di trasferirsi ventenne a Milano; ricordo che lo portò per tutta la vita ad elaborare modelli scultorei e grafici legati al mare e al suo movimento: la risacca, l'onda, l'acqua, il volo (in particolare quello dei gabbiani). Prima fra tutti ci colpisce nell'opera dell'artista l'osservazione dell'acqua, elemento vitale, che assume diversi aspetti fisici, e, al contempo, è fonte di vita, ma anche di morte. Trovare nel moto dell'acqua, il movimento dei suoi gorghi, le mutevoli forme dell'onda, la ricerca dell'equilibrio in un elemento instabile, come l'acqua, diventa per l'artista tema dominante della ricerca espressiva. La sfida è di condensare nella forma statica della scultura, tridimensionale e fissa per antonomasia, l'idea del moto e ciò che sottende al moto stesso. Anche l'aria, caratterizzata dal volo degli uccelli, è l'altro elemento naturale spesso presente nelle sue opere. Nel suo atelier coltiva i propri interessi artistici rivolti in modo originale e creativo a quel mondo immaginifico, anche d'origine leonardesca, fatto di movimenti dell'acqua, dell'aria, ma anche della terra e del fuoco, così ben esemplificato nelle onde marine e nel volo degli uccelli, arbitri di rotte e moti nello spazio libero (cf. introduzione dell'architetto Giorgio Della Vite nel catalogo stampato in occasione della mostra di Guido Di Fidio al Palazzo Municipale di Seriate (Bergamo), 2014).[1]
Scriveva Franco Loi a proposito dell'opera di Di Fidio: "Quando, negli anni '60, ebbi modo di conoscere Guido Di Fidio, abitavamo tutt'e due alla periferia est di Milano, quella tra piazzale Cuoco e piazzale Susa, e gli facevo visita spesso", "Non finirò mai di dire qualcosa attorno all'arte di Di Fidio, e sempre con l'impressione di non dirne abbastanza o non dirne l'essenziale", "Quando guardo le immagini di questo artista, credo di percepire nell'insieme del suo lavoro, almeno due intenti: quello dell'espressione del dolore e della morte; quello dell'attenzione alle leggi che possono, sia pure in modo enigmatico ma evidente, regolare gli spazi e i rapporti tra le forme. Prendiamo, ad esempio, le varie sculture, o i disegni, dedicati alle onde del mare o ai gabbiani. Sembra che l'artista sia attratto più dai vuoti che dai pieni, più dalle possibilità infinite di rapporti e di movimento che dalla soluzione, che pure viene per necessità offerta, ma che lascia presagire altri mutamenti", "Si può capire perciò che il suo espressionismo e la sua rivolta etica non sono mero espressionismo storico né didascalia morale. Lo scontro drammatico delle forze, il contrasto vitale, persino il grido di dolore e la consunzione o gli spasimi dei corpi, si compongono in ordine che si manifesta in ritmi, luci, spazi, punti di forza e momenti di caduta, lampi di vita e fluire di forme", "È anche significativo che sia il mare il vero protagonista di quest'arte: il mare si muove, il mare è forza, il mare è perenne alternarsi di vuoti e di pieni, di morte e di vita. La morte, la madre, il moto: c'è il dolore nel moto, nelle emozioni, ma non c'è nel suo rinnovarsi e nel rivelarsi che la morte compie nella madre e nel mare", "Leggendo un interessante saggio di Paolo Baldan su Dante, uno dei suoi versi - le vere ragion che son nascoste - mi ha in qualche modo suggerito quello che potrebbe essere il titolo generale dell'opera di Guido Di Fidio" (cf. introduzione di Franco Loi nel catalogo stampato in occasione della mostra di Guido Di Fidio alla ex chiesa della Maddalena e Centro Culturale S. Bartolomeo, Bergamo, 1993).[2]
Il critico d'arte Marcello Venturoli aggiungeva: "Non v'è dunque da meravigliarsi se Franco Loi, l'amico scrittore di Di Fidio lasciasse mescolate le carte nella officina dello scultore", "Mi piace iniziare a raccontare la storia dello scultore Guido Di Fidio nel suo momento di trapasso da un gusto figurativo espressionista, (nutrito però dalla linfa delle avanguardie storiche, da Marino Marini di cui fu allievo a Brera a Ossip Zadkine, quando frequentò a Parigi la sua scuola nel 1954) a modi più liberi ed aperti, derivati dalla frammentazione dell'ordine di natura, per particolari, quasi che utilizzasse oggetti trovati", "In fondo la connotazione più specifica di queste sculture è per l'appunto l'instabilità, lo sfuggire ad ogni misurazione evidente. L'onda sale altissima e ricade in un frastaglio infinito; l'ala del gabbiano la sfiora, ma il volo è già alto. E nella sua parabola è l'intero orizzonte marino, il suo vortice e il suo silenzio. Una scultura fatta di vuoti, appena innervati nelle fibre del metallo; e scaglie verdastre, patinature dense e preziose. Ma il senso vero di essa sta nella dinamica dei suoi scarni elementi: la giusta misura dell'incurvarsi della lamina che suggerisce l'incombere pauroso dell'onda; la curva aerea delle ali del gabbiano, che attiva la fulminea impennata; l'accorta scacchiera degli uccelli nello spazio, che ricrea le infinite traiettorie, l'orizzonte intero gremito di voli", "Non c'è opera di Guido Di Fidio all'insegna dell'uccello marino e dell'onda che risulti superflua o interlocutoria nel suo cammino. L'artista si rivela di volta in volta, lavorando allo stesso motivo, sempre se stesso e sempre diverso, come in pagine di un plastico diario degli elementi e degli esseri viventi, specchio di un esistere che non ha bisogno dell'uomo, in primis dell'uomo della città. Se mai l'uomo è laggiù, nella memoria di una Puglia dell'infanzia quando il ragazzo Guido poteva misurare le stagioni in millenni" (cf. introduzione di Marcello Venturoli nel catalogo stampato in occasione della mostra di Guido Di Fidio alla ex chiesa della Maddalena e Centro Culturale S. Bartolomeo, Bergamo, 1993).[2]
Dopo gli anni iniziali all'Accademia di Brera a Milano, dove è allievo del maestro Marino Marini, si trasferisce nel 1954, su invito del Governo Francese, per un anno a Parigi dove studia con il maestro Ossip Zadkine.
Di Fidio ha tenuto numerose mostre personali e ha esposto in molte delle più importanti rassegne in Italia e all'estero, ottenendo anche vari premi: la XVIII Biennale di Venezia 1956, la Quadriennale di Roma 1956 (VII Quadriennale nazionale d'arte di Roma), la IV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara 1965, e la Triennale di Incisione alla Permanente di Milano. Ha vinto premi di scultura: Premio Città di Milano 1953, Premio Meda Scultura e Premio acquisto dal Ministero Pubblica Istruzione Roma 1958, nello stesso anno mostra personale alla Galleria San Fedele di Milano, Primo classificato al concorso per fontana monumentale in Piazza Piemonte, Milano 1959, mostra di scultura alla Galleria Alberti a Brescia 1960, finalista al concorso Monumento alla Resistenza Cuneo 1962.
Esegue la facciata di un palazzo in Piazza Greco a Milano nel 1964 e nel 1965 espone nella prestigiosa Galleria Trentadue di Milano. Ottiene il terzo premio a Brescia per progetto fontana e il primo premio Bice Bugatti XX Resistenza a Nova Milanese.
Nel 1966 vince il Premio Suzzara e partecipa a diverse mostre di scultura: Mostra Internazionale di Scultura all’aperto Fondazione Pagani Legnano, Galleria A.A.B. Brescia, Galleria Martano Torino, Galleria Il Ponte San Giovanni Valdarno, Galleria Il Vaglio Firenze. Mostra personale alla Galleria Benedetti di Legnano, a Santu Lussurgio Cagliari, alla Galleria La Sfera Modena e il I Premio di Incisione Il Ponte a San Giovanni Valdarno, contribuisce alla rivista Chiesa e Quartiere (rivista).
1967 Mostra Personale alla Galleria Il Fondaco Bergamo, Quinta Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara e vinse il Premio Nazionale di Bianco e Nero della Famiglia Artistica Milanese.
Nel 1968 due mostre di scultura collettiva alla Galleria Traverso a Milano, personale alla Galleria Il Ponte a San Giovanni Valdarno e partecipazione a Mostra di Grafica Internazionale Galleria Pozzi Novara. Sempre nel 1968 il II Premio di Incisione Il Ponte San Giovanni Valdarno.
Nel 1968/69 ha soggiornato per sei mesi a Montréal, su invito del Governo Canadese, per lavorare ed esporre alla Galleria Libre; questa esperienza gli permise anche, nei suoi viaggi tra Canada e Stati Uniti, di confrontarsi e conoscere più direttamente le avanguardie artistiche del Nord America.
Nel 1969 il Comune di Milano acquista una sua scultura come vincitore del relativo concorso.
1970 Mostra personale alla Galleria L’Agrifoglio Milano e partecipazione al 7° Incontro di Scultura Fornaci di Cunardo (VA).
1971 Mostra Cinque Artisti alla Galleria Mantegna Mantova.
1972 Mostra di Grafica Internazionale Shop Art Milano.
1973 Mostra di Grafica Internazionale Biblioteca Comunale Casalpusterlengo (MI) e mostra collettiva alla Galleria L’Agrifoglio Milano.
1974 Mostra della Resistenza Internazionale al Castello Sforzesco Milano.
Nel 1975 tenne una mostra personale Galleria Fumagalli Bergamo, partecipò alla II Triennale dell’Incisione di Bradford (Inghilterra) e alla rassegna Grafici Italiani Contemporanei della Galleria d’Arte Moderna di Lubiana (ex Yugoslavia), mostra personale presso Galleria La Sfera Modena e mostra personale alla Galleria Studio A. Di Gennaro Milano.
1978 Mostra collettiva Galleria La Garitta Bergamo.
1979 Mostra personale presso il Centro San Bartolomeo a Bergamo.
1981 Mostra personale Galleria l’Arco a Como.
1984 Mostra collettiva El Bagatt Incontri di arte e poesia Università di Pavia, Collegio Cairoli, Pavia.
1985 Mostra personale Galleria La Bottega del Quadro, Bergamo.
1987 Secondo Premio concorso monumento per la pace di Nova Milanese.
1989 Mostra di Grafica Internazionale “La Grafica Contemporanea della Bottega di Giorgio Upiglio”, Liceo Artistico Statale, Bergamo.
Nel 1992 realizza la grande scultura “Combattimento di uccelli” in bronzo, che è visibile presso il Museo Magi 900 a Bologna.
1993 Grande Mostra Antologica in due spazi: Ex Chiesa della Maddalena e Centro San Bartolomeo a Bergamo.
1994 Mostra personale Galleria Aleph di corso Garibaldi Milano, pubblicazione con Franco Loi della raccolta di poesie ed incisioni, Arbur (1994).
1995 Partecipazione alla Biennale Internazionale del Bronzetto di Padova e nello stesso anno partecipazione alla mostra “Le ragioni della Libertà” alla Triennale di Milano, nel frattempo realizza “L’Antigone”, la sua più importante scultura in legno.
1997 Realizzazione di una scultura nel Castello di Kromsdorf (Germania) con mostra personale all’interno del Castello, mostra personale a Berlino Spazio Rathaus Treptow, mostra “Figurazioni” La Permanente Milano.
1998 Personale a Galway (Irlanda) University Gallery e personale “Incisione Italiana” a Weimar (Germania).
2006 Mostra personale Spazio Olim Bergamo e assegnazione del “Premio Ulisse” alla carriera artisti del XX secolo, dalla Provincia di Bergamo
2009 Partecipazione al concorso “Scultura nella città”, il suo progetto esposto al Museo de La Permanente Milano dove espone “L’Antigone”.
Nel 2014 ebbe luogo la sua ultima mostra da vivente, di sculture e incisioni, presso il Palazzo Municipale di Seriate (BG) con presentazione di Franco Loi.
Nel 2017 viene effettuata una mostra postuma a Celle Ligure.
Nel 2022 si tiene una mostra a Trinitapoli, città natale dell'artista, con relativo conferimento della cittadinanza onoraria.
Nel 2024 in occasione del centenario della nascita dell’artista, viene allestita una mostra di sculture, incisioni e disegni presso il Palazzo del Municipio di Camagna Monferrato, comune nel quale l'artista ha avuto il suo atelier per circa un ventennio.
Numerose sue opere fanno parte di collezioni private ma anche di collezioni pubbliche del Comune di Milano e nei comuni dove vinse i premi. Nella Collezione del Museo della Permanente di Milano sono conservate due grandi sculture del "periodo del mare" (gabbiani sull’onda). La sua grande scultura "Combattimento di Uccelli" è visibile presso il Museo MAGI 900 a Bologna. Suo è anche il “Monumento ai Caduti per la Patria” di Tavernola Bergamasca (BG).
Galleria d'immagini
modificaCollegamenti esterni
modificahttps://www.lapermanente.it/socio/di-fidio-guido/
https://asac.labiennale.org/persone/408516
https://asac.labiennale.org/attivita/arti-visive/316254
https://asac.labiennale.org/attivita/arti-visive/323590
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00217/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00218/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00219/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00220/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00221/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00222/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4q010-00223/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4s040-00170/
https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4s040-00171/
https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4s040-00002/
https://morettievitali.it/?libri=arbur
https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/guido-di-fidio-le-vere-ragion-che-son-nascoste/
https://fotoclubbergamo.com/2014/12/19/la-mostra-di-un-grande-maestro-guido-di-fidio/
https://www.giornaledipuglia.com/2022/11/trinitapoli-convegno-sui-fratelli-di.html
https://www.lastampa.it/savona/2017/04/12/news/guido_di_fidiole_operein_mostra-1302546/
https://comune.camagnamonferrato.al.it/novita/mostra-guido-di-fidio/
- ^ fotoclubbergamo.com, https://fotoclubbergamo.com/2014/12/19/la-mostra-di-un-grande-maestro-guido-di-fidio/ .
- ^ a b cubiq.ribg.gouv.qc.ca, https://www.cubiq.ribg.gouv.qc.ca/notice?id=p%3A%3Ausmarcdef_0000300225&queryId=95553453-7efc-4717-8c85-a8520c08fcfa&posInSet=1 .