Bradburia
Bradburia Torr. & A.Gray, 1842 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Chrysopsidinae.[1][2][3]
Etimologia
modificaIl nome del genere è stato dato in onore di John Bradbury (1768–1823), naturalista inglese.[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici John Torrey (1796-1873) e Asa Gray (1810-1888) nella pubblicazione " Flora of North America, A (Torrey & Gray)" ( Fl. N. Amer. (Torr. & A. Gray) 2(2): 250) del 1842.[5]
Descrizione
modificaPortamento. Le specie di questo genere sono erbacee non molto alte con radici rizomatose, steli eretti o prostrati e ramificati. Alcune specie sono ispido-irsute , mentre altre possono essere ghiandolose. I cicli biologici sono annuali o raramente perenni.[6][7][8][9][10][4]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta (scaposa), semplice o ramosa. Le radici sono fittonanti e legnose. Altezza media: 15 - 80 cm.
Foglie. Le foglie si dividono in basali (picciolate) e caulinari (sessili). La disposizione delle foglie lungo il caule è alterna. Le lamine, mononervate, sono intere con forme da oblanceolate a lineati/lanceolate (quelle cauline). I bordi sono interi o eventualmente dentati (seghettati) verso l'apice. La superficie è ispida-pelosa.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari) che composte da diversi capolini raccolti in formazioni panicolate (a forma di pannocchia). I capolini sono formati da peduncoli, ispidi-pelosi e stipitati-ghiandolari distalmente, con all'apice un involucro, con forme campanulate, composto da 25 - 60 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da lanceolate a lineari, con lamine disuguali, margini scariosi e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 3 - 5 serie. Il ricettacolo, liscio, in genere è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta o lievemente convessa. Lunghezza dei peduncoli: 1,5–10 cm. Dimensione degli involucri: 6 – 9 × 6 – 17 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): da 7 a 25 per capolino, sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 11 a 60) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi (B. hirtella) oppure funzionalmente maschili (B. pilosa).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
- Corolla:
- fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula è ampia e può terminare con alcuni denti; il colore è giallo;
- fiori del disco: la forma è cilindrica con gole bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi eretti, hanno una forma triangolare; il colore è giallo.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo hanno una forma lineare-triangolare e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);
- achenio: gli acheni, colorati da paglierino a bruno, hanno una forma obconica-obovoide, a volte leggermente compressa o a sezione triangolare, con superficie strigosa;
- pappo: il pappo è persistente ed è formato da 20 - 35 setole o da scaglie sia interne che esterne su 2 - 3 serie.
Biologia
modificaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaLe specie di questo genere sono distribuite negli Stati Uniti d'America meridionali.[3]
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
modificaLa tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
- Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
- Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
- Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
- Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
- North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Bradburia (insieme alla sottotribù Chrysopsidinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage".[2] In uno studio cladistico sulla sottotribù Chrysopsidinae si è scoperto che le due specie di Bradburia formano un gruppo fortemente supportato in un clade con il genere Chrysopsis, mentre Noticastrum, Heterotheca e Croptilon formano un altro clade "fratello del primo.[9]
I caratteri distintivi del genere sono:[4]
- i fiori del disco sono sia bisessuali che funzionalmente maschili;
- il pappo è formato da due serie distinte (quella interna è formata da setole barbate, quella esterna da setole più corte).
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 6 e 8.[4]
Elenco delle specie
modificaQuesto genere ha 2 specie:[3]
- Bradburia hirtella Torr. & A.Gray
- Bradburia pilosa (Nutt.) Semple
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
- Mauchia <small<Kuntze
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c Nesom 2020.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 16 febbraio 2024.
- ^ a b c d eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 16 febbraio 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 febbraio 2024.
- ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 589.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 284 e 335.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
- ^ Judd 2007, pag. 522.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
- Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
- Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bradburia
- Wikispecies contiene informazioni su Bradburia
Collegamenti esterni
modifica- Bradburia Royal Botanic Gardens KEW - Database