Bronisław Rakowski
Bronisław Stanisław Rakowski (Szczucin, 20 giugno 1895 – Buenos Aires, 28 dicembre 1950) è stato un generale polacco, particolarmente distintosi nel corso della Campagna d'Italia (1943-1945) come comandante della 2ª Brigata corazzata "Warszawska" in forza al II Corpo polacco del generale Wladyslaw Anders. Decorato con la Croce d'oro dell'Ordine Virtuti militari.
Bronisław Stanisław Rakowski | |
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Bronisław Rakowski nel 1942. | |
Nascita | Szczucin, 20 giugno 1895 |
Morte | Buenos Aires, 28 dicembre 1950 |
Dati militari | |
Paese servito | Polonia |
Forza armata | Legione polacca Esercito austro-ungarico Esercito Polacco |
Arma | Cavalleria |
Anni di servizio | 1914-1947 |
Grado | Generale di brigata |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra polacco-ucraina Guerra sovietico-polacca Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Polonia Campagna d'Italia (1943-1945) |
Battaglie | Battaglia di Leopoli (1939) Battaglia di Bologna |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da "Bronisław Rakowski"[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Szczucin il 20 giugno 1895.[2] Nel 1912 superò l'esame di maturità presso la Scuola Superiore "August Witkowski" di Cracovia,[3] e poi studiò presso l'Accademia mineraria di Leoben e fu attivo nell'associazione dei fucilieri.[1]
Tra il 1914 e il 1917 prestò servizio nella 1ª Brigata delle Legioni Polacche, nel 1° Reggimento di fanteria e nel 1° Reggimento Ulani.[1] Dal 5 febbraio al 31 marzo 1917 frequentò il corso per ufficiali di cavalleria presso il 1° Reggimento Ulani a Ostrołęka.[1] Completò il corso con ottimo risultato e raggiunse il grado di wachtmeister.[4] Nel luglio 1917, dopo la crisi del giuramento, fu arruolato nell'Imperiale e regio esercito austro-ungarico e poi internato in Ungheria.[1]
Nel novembre 1918 co-organizzò a Lublino il 3° Reggimento ulani della Slesia.[1] Durante la guerra polacco-ucraina combatté in Galizia e poi prese parte alla guerra sovietico-polacca.[1] Rimase ferito in combattimento due volte.[1]
Nel periodo dal giugno 1919 al novembre 1926[5] fu comandante di plotone, squadrone e divisione e secondo vice comandante del 7° Reggimento ulani di Lublino. Negli anni 1926-1928 fu studente del Corso Normale presso la Scuola di guerra di Varsavia.[1] Il 31 ottobre 1928, dopo aver completato il corso e ottenuto il diploma di ufficiale di stato maggiore generale, fu assegnato al Centro di addestramento della cavalleria di Grudziądz in qualità di direttore principale dell'addestramento al combattimento.[6][7] Il 23 dicembre 1929 fu annunciato il suo trasferimento alla Scuola di guerra di Varsavia come docente di tattica di cavalleria.[8]
Dall'agosto 1931 comandò il 12° Reggimento ulani Podolici a Białokrynica. Il 17 dicembre 1933 fu promosso colonnello con anzianità dal 1° gennaio 1934 nel corpo ufficiali di cavalleria.[9] Nel febbraio 1936 fu nominato capo dell'Ufficio storico militare di Varsavia, incarico che mantenne fino al 5 settembre 1939.[5]
Durante la campagna di Polonia nel 1939, fu capo di stato maggiore del fronte meridionale e della difesa di Lviv. Dopo l'Invasione sovietica della Polonia e la capitolazione di Leopoli all'Armata Rossa, riuscì a fuggire.[1] Mentre cercava di attraversare il confine polacco-ungherese nei Carpazi, fu arrestato dall'NKVD e rinchiuso nella prigione della Lubjanka a Mosca fino all'agosto 1941.[1]
Rilasciato in base all'accordo Sikorski-Majskij, dal novembre 1941 al marzo 1942 divenne prima comandante del Centro organizzativo dell'Esercito di Anders in Unione Sovietica, poi comandante dell'8ª Divisione fanteria (PSZ)[5] e da marzo a settembre 1942 del 5ª Divisione fanteria.[5] Nel 1941 fu promosso al grado di generale di brigata.[1] Dal settembre 1942 all'agosto 1943 fu capo di stato maggiore dell'esercito polacco in oriente e poi, fino al gennaio 1945, comandante della 2ª Brigata corazzata "Warszawska", con la quale prese parte alla campagna italiana con il II Corpo polacco.[10]
Nel 1945-1947 comandò la 2ª Divisione corazzata "Warszawska".[1] Dopo la smobilitazione delle truppe polacche emigrò in Argentina.[1] Autore di numerose opere sulla storia e sulla tattica della cavalleria.[1] Morì a Buenos Aires il 28 dicembre 1950 e fu sepolto nel cimitero di Ezpeleta a Quilmes.[1]
Onorificenze
modificaOnorificenze estere
modifica— 22 gennaio 1948[1]
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 2 Korpuspolski.
- ^ a b Traces of War.
- ^ Małachowski 2001, p. 321.
- ^ Centralne Archiwum Wojskowe.
- ^ a b c d Kukawski, Leżeński 1991, p. 109.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., Nr 14 z 5 listopada 1928 roku, pp. 364-365.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., loc=Nr 20 z 23 grudnia 1929 roku, p. 413.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., loc=Nr 20 z 23 grudnia 1929 roku, p. 385.
- ^ |Dz. Pers. MSWojsk., loc=Nr 14 z 18 grudnia 1933 roku, p. 301.
- ^ Kryska-Karski, Żurakowski 1991, p. 154.
- ^ Łukomski, Polak, Suchcitz 1997, p. 371.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk. Nr 12 z 6 sierpnia 1929 r., p. 239.
Bibliografia
modifica- (FR) Wladyslaw Anders, Mémoires 1939-1946, Paris, La Jeune Parque, 1946.
- (PL) Tadeusz Kryska-Karski e Stanisław Żurakowski, Generałowie Polski niepodległej, Warszawa, Editions Spotkania, 1967.
- (PL) Lesław Kukawski e Cezary Leżeński, O kawalerii polskiej XX wieku, Warszawa, Ossolińskich Wydawnictwo, 1991.
- (PL) Grzegorz Łukomski, Bogusław Polak e Andrej Suchcitz, Kawalerowie Virtuti Militari 1792-1945: wykazy odznaczonych za czyny z lat 1863-1864, 1914-1945, Volume 6, Koszalin, Uczelniane Wyższej Szkoły Inżynierskiej, 1997.
- (PL) Zbigniew Mierzwiński, Generałowie II Rzeczypospolitej, Warszawa, Wydawnictwo Polonia, 1990, pp. 231-235, ISBN 83-7021-096-1.
- (PL) Grzegorz Małachowski (a cura di), W Krakowie przy Studenckiej: Księga Pamiątkowa wydana z okazji Jubileuszu 130-lecia V Liceum Ogólnokształcacego im. A. Witkowskiego w Krakowie. 1871–2001, Kraków, Oficyna Wydawnicza TEXT, 2001, p. 219, ISBN 83-88934-02-3.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bronisław Rakowski
Collegamenti esterni
modifica- (PL) Komenda Legionów (Dowództwo Polskiego Korpusu Posiłkowego) (PDF), su Centralne Archiwum Wojskowe. URL consultato il 13 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).
- (PL) Bronisław Rakowski, su 2 Korpuspolski. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (EN) Rakowski, Bronislaw Stanislaw, su Traces of War. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (EN) RRakowski, Bronisław Stanisław, su Generals. URL consultato il 13 settembre 2024.
- (EN) Bronislaw Rakowski, su Valor Militarytimes. URL consultato il 13 settembre 2024.