Brugnato

comune italiano

Brugnato (Brignæ in ligure e nella variante locale[4]) è un comune italiano di 1 275 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Brugnato
comune
Brugnato – Stemma
Brugnato – Bandiera
Brugnato – Veduta
Brugnato – Veduta
Panorama dalla frazione di Bozzolo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoCorrado Fabiani (lista civica di centro-destra Insieme per Brugnato) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°14′12.03″N 9°43′30.86″E
Altitudine115 m s.l.m.
Superficie11,9 km²
Abitanti1 275[1] (31-8-2023)
Densità107,14 ab./km²
FrazioniBozzolo
Comuni confinantiBorghetto di Vara, Rocchetta di Vara, Sesta Godano, Zignago
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011007
Cod. catastaleB214
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 663 GG[3]
Nome abitantibrugnatesi
Patronosan Pasquale
Giorno festivo17 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Brugnato
Brugnato
Brugnato – Mappa
Brugnato – Mappa
Posizione del comune di Brugnato nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il territorio di Brugnato è situato in un'ampia pianura alluvionale ai piedi della dorsale appenninica ligure, nella parte intermedia del corso del fiume Vara, in prossimità della confluenza dei torrenti Gravegnola e Chicciola.

Parte del territorio brugnatese fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.

Origini del nome

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Le origini del nome sono rintracciabili già nello stemma araldico del comune, nel quale è rappresentato un susino: infatti nelle forme dialettali brigne o brignun si indica propriamente la pianta del susino.

Per altri il nome deriverebbe da prunetum, da cui deriverebbe a sua volta l'espressione dialettale Brignæ, indicante una massa di sterpi, prato in cui crescono tali tipologie di piante.

La declinazione del toponimo Brugnato ebbe nei passati secoli varie trasformazioni, non solo in italiano, ma anche in latino. In italiano: Aprumaco, Brumaco, Brumado, Bruniado, Brumo, Brugnolo, Brignate, Brignalo, Brignè, Brugneto, Brugnetto, Brugnato; in latino Aprumacum, Abramacum, Brumacum, Brumadum, Brumum, Brumiadum, Brima, Brunium Oppidum, Bruniate, Brunetum, Brugnalium, Bruniatum, Briniadum, Briniatum, Brignatum, Brugnatum[5].

 
Piazza Alcide De Gasperi nel centro storico di Brugnato

La città, sorta alla confluenza dei fiumi Vara e Gravegnola, ebbe forse origine dall'opera dei monaci di San Colombano nel VII secolo in una zona di confluenza di antichi percorsi che scendevano dall'Appennino e risalivano da Luni in direzione di Genova o verso Piacenza e Tortona.[6].

La crescente importanza del sito religioso, e di conseguenza della comunità di Brugnato, furono "protetti" e "riconosciuti" anche dal potere imperiale con citazioni nei diplomi di Carlo il Grosso[6] (881), Ottone III[6] (996) ed Enrico II (1014). Questi diplomi fanno riferimento e citano i precedenti re longobardi Rachis, Astolfo che, con Liutprando, avevano costituito il predio abbaziale nel Modenese, Parmense, Piacentino, Lodigiano e, probabilmente, da re Desiderio, ex duca della Tuscia, i beni posseduti nel Volterrano. Tutti ricordati fra i benefattori di Brugnato[5].

Inoltre, ora in territorio di Borghetto di Vara, vi è da citare l'antica abbazia di Santa Maria Assunta della corte dell'Accola, citata già nell'anno 881 in un decreto dell'imperatore Carlo il Grosso. Dalla visita pastorale di monsignor Francesco Durazzo del 12 ottobre 1640, il vescovo dichiara che l'abbazia dell'Accola è "praebenda annexa Capitulo" (Brugnato). All'ufficio abbaziale, fra gli altri, presiedettero: Giuseppe Antonio Imperiale dal 1699 al 1748, anno della sua uccisione, il giorno 11 giugno, da parte delle truppe stanziate nel feudo imperiale di Suvero, comandate dal generale Clerici e sconfitte dalla sollevazione della popolazione di Brugnato e Borghetto Vara (episodio, oltre quello più noto del Balilla, della guerra di successione austriaca (1740-18 ottobre 1748), pace di Aquisgrana)[5]; Giuseppe Gerolamo di Negro dal 1754 al 1762; Antonio Maria Di Negro dal 1762 al 1773; dal 1773-1791 il vescovo di Brugnato, Francesco Maria Gentile e, dal 1792 al 1808, l'abate Angelo Cattaneo[5][6]. Dove espressamente si attestarono i numerosi possedimenti brugnatesi, privilegi e poteri e la completa indipendenza da feudatari o vescovi (nullius diocesis), salvo un diretto assoggettamento alla Santa Sede[6].

Protetta dalla Repubblica di Genova dal XII secolo[6], fu il pontefice Innocenzo II ad elevare Brugnato a sede vescovile della diocesi omonima dal 1133,[6], suffraganea e dipendente all'arcidiocesi di Genova,[6] che andò a placare inoltre i nascenti dissapori con i vescovi della diocesi di Luni.

 
Via Borgo di San Bernardo

L'accresciuta potenza del sito portò inevitabilmente a scontri e contrasti tra le maggiori e importanti famiglie del tempo, tra queste i Malaspina e i Fieschi, per il possesso del feudo brugnatese. L'evento più significativo è datato al 1215[6] quando Corrado Malaspina, che rivendicava per la sua famiglia diritti sul borgo e su molte delle terre circostanti, riuscì ad occupare temporaneamente alcuni forti dei possedimenti brugnatesi; con l'intervento di Genova la breve dominazione del Malaspina fu contrastata lasciando ai Fieschi la nomina di vice domini di Brugnato[6].

Nel XIV secolo, per le lotte tra guelfi e ghibellini, il vescovo fu costretto a rifugiarsi a Pontremoli[6] e la reggenza del territorio passò con alternanza prima ai Malaspina, poi ai Fregoso. Infine, con un'insurrezione popolare nella prima metà del XVI secolo (23 aprile 1530), Brugnato cacciò definitivamente i Malaspina dalla sua storia.

Il 5 marzo 1531 il Senato della Repubblica di Genova emanò decreti e concessioni a favore della città di Brugnato quali, per i cittadini brugnatesi, di essere esentati dal servizio sulle triremi. Inoltre, per la difesa interna, la formazione di una compagnia detta degli "scelti", comandata da un capitano, da un alfiere, da un tenente e due caporali; il giorno 23 giugno 1535, vigilia della festività di san Giovanni Battista, uno speciale statuto di conferma della possibilità per la Magnifica Comunità di Brugnato di poter eleggere annualmente il podestà fra i cittadini.

Tutti questi e precedenti decreti, quale quello del 1437[5] che equiparava in tutto i Brugnatesi ai Genovesi e che, in ordine di tempo, legarono Brugnato direttamente alla repubblica genovese seguendone le sorti:

«Item petun quod quilibet Brugnati possit exercere omne officium Januense, sicut omnes Cives Januense»

 
Una via del centro storico

Quest'ultima la dotò di autonomi statuti e la elevò come sede dell'omonimo Capitaneato dal 1607, poi soppresso in favore del Capitaneato di Levanto; dal 1637 al 1797, la città di Brugnato ebbe inoltre la possibilità di nomina di podestà interni che non dovevano soggiacere ad altra autorità, tanto per il civile quanto per il criminale, e non subivano sindacato (PRIVILEGIA, IMMUNITATES ET DECRETA CIVITATIS BRUGNATI[5]) come dimostrato dalla lettera che, il 15 febbraio 1663 il podestà Antonio Cattaneo ed i consiglieri indirizzarono al Senato di Genova la seguente supplica in difesa del canonico Giovanni Bertucci, eletto vicario capitolare dopo la morte di mons. Paggi:

«Serenissimi Signori e Padroni. Noi infrascritti Podestà e Consiglieri della magnifica Comunità di Brugnato facciamo fede, et in parolla di verità attestiamo etiam con giuramento toche la S. Scritture in mano dell'infrascritto notaio ed atuario di questa Corte secolare qualmente l'eletione del vicario generale capitolare di questa Chiesa Cattedrale di Brugnato seguita in la persona del signor Giovanni Bertuzzi, canonico in detta Chiesa, non si poteva, né puole meglio impiegarla, havendo esso tutte le qualità che si ricercano dal Sacro Concilio di Trento, prima per essere egli il decano del Capitolo di non mediocre fra i canonici di questo Capitolo scienza, instrutto del modo di governare questa Diocesi per haver per spatio d'anni 22 e più esercitato l'ufficio di cancelliere di questa Corte Vescovile, sempre con ogni sodisfatione dei vescovi et altri, e finalmente dotato di buoni costumi e qualità, e perché habbiamo inteso che un tal signor Canonico Giovanni Francesco Vassalo d'Oneglia, e prete Domenico Andrea Piuma genovese solamente canonico titolare, e che non risiede in questa Chiesa si siino oposti contro ogni ragione alla di lui elletione sotto protesta di frivolissime ragioni. Preghiamo le Serenissime SS. VV. come nostri padri e padroni operare se farà bisogno appresso dell'Ill.mo e Rev.mo Signor Cardinale Durazzo, o sia suo Rev.mo Signor Vicario Generale che non si levi da detto signor Canonico Bertuzzi detto ufficio di vicario non potendo, come abbiamo detto, meglio essere impiegata detta carica, perché il Vassali non è sudito delle SS. VV. Serenissime e non ha le qualità che si trovano in detto Bertuzzi»

Caduta la repubblica genovese e con la dominazione napoleonica Brugnato rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento del Vara, con capoluogo Levanto, nell'ambito della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio di Brugnato rientrò poi nel II cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Mesco e dal 1803 centro principale del IV cantone di Godano nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 Brugnato venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Caduto l'impero napoleonico e dopo il Congresso di Vienna del 1814, nel 1815 fu incluso nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.

Nel 1817 una grave carestia in Brugnato provocò fame e morbo pernicioso, mietendo numerose vittime fra la popolazione. Brugnato fu soccorsa dalla marchesa Giovanna Cattaneo e dall'amministratore apostolico card. Giuseppe Maria Spina. A tal proposito, onde evitare la diffusione contagiosa di cotanto morbo pernicioso, da parte del capo anziano Nicolò Guani si stabilirono piantoni di guardia alle diverse entrate della diocesi. Nel 1818 il raccolto fu abbondante.

Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel IV mandamento di Godano del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.

Al 1956 risalgono gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale con l'accorpamento della frazione di Bozzolo dopo il suo distacco dal territorio di Zignago[7].

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 Brugnato ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[8], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana Val di Vara.

Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa-Carrara)[9] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Brugnato dove l'esondazione del fiume Vara ha provocato molteplici danni alle abitazioni, alle attività commerciali e ai collegamenti stradali[10].

Dal 6 dicembre 2014 al 1º gennaio 2016 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della Val di Vara.

Simboli

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Stemma

«D'azzurro, all'albero di susino al naturale, fruttato di tredici, nodrito su di una campagna di verde. Capo di Genova.[11]»

Gonfalone

«Drappo di bianco ornato di ricami dorati e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in rosso "Città di Brugnato". L'asta verticale in metallo.[11]»

Lo stemma è stato concesso con decreto del Ministro segretario di Stato per gli Affari dell'Interno del 25 marzo 1899.[11] Lo scudo è timbrato da una corona comitale anche se Brugnato si fregia del titolo di Città.

Onorificenze

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«Comune di nobili tradizioni patriottiche e democratiche, durante l'occupazione nemicale sue formazioni partigiane, con il supporto della popolazione tutta, opposero strenua resistenza all'avversario nazifascista, impegnandosi in azioni di sabotaggio lungo la strada statale Aurelia, con l'intento di rallentare e disturbare la manovra nemica e in sanguinosi combattimenti nel territorio comunale, che portarono alla sua liberazione al costo di preziose vite umane. Durante la Resistenza, molteplici furono le sofferenze patite dai suoi cittadini, che tuttavia sostennero e generosamente accolsero i numerosi sfollati provenienti dallo spezzino e dal genovesato». Brugnato (La Spezia), 8 settembre 1943 - 13 aprile 1945.»
— 16 luglio 2018[12]

Monumenti e luoghi d'interesse

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La concattedrale dei Santi Pietro, Lorenzo e Colombano nel centro storico di Brugnato

Architetture religiose

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Architetture civili

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Società

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Il santuario di Nostra Signora dell'Ulivo nell'omonima località

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[20]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Brugnato sono 80[21].

Cultura

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Il museo diocesano di Brugnato nel palazzo Vescovile
 
Antico ponte medievale sul fiume Vara

Istruzione

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  • Museo diocesano, sito nel palazzo vescovile, nel cui chiostro durante i mesi di luglio e agosto si svolgono diverse manifestazioni come rappresentazioni teatrali, concerti di vario genere, mostre e il cinema all'aperto. Il museo ospita inoltre una sezione dedicata ai ritrovamenti archeologici.
  • Museo mineralogico "Ambrogio Del Caldo".

Geografia antropica

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Il comune è costituito, oltre il capoluogo, dall'unica frazione di Bozzolo per un totale di 11,9 km²[23].

Confina a nord con i comuni di Sesta Godano e Zignago, a sud con Borghetto di Vara, ad ovest con Sesta Godano e Borghetto di Vara, e ad est con Rocchetta di Vara.

Economia

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L'economia brugnatese è sostanzialmente fondata sul commercio, sulla piccola industria e un turismo mirato anche alle vicine Cinque Terre.

Il comune fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia[24] e insignito, dal 2006, della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano[25].

Infrastrutture e trasporti

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Il centro di Brugnato è attraversato principalmente dalla strada provinciale 7 che gli permette il collegamento stradale con la strada provinciale 566 di Val di Vara, a sud, e Rocchetta di Vara a nordest. Il comune, inoltre, è raggiungibile anche con l'autostrada A12, uscendo al casello di Brugnato-Borghetto di Vara.

Mobilità urbana

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Dal comune di La Spezia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Brugnato e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione

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Il palazzo comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 ottobre 1987 17 aprile 1990 Carlo Vitale Democrazia Cristiana Sindaco [26]
17 aprile 1990 30 maggio 1990 Letterio Ricci Democrazia Cristiana Vicesindaco
26 giugno 1990 22 ottobre 1991 Claudio Burroni Partito Comunista Italiano Sindaco [27]
5 novembre 1991 4 luglio 1992 Mario Rosario Ruffo Comm. straord. [28]
4 luglio 1992 30 ottobre 1995 Franco Minchella Democrazia Cristiana Sindaco [29]
6 novembre 1995 28 aprile 1997 Claudio Galante lista civica di centro Sindaco
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Claudio Galante lista civica di centro-destra Sindaco
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Claudio Galante Insieme per Brugnato
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Corrado Fabiani Insieme per Brugnato
(lista civica di centro-destra )
Sindaco
16 maggio 2011 5 giugno 2016 Claudio Galante Insieme per Brugnato
(lista civica di centro-destra)
Sindaco [30]
5 giugno 2016 4 ottobre 2021 Corrado Fabiani Insieme per Brugnato
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Corrado Fabiani Insieme per Brugnato
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f Fonte dal libro di Placido Tomaini, Brugnato. Città abbaziale e vescovile. Documenti e notizie, Unione arti grafiche, 1957.
  6. ^ a b c d e f g h i j k Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Storia, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 14 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2011).
  7. ^ Decreto del presidente della Repubblica 16 marzo 1956, n. 630
  8. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  9. ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de Il Secolo XIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
  10. ^ Maltempo: La Spezia, danni gravissimi a strutture ed edifici/, in la Repubblica Genova.it, 28 ottobre 2011. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ a b c Comune di Brugnato, Statuto comunale (PDF). URL consultato il 22 novembre 2023.
    «Stemma a due bande orizzontali: nella parte superiore Croce di San Giorgio rossa e nella parte inferiore albero di prugne su fondo verde-azzurro, il tutto sormontato da corona dorata.»
  12. ^ Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.187 del 10-08-2019
  13. ^ a b Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Cattedrale, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2011).
  14. ^ Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Oratorio di San Bernardo, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  15. ^ Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Convento dei Padri Passionisti, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  16. ^ Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Santuario di Nostra Signora dell'Ulivo, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  17. ^ Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Bozzolo, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  18. ^ Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Palazzo Vescovile, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  19. ^ a b c d Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Cattedrale, su comune.brugnato.sp.it. URL consultato il 17 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  20. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  21. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
  22. ^ Informazioni e immagini delle infiorate di Brugnato
  23. ^ Fonte dal sito del Comune di Brugnato-Frazione di Bozzolo Archiviato il 5 settembre 2009 in Internet Archive.
  24. ^ Fonte dal sito de I borghi più belli d'Italia Archiviato il 30 novembre 2009 in Internet Archive.
  25. ^ Fonte dal sito del Touring Club Italiano
  26. ^ Deceduto durante la carica amministrativa
  27. ^ Il Consiglio Comunale viene sciolto per la mancata approvazione del proprio statuto comunale entro i termini previsti dalla legge
  28. ^ Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 5 novembre 1991 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 281 del 30 novembre 1991
  29. ^ Si dimette dalla carica amministrativa
  30. ^ In data 12 settembre 2012 rassegna le proprie dimissioni (poi ritirate) dalla carica di sindaco

Bibliografia

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  • Barbara Bernabò, I legami dei de Volta con i Fieschi, conti di Lavagna, e il loro insediamento nella Diocesi di Brugnato, in I Cattaneo della Volta. Vicende e protagonisti di una millenaria famiglia genovese, a cura di E. Chiavari Cattaneo della Volta-A. Lercari, Genova 2017, pp. 55–59.

Voci correlate

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