Eraldo Cabutto
Eraldo Cabutto (Barolo, 29 ottobre 1919 – fronte russo, 20 agosto 1942) è stato un militare italiano, che con il grado di sergente maggiore di contabilità del Regio Esercito, fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della seconda guerra mondiale.
Eraldo Cabutto | |
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Nascita | Barolo, 29 ottobre 1919 |
Morte | fronte russo, 20 agosto 1942 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 54º Reggimento fanteria "Umbria", della 2ª Divisione fanteria "Sforzesca" |
Grado | Sergente maggiore |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Francia Campagna italiana di Grecia Campagna italiana di Russia |
Battaglie | Battaglia delle Alpi Occidentali Prima battaglia difensiva del Don |
Decorazioni | vedi qui |
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Biografia
modificaNacque a Barolo (Cuneo) il 29 ottobre 1919, figlio di Enrico e di Maria Agaccio. Arruolatosi nel Regio Esercito dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, fu assegnato al 54º Reggimento fanteria "Umbria", della 2ª Divisione fanteria "Sforzesca". La "Sforzesca" fu schierata sul Fronte occidentale e partecipò all'invasione delle Alpi francesi e ai combattimenti dal 20 al 24 giugno 1940.
Nel gennaio 1941 alla sua divisione fu aggregata la XXX Legione CC.NN. e la grande unità fu inviata sul fronte greco-albanese, dove operò in condizioni materiali e climatiche difficilissime[1]. Per il coraggio dimostrato durante un combattimento a Marizai, avvenuto il 13 febbraio, fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare.
Nel luglio del 1942[2] la sua unità parti per il fronte russo in seno alla spedizione dell'ARMIR. A partire dal 18 agosto[3] l'Armata Rossa lanciò una serie di poderosi attacchi[3] che investirono anche le posizioni italiane sul Don, tra cui quelle tenute dalla Divisione "Sforzesca"[4] che, arrivata in prima linea solo da pochi giorni, non aveva potuto completare lo schieramento difensivo.[5]
I due reggimenti di fanteria[6] della divisione presidiavano le posizioni a ovest di Serafimovič,[5] e furono investiti dell'attacco lanciato dall 197ª Divisione fucilieri,[3] appartenente alla 63ª Armata sovietica.[3] Dopo aver attraversato il Don i sovietici misero in serie difficoltà le difese italiane, in particolare il settore tenuto dal 54º reggimento fanteria, schierato sul fianco destro nel settore di Bobrovski. Tale settore era già in parte occupato dai sovietici, e mostrò segni di cedimento tanto che le truppe italiane dovettero arretrare. Quando vide che i sovietici stavano aprendo una breccia tra le difese italiane, riunì un gruppo di soldati addetti ai vari servizi non di prima linea, guidandoli al contrattacco. Più volte gravemente ferito rifiutò di lasciare la prima linea, combattendo fino a che non sopraggiunse la morte. Per il suo comportamento in questo frangente fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Onorificenze
modifica— Decreto Presidenziale 11 giugno 1951[7]
— Regio Decreto 20 luglio 1943[8]
Note
modifica- ^ Vittorio Luoni, Cavalieri del fango. Racconti di guerra in Francia, Albania e Russia 1940-1943, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1999.
- ^ Biagini, Zarcone 2013, p. 24.
- ^ a b c d Mela, Crespi,Carlotti 1995, p. 361.
- ^ Scotoni 2007, p. 104.
- ^ a b Mela, Crespi,Carlotti 1995, p. 360.
- ^ Scotoni 2007, p. 105.
- ^ Registrato alla Corte dei Conti il 4 giugno 1951, Esercito registro 23, foglio 250.
- ^ Registrato alla Corte dei Conti lì 1 settembre 1943, guerra - registro 30, foglio 260.
Bibliografia
modifica- Antonello Biagini e Antonino Zarcone, La campagna di Russia: nel 70º anniversario dell'inizio dello CSIR Corpo italiano di spedizione in Russia, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, 2013, ISBN 88-6134-796-7.
- Giulio Bedeschi, Centomila gavette di ghiaccio, Milano, Ugo Mursia, 1994, ISBN 88-425-1746-1.
- Vittorio Luoni, Cavalieri del fango. Racconti di guerra in Francia, Albania e Russia 1940-1943, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1999, ISBN 978-88-87372-08-3.
- Luciano Mela, Pietro Crespi e Anna Lisa Carlotti, Dosvidania: Savoia Cavalleria dal fronte russo alla Resistenza, Milano, Vita e Pensiero, 1995, ISBN 88-343-2456-0.
- Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.
- Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve, Torino, Einaudi Ragazzi, 2001, ISBN 88-7926-359-5.